«Tangenti per tutti». Dall'Udc a Matteoli.
Dall'Udc ad Alleanza nazionale. Dall'ormai dimenticata Forza Italia all'amico di Massimo D'Alema. Un magna magna per buone forchette gentilmente offerto da Finmeccanica ed Enav in un ritratto da novella tangentopoli. Il mirino della procura di Roma, e del pubblico ministero Paolo Ielo, diretto con decisione sugli interessi e le mediazioni politiche, ha scoperchiato un vaso di Pandora. Spartizioni di società, tavoli per l'attribuzione di cariche, fatture abilmente gonfiate e fiumi di denaro nelle tasche dei partiti. Di qualunque estrazione.L'AGENDA ELETTRONICA DI PUGLIESI. Un sistema di relazioni centrato sulla figura di Lorenzo Borgogni, responsabile delle relazioni istituzionali di Finmeccanica, e ora messo in crisi dalle scomode verità spiattellate ai magistrati. A supporto delle tesi le parole dell'imprenditore Tommaso Di Lernia e l'agenda elettronica sequestrata all'amministratore delegato di Enav, Guido Pugliesi, che testimonia gli incontri con i politici tratteggiati dallo stesso Di Lernia.
UDC, MATTEOLI E L'AMICO DI D'ALEMA. Le mani nella marmellata sarebebbero quelle dell'Udc e del suo tesoriere Giuseppe Naro, incaricato di ritirare denaro «destinato a Casini». Quelle dell'ex ministro dei Trasporti Altero Matteoli e dell'azienda Optimatica «a lui vicina» e oggetto di appalti sospetti e di spartizioni societarie gonfiate. Ma anche ex deputati di Forza Italia e Alleanza nazionale.
AL VIA GLI INTERROGATORI. Intanto, dopo gli arresti di sabato 19 novembre sono iniziati gli interrogatori di garanzia. Manlio Fiore, direttore tecnico di Selex, ha smentito le parole di Di Lernia, respingendo ogni accusa. Il commercialista Marco Iannilli, dominus della Arc Trade, una delle società che subappaltavano i lavori affidati, senza gara, da Enav a Selex, invece ha ammesso che
erano false, ossia emesse per lavori mai eseguiti, le fatture per circa 800 mila euro a lui attribuite.
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