Quando si dice:”Un tacon pegio del buso”

Martedì 11 ottobre a Ballarò l'Onorevole Maurizio Lupi del PDL ha proposto, per aiutare a sanare il debito pubblico, di abolire la detrazione delle spese veterinarie per gli animali d'affezione, cioè mentre prima si poteva dedurre dalla nostra denuncia dei redditi una parte delle spese veterinarie, da ora in poi non potremo più farlo. Mi chiedo come mai l'Onorevole, se veramente avesse a cuore la sorte dell' Italia, non abbia sostenuto la proposta del suo partito di decurtare lo stipendio ai parlamentari, invece di dichiararsi favorevole a iniziative che colpiscono sempre quelli che non si possono difendere. Lupi ha giustificato la cosa con la solita demagogia da politicante, di destra o di sinistra che sia: cioè ha affermato che è meglio continuare a finanziare gli asili piuttosto che aiutare gli animali domestici. Io continuo però a domandarmi perché a fare le spese di questa crisi debbano essere sempre i più deboli e mai quelli che ne sono i veri responsabili. In primis i politici con tutti i loro privilegi, e poi gli evasori  delle tasse che, a vedere bene, in definitiva sono  della stessa cricca. Se l’On. Lupi fosse un politico attento e capace capirebbe che quello che credono di guadagnare da una parte lo perderanno dall'altra perché i veterinari emetteranno meno fatture e perciò pagheranno meno tasse. L'On. Lupi e tutta la classe politica che ci governa da anni non sa che gli animali che molti di noi hanno adottato provengono da canili o gattili e che, adottandoli, si è contribuito a diminuire le spese che gravano su ogni comune, dato che la lotta al randagismo è totalmente inesistente in Italia e che, nonostante quello che si sostiene, i cani continuano a non essere micro-chippati e i gatti a essere abbandonati nei luoghi più disparati. Se i Comuni costruissero dei canili si spenderebbe di meno per la lotta contro il randagismo e si reperirebbero quei fondi per gli asili che stanno così tanto a cuore a tutti, non solo a Lupi.

(Roberta De Antonio)