Pensare Globale e Agire Locale

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giovedì 1 dicembre 2011

LAICITA’: Facciamo pagare l’ICI alla chiesa!

La chiesa cattolica è il principale proprietario immobiliare italiano e, nonostante i suoi beni non siano mai stati censiti, si stima possegga oltre il 20% del patrimonio immobiliare nazionale.  Il tutto, esente ICI.
Nonostante i ripetuti richiami e le varie richieste di chiarimenti da parte dell’Unione Europea, che considera i privilegi e le esenzioni fiscali concessi dallo stato italiano alle numerosissime proprietà immobiliari ecclesiastiche utilizzate per scopi commerciali (hotel, ristoranti, case-albergo, case di cura, ospedali privati, negozi ecc.) come illegittimi ed in contrasto con le norme europee sulla libera concorrenza (insomma, come veri e propri “aiuti di stato”), nessun governo italiano, di centro-destra o centro-sinistra che fosse, si è mai neanche lontanamente sognato di tassare l’enorme impero commerciale della chiesa.
Anzi, l’ultimo governo Prodi, con un cavillo inserito nei Decreti Bersani, ha sigillato l’esenzione dall’ICI di tutte le proprietà “non ESCLUSIVAMENTE commerciali” della chiesa – il che significa, p.es., che basta che appendano un crocifisso o mettano una cappelletta in un hotel perché questo venga inserito nella categoria del “non ESCLUSIVAMENTE commerciale” e dunque sia esentato dall’ICI.
Tassando gli immobili commerciali ecclesiastici lo stato italiano incasserebbe circa un miliardo di euro all’anno, e probabilmente molto di più se si decidesse a fare il censimento di tutte le proprietà ecclesiastiche sparse qua e là per l’Italia.
Cosa che certo, di questi tempi, non sarebbe mica un’idea malvagia!
(Pare che la chiesa ortodossa greca, p.es., abbia regalato tutti i suoi immobili alla Grecia per aiutare il Paese ad uscire dalla crisi …)       
(Enrica Rota)

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