Pensare Globale e Agire Locale

PENSARE GLOBALE E AGIRE LOCALE


sabato 3 dicembre 2011

PSI: congresso nazionale Fiuggi 2 - 4 Dicembre 2011

' Per amore dell'Italia '                

                         Sintesi della relazione di apertura del segretario nazionale Riccardo Nencini
                                         
DALL'ERA GLACIALE ALL'ETA' DELL'INCERTEZZA

Intorno a noi macerie e opportunità. Gramsci: 'Il vecchio ordine sta morendo ma il nuovo non è ancora nato. E' il momento in cui possono apparire i mostri'.
-     Nel mondo è tramontata l'età della centralità americana e del binomio capitalismo-democrazia. In Italia è tramontata la missione berlusconiana e si è chiuso un ciclo politico. Siamo alla fine dell'era glaciale e stiamo entrando nell'età dell'incertezza. Quale nuovo ciclo si aprirà?
-     Quattro saranno le condizioni durevoli: 
 1) Fukushima allontana il nucleare dal nostro orizzonte immediato: quale energia?         
2) Le rivoluzioni del Nord Africa sfatano molti luoghi comuni: quale Mediterraneo?          
 3) L'economia della rete favorisce la volatilità dei capitali e la politica soccombe di fronte alla finanza. Solo nel capitalismo di Stato la politica mantiene il suo ruolo ordinatore. Ma solo la politica può aprire una diversa stagione di riequilibrio e di assestamento globale   
 4) La lex mercatoria domina nella globalizzazione finanziaria (assenza di regole, mancanza di trasparenza, ad azionisti proprietari si sono sostituiti enti astratti) e produce nelle fondamenta dell'Occidente una crisi non immediatamente sanabile. L'Occidente ha vinto nel tempo con i suoi valori culturali (democrazia + economia di mercato) e con scoperte e invenzioni (vele e cannoni e poi gli ingredienti della industrializzazione). La forza militare non basta senza un mito e senza simboli per sé e per gli altri. La Cina non ha più il comunismo, come modello, da esportare e la scarsa legittimazione interna potrebbe presto provocare danni. I paesi BRIC destinati a crescere anche nel prossimo triennio.
-     Non vi sono più né l'Europa del MEC né l'Europa allargata: Belgio senza governo da un anno e mezzo; Grecia commissariata; Paesi scandinavi vivono a metà nell'Europa dell'Unione; Italia, Spagna, Portogallo, Irlanda in una crisi terribile; debole il raccordo con i Paesi dell'est
-     L'Europa può uscire dalla crisi non solo con rigorose politiche di bilancio ma soprattutto se sostituisce all'asse franco-tedesco, autoreferenziale e inappropriato, una farsa rispetto al rapporto tra Khol e Mitterand, una nuova coesione politica – un Presidente della Commissione Europea eletto direttamente ? -, Eurobond e un Fondo Monetario Europeo che eroghi prestiti – il segno che esiste una politica finanziaria corale – regole che la politica impone al mercato perchè da S.Paolo a Lutero l'avidità è sempre stata un peccato ed oggi è anche la causa di un terremoto terribile. La Grande Recessione del 2007 è stata preceduta da un picco di diseguaglianze nei redditi e nella ricchezza mai visto prima.

LA RIVOLUZIONE DEL BUONSENSO
L'Italia che ci hanno lasciato in eredità ha conosciuto queste crisi più di ogni altra nazione. E' il motivo per cui siamo in prognosi riservata.
-     In nove anni di governo, le imposte dirette sono aumentate del 30,8%, il PIL dello 0,4%. A parti variate, saremmo stati un paese felice. Nello stesso periodo, il cavaliere ha accumulato debito alla velocità doppia rispetto alla media dei governi repubblicani: 60 miliardi Euro l'anno, 1000 E. per ogni cittadino. Informate Rosy (Bindi): non Spadolini e Craxi, Berlusconi.
-     Welfare delle bugie: gli ammortizzatori sociali salvano le tute blù ma non i lavori atipici ( 3 milioni i disoccupati senza rete con buona pace dell'ex Ministro Sacconi e dei sindacati italiani che hanno tanti precari iscritti quanti sono i gatti sulla luna). Può la sinistra chiudere gli occhi di fronte all'apartheid tra chi ha e chi non ha diritti? NO
-     10% delle famiglie più ricche detiene il 45% della ricchezza nazionale
-     Domina la Gerontonepocrazia: un'Italia barocca, pontificia, quella del: 'Io sono io e voi non siete un cazzo': solo il 6% dei giovani dice di stare meglio dei genitori; il 45% di chi svolge una professione è figlio di padri/madri professionisti (notai, architetti, avvocati, etc..). Bloccato l'ascensore sociale che ha arricchito 'mediamente' l'Italia dal dopoguerra agli anni Ottanta
-     Il combinato disposto figlio delle riforme Berlinguer/Gelmini – non proprio il dualismo Coppi/Bartali – ha generato 42 corsi di laurea con meno di 5 iscritti, 327 con meno di 15, 37 con un solo studente. I corsi di laurea sono 6000 (sic!), le sedi universitarie distaccate 370, l'età media di ingresso di un professore ordinario è di 55 anni, solo 16 docenti su 100 hanno meno di 40 anni (tanti quanti i docenti che non sottoscrissero le leggi sulla razza), nessun ateneo italiano è nei primi 150 del mondo
-     Un giovane su tre è senza lavoro, le donne escono di casa a 29 anni ed i maschi a 32
-     Nella giustizia civile, su 183 stati censiti, occupiamo la 158° piazza: 5 milioni e mezzo di cause arretrate, dieci anni per ottenere una sentenza, 1500 mini tribunali locali.
-     Dimenticavo: ci sono anche quelli che si alzano alle sette di mattina per andare a studiare e a lavorare
Zizek, il guru dell'anima progressista mondiale, deve averci sentito: ' Se la sinistra non propone un nuovo progetto prevarranno forme di capitalismo autoritario rivestite di edonismo liberale'.

Il PROGETTO PER L'ITALIA che ha ispirato il congresso è stato dibattuto a lungo ma due questioni vanno sottolineate e rafforzate.
Le molle per crescere sono sempre state l'ISTRUZIONE e il LAVORO.
Chi ha un vocabolario più ricco vince sempre. Il PSI deve diventare l'angelo custode dei ventenni, il loro Nelson Mandela. Il Presidente Monti presenterà lunedì le sue proposte. Noi fra poco gli  manderemo le nostre: corsi post laurea gratuiti a chi ha merito ma si trova nella condizione del bisogno; Erasmus anche alle scuole medie superiori; sostegno a studenti meritevoli e capaci (art. 34 della Carta) che scelgono università d'eccellenza fuori sede; sgravi fiscali per chi finanzia la ricerca (Irpef e Irap, dal 2013 nelle regioni); diritto di voto a 16 anni; inglese fino da piccoli; retribuzioni più alte per gli insegnanti. Dentro una cornice di rafforzamento della scuola pubblica.
In cambio? La dedizione, la volontà di competere, l'impegno.
Chi finanzia? Gli straricchi, perchè c'è un'Italia che fa stravizi tutto l'anno ed un'altra che festeggia solo a Berlingaccio. 240.000 famiglie con in mano oltre 1.000 miliardi da tassare allo 0,5%. 5 miliardi  nelle casse dello Stato da destinare in parte a istruzione e ricerca e in parte a un progetto-giovani che spazi dal sostegno al volontariato ai mutui agevolati per la prima casa, dal servizio civile agli affitti.

Il LAVORO, in Italia, si è frazionato in due tronconi: tutelato se a tempo indeterminato, senza protezione se atipico. A monte, scarsa occupazione nell'economia della conoscenza, lavori considerati disdicevoli appaltati agli extracomunitari, ingresso tardivo nel mercato del lavoro, pochi rapporti tra scuola e mondo delle professioni.
Saluteremo con gaudio le misure destinate allo sviluppo che il professor Monti presenterà lunedì. Noi intanto gli suggeriamo di parlare alle banche perchè le PMI non divengano la Cenerentola dell'economia italiana.
Due disegni di legge in preparazione:
-     STATUTO DEI LAVORI che adegui lo Statuto dei Lavoratori all' Italia di atipici e precari.
-     FLEX SECURITY: protezione allargata legandola a formazione e a lavori socialmente utili

I RIFORMISTI E LA MOSSA DEL CAVALLO

Ha scritto Bismarck che 'la politica non è una scienza esatta' ma che il tempo del Cavaliere era alla fine noi l'abbiamo detto un anno e mezzo fa, fuori dal coro.
La caduta della missione berlusconiana lascia sul campo quattro crisi acutissime: istituzionale, sociale, etica, economico-finanziaria, le ultime due le peggiori.
Le prime tre figlie di questa Italia, la terza dai confini più larghi.
E' vero che non si fa politica con la morale ma nemmeno senza. Una voragine di tradimenti all'etica della responsabilità ed alla politica intesa come servizio pubblico ha trascinato nel gorgo burocrati e banchieri – banchieri non bancari – tecnici e politici, professionisti  e rappresentanti di troppi corpi dello Stato, locali e nazionali.
Il nuovo che avanzava è diventato primato dell'Io, demagogia da clown, populismo accattone dentro uno specchio che ha illuso anche fette della sinistra nostrana. E tradimento dell'etica pubblica.
NOI NON ABBIAMO TRADITO!

Nel tempo nuovo che sta arrivando
A) Tramonteranno tutti i miti della Seconda Repubblica: presentismo, faciloneria e presenzialismo.
B) Vi sarà un ritorno alla società di mezzo (compreso i partiti) e probabilmente allo strabismo
C) Sobrietà e rigore per restituire autorevolezza alle istituzioni.

Serve un'ASSEMBLEA COSTITUENTE che riscrive le regole del gioco per consentire all'Italia di essere forte nella globalizzazione.

CENTRALITA' DEL PARLAMENTO ed ELEZIONE DIRETTA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA: attorno a questi due punti rassettare i brandelli di un ventennio senza né arte né parte.

Scomposizione possibile delle geometrie che hanno governato l'Italia tra il 1994 ed il 2011. Solo due partiti resteranno immutabili: la LEGA, fedele al suo insediamento geografico e all'essere sindacato di territorio – il conflitto territoriale ha sostituito il conflitto di classe – e l'IDV, figlia di un padre padrone che da un mese ha perso il suo opposto legittimante. E naturalmente una enclave radicale, oggi Grillo domani il sindaco di Napoli, se il Vesuvio lo avrà ancora in grazia dopo aver molto promesso e poco mantenuto, a cominciare dalla raccolta differenziata dei rifiuti.
L'unità della destra – il formidabile obiettivo che Berlusconi raggiunse legittimando Fini e il MSI e poi alleandosi stabilmente con la Lega - è un ricordo. A sinistra, l'anno di Monti renderà più sfuocato il ricordo di Vasto – già Bersani in Piazza San Giovanni aveva sfumato i colori della foto – e obbligherà il PD ad emanciparsi dalle spinte più velleitarie. Servirà tutta la solidità di Bersani per ricacciare le sirene negli oceani.
Il sistema politico italiano potrebbe finalmente uscire da una lunga commedia degli inganni che tanti baroni di Munchausen hanno venduto come strabiliante novità: stabilità dei governi uguale alla prima repubblica ( due elezioni anticipate, due governi caduti e sostituiti da esecutivi 'tecnici', 10 governi in 17 anni); produzione delle leggi pari all'attività dei parlamenti nei regimi dittatoriali; proliferazione illimitata dei gruppi nelle due Camere e nelle regioni.
Se crolla il Popolo della Libertà, il sistema potrebbe ricostruirsi attorno a due poli di taglio europeo, da bipolarismo mite. Se Berlusconi sconfitto decide di dedicarsi alla politica senza stare al governo e dunque senza i vantaggi legati alla personalizzazione della legge, è probabile che permarrà questa suddivisione tripolare, una sorta di bipolarismo bastardo tutto nostrano.
Se la Corte non obbligherà al referendum, dubito che vi saranno modifiche alla legge elettorale. I leaders amano indicare gli eletti. E' un potere di cui è rischioso privarsi. Chi lo detiene esercita autorità sulla struttura partito, una garanzia. Infine, un governo tecnico di emergenza non ha interesse a provocare una maggioranza larga e quindi 'di differenti' su un tema così spinoso. Potrebbe farlo il Parlamento in una sorta di dualismo tra assemblea ed esecutivo – io faccio questo, tu fai quello – ma le priorità sono altre e il connubio Alfano-Casini-Bersani non è politico come lo fu l'accordo Rattazzi-Cavour.
Noi non abbiamo cambiato idea: RIFORMARE LA LEGGE ELETTORALE PER RESTITUIRE IL DIRITTO DI SCELTA AI CITTADINI è la strada maestra

Solo una visione alternativa rispetto a quella dominante dagli anni '90 può sposare e realizzare progetti ambiziosi.
La Destra ha fallito, la sinistra di Vasto da sola non basta. Servono inclusione, sobrietà, merito, uguaglianza.

L'anno di Monti:
-     Utile al risanamento
-     A trasformare la logica del nemico in quella dell'antagonista
-     A favorire un ritorno della politica

Nella storia d'Italia tre sono stati i fattori unificanti – i carabinieri, lo stato sociale, la scuola pubblica – e tre le date che hanno segnato momenti di passaggio: 1922, 1948, 1994. Il passaggio ad una fase diversa è avvenuto in modo traumatico, di fatto esterno al sistema parlamentare, come se non vi fossero state alternative credibili dentro al sistema.
I germogli dell'anomalia sono nella nascita dell'Italia unita: l'opposizione della Chiesa e l'esclusione delle elite cattoliche – la chiesa unico filo rosso che congiunge l'Italia -, la sinistra del tempo postasi fuori dal sistema, la piemontesizzazione dello stato nascente.
In queste tre occasioni la sinistra italiana ha presentato il suo volto più radicale ed è stata sconfitta.

Questa nuova visione va affidata ai tre riformismi che hanno fatto l'Italia: la sinistra che ha scelto l'Europa e milita nel PSE; i liberaldemocratici cattolici; la cultura laica e democratica. Di questa storia non fanno parte né i fascismi in Maserati nè le sacre ampolle del Po, né i veterani del massimalismo antiTav né i giustizialisti di mestiere.
Con l'Italia libera e civile questi non c'entrano un bel niente.
Anzi, a gennaio inizierà una CAMPAGNA CONTRO LE BUGIE DELLA LEGA: l'abbecedario delle offese, le leggi ad personam approvate, gli impegni non mantenuti, gli statuti comunali e regionali che si ispirano ad un localismo xenofobo che non ha niente a che fare con il municipalismo italiano. Un Libro Bianco per gli italiani e un vademecum da leggere a rovescio per tutti gli amministratori. Con una scritta sotto il titolo, ispirata da Leo Longanesi: ' Le rivoluzioni spesso cominciano per strada e finiscono a tavola'.

Dopo le elezioni del 2008 siamo stati a rischio di estinzione. Non abbiamo seguito l'esempio di un protagonista famoso di un racconto di Dickens: 'E' meglio fare quello che fa la folla' – 'E se le folle sono due?' - 'Bisogna gridare con quella più numerosa'.
Non ci sono state né potenze straniere, né altri partiti né lo Stato a salvarci. Ci siamo salvati da soli, grazie a voi, con l'Avanti di Lavitola che divorava soldi pubblici mentre Mondoperaio e l'Avanti della Domenica non prendevano un penny; con gli sbarramenti elettorali che abbiamo superato in diverse regioni; con una concorrenza da Destra e da Sinistra che si è valsa di reti e di denaro privato per spengere ciò che restava.
Siamo il primo caso in Italia di un partito ancora in piedi senza essere in parlamento.

Va rafforzato il riformismo che ama l'Italia, la gamba più fragile tra quelle che hanno reso l'Italia più civile e più libera.
Se il PD facesse una scelta decisa e definitiva nell'approdo a una sponda liberalsocialista, tutto sarebbe più facile. I socialismi saranno anche in crisi in Europa, ma ovunque vincono o perdono, ovunque sono l'altro rispetto alla destra. Perdono in Spagna ma sono in testa in Francia e in Germania e hanno salvato l'Islanda dopo aver ereditato una Grecia in crisi profonda.

E' fondamentale sapere chi siamo non per ripetere azioni già fatte ma per trarne ispirazione (BONO , BOB DYLAN e 'ONE').

La nostra unità è un valore e va spesa tutta al futuro: più fare che dire, basta con la rincorsa al blasone, investire in passioni anagraficamente più fresche.

APPELLO AI SOCIALISTI ed ai LAICI a tornare assieme.
L'anima liberale e laica di Forza Italia è morta. E' diventata 'popolare europea' ed oggi è destinata a rimanere schiacciata nella forbice La Russa-Gasparri e C.L. Quanti hanno sostenuto che i socialisti nel PdL avevano fatto la scelta già maturata da Saragat nel 1947 non hanno più nessuna giustificazione. Dovranno scegliere tra l'oscurantismo del motto 'Dio, Patria, Famiglia' ed il ritorno alle origini. 
I nostri circoli, le nostre fondazioni, le nostre sezioni sono pronte a cambiare per offrire un diritto di cittadinanza che non sia solo diritto di tribuna.
L'Avanti e Mondoperaio sono qui, a disposizione di tutti.
Ho certezza che il PSE porterebbe felicemente a battesimo questa storia nuova.

Va messa nell'orizzonte di primavera una CONVENZIONE LIBERALSOCIALISTA

Sosteniamo lealmente Monti in una impresa terribile: terzo debito pubblico al mondo e stagnazione economica, forse recessione nel 2012.

Consultazione con Monti (con VIZZINI) = EQUITA'

-     Prima dell'ICI sulla casa, sacrifici di chi porta responsabilità pubbliche ( tutte le indennità nelle regioni allo stesso livello del 1970, cancellazione vitalizi e loro sostituzione con sistema contributivo, revisione benefit per eletti), patrimoniale sui grandi patrimoni, tassazione rendite finanziarie, tagli alla politica non alla democrazia (caso dei sindaci sotto 1000 abitanti senza opposizione/ bicameralismo perfetto; fusione comuni e riordino istituzionale – province),  pagamento ICI su attività commerciali ecclesiastiche...

E per amore dell'Italia, VINCA IL PIU' BRAVO E NON IL PIU' FORTE  

Nessun commento:

Posta un commento