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martedì 20 dicembre 2011

PSI: Gil emendamenti del PSI alla manovra finanziaria del Governo martedì 20 dicembre 2011

La valutazione complessiva dell’azione di governo verrà data soltanto quando Monti presenterà riforme sul welfare e sul lavoro

Dopo l’approvazione alla Camera, l’esame di conversione in legge del decreto “Salva Italia” è passato in discussione alle commissioni Bilancio e Finanze del Senato. Il Psi ha presentato tre emendamenti per apportare delle modifiche alla manovra economica del Governo Monti, chiedendo che vengano presi in esame e approvati una volta in Aula. Gli emendamenti, presentati dal Sen. Carlo Vizzini, Presidente della Commissione Affari Costituzionali del Senato,  riguardano alcuni temi discussi nel corso dell’ultima riunione della segreteria nazionale:
Il primo esclude dal ripristino dell’ICI sulla prima casa le abitazioni principali che costituiscano l’unica e sola proprietà immobiliare perché questa “rappresenta il solo salvadanaio sicuro per molti italiani”- commenta il segretario nazionale del Psi, Riccardo Nencini. A questo si aggiunge la contestuale abrogazione dell’esenzione dell’imposta a favore degli edifici di proprietà di enti religiosi adibiti anche ad attività commerciale (quindi “non esclusivamente” commerciali) , “perché – aggiunge il Segretario - in un momento simile tutti sono chiamati a fare dei sacrifici”.  ‘L’esercizio a qualsiasi titolo di un’attività commerciale – si legge nell’emendamento-  anche nel caso in cui abbia carattere accessorio rispetto alle formalità istituzionali dei soggetti e non sia rivolta a fini di lucro, comporta la decadenza immediata dal beneficio delle esenzioni dell’imposta’.
Il secondo emendamento introduce nell’ordinamento il cosiddetto “prestito forzoso”a carico dei detentori dei grandi patrimoni: ‘in considerazione della eccezionalità della situazione economica e tenuto conto della esigenza di raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica concordati in sede europea, ai soggetti che detengono attività finanziarie di importo superiore a 1milione di euro, è fatto obbligo di sottoscrivere, nella misura dello 0,5% del patrimonio, titoli del debito pubblico poliennali. Sui titoli è corrisposto un tasso di interesse corrispondente all’indice dei prezzi al consumo applicabile su base annua- si legge nell’emendamento’.
Il terzo emendamento interviene sui cosiddetti “costi della politica” eliminando la disposizione che consente ai privati, che contribuiscono a favore dei partiti per importi fino a 50.000 euro, di rimanere occulti. Inoltre, nel medesimo emendamento, si prevede per i contributi ai partiti politici la medesima detraibilità spettante alle Onlus. martedì 20 dicembre 2011

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