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sabato 10 dicembre 2011

RUSSIA: Mosca blindata, opposizione in piazza compatta contro Putin

Ore 08,00 - Affluiscono già diverse migliaia di persone su piazza Balotnaya

Il centro di Mosca è blindato mentre iniziano ad affluire migliaia di persone per partecipare alla maxi manifestazione dell'opposizione, contro l'esito delle legislative del 4 dicembre e i brogli denunciati persino dall'Osce. Un elicottero perlustra l'intera zona che va dal teatro Bolshoi, ossia pizza della Rivoluzione, fino alla Lubianka, sede dei servizi segreti russi e poi via fino al fiume oltre il Cremlino, dove su Bolotnaya è atteso il corteo che dovrebbe vedere le varie fronte anti-Putin unite, compreso il fronte di sinistra capeggiato da Eduard Limonov che tuttavia si trova attualmente ancora in piazza della Rivoluzione e sta parlando accusando nuovamente il potere centrale.

Sono centinaia gli agenti dislocati lungo tutto il tratto che i manifestanti dovranno compiere da piazza della Rivoluzione fino a Bolotnaya. Evidente che gli ordini sono ignorare i provocatori in piazza della Rivoluzione, come appunto lo stesso Limonov che continua a declamare indisturbato, mentre gran parte dei manifestanti si sono già avviati verso il fiume. Oltre a lui qualche altro nazionalista che grida: "Russia senza Putin!".

La piazza rossa è cordonata da camioncini blindati delle forze di sicurezza. Per ora la situazione appare particolarmente tranquilla: singolare è invece il numero di partecipanti che continua ad affluire e già raggiunge diverse migliaia.

Ore 09,30 - Il nastro bianco come simbolo degli scontenti

Un mare di persone ha riempito un'ampia zona del centro di Mosca che va dal cinema Udarnik fino in fondo alla piazza Balotnaya. Secondo l'opposizione si tratta di almeno 40mila persone scese in strada per protestare contro l'esito delle elezioni legislative dello scorso 4 dicembre dove Russia Unita, il partito di governo, ha ottenuto la maggioranza assoluta. Nel corso della protesta è stata bruciata anche una bandiera del partito putiniano e si inizia a temere la presenza di provocatori, nonostante le indicazioni degli organizzatori siano dirette a mantenere un'azione pacifica.

I sostenitori della protesta si distinguono per il nastrino bianco annodato sulle borse o alla giacca. Moltissime e svariate le bandiere presenti: dal Partito comunista Kprf al movimento Solidarnosc di Boris Nemtzov. E proprio di quest'ultimo è stato distribuito un piccolo riassunto del libro da lui pubblicato dedicato a Putin e particolarmente critico nei confronti del primo ministro russo, candidato alle prossime elezioni presidenziali.

Ore 10,00 - Secondo fonti non ufficiali polizia sarebbero almeno 70mila

Continua ad aumentare la folla in piazza a Mosca che protesta contro l'esito delle legislative dello scorso 4 dicembre, dove il partito di governo ha ottenuto la maggioranza. L'opposizione dal palco sulla piazza Balotnaya annuncia che sono già 150mila gli aderenti alla protesta, mentre secondo fonti non ufficiali della polizia, sarebbero almeno 70mila. Comunque numeri assolutamente inconsueti per la protesta anti-Putin. "Russia senza Putin! Ladri! Corrotti! Putin vattene a casa! Libertà!". Molti gli slogan scanditi dal palco a cui la folla risponde.

Il tempo inclemente e la neve non hanno scoraggiato la gente. Numerose le bandiere di piccoli partiti, parte di quella galassia dell'opposizione che per ora non si era mai presentata così unita. Dai nazionalisti ai comunisti.

Proteste sono in corso di svolgimento anche in altre città della Russia fra cui Novosibirsk (Siberia) e Krasnodar (sud).

Ore 11 - Ilya Ponomariov: "La chiameremo rivoluzione della neve"
Secondo Ilya Ponomariov, deputato di Russia Giusta ed esponente dell'opposizione che oggi è scesa in piazza a Mosca per protestare contro le legislative del 4 dicembre, sono confluite sulla piazza Balotnaya più di 200mila persone. "Centocinquantamila sono solo i dati diffusi dalla polizia, che generalmente sottostimano il numero di partecipanti" ha detto in conferenza stampa.

Il deputato tuttavia respinge l'idea di una ripetizione a Mosca di quello che è stato la rivoluzione arancio a Kiev, spiegando che anche se la richiesta è la stessa, ossia la ripetizione delle elezioni, "molti qui in Russia non hanno apprezzato l'esito della rivoluzione arancione e hanno un atteggiamento molto critico nei suoi confronti". Quindi come si chiamerà questa nuova ondata di proteste? "La chiameremo rivoluzione della neve" ha specificato Ponomariov mostrando alla stampa italiana il suo fiocco bianco che ormai da giorni anche sui social network contraddistingue gli esponenti della protesta.

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