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sabato 10 dicembre 2011

Russia: Proteste anti-Putin in 46 citta', Mosca blindata.

Fiumi di folla in piazza a Mosca per la protesta contro l'esito delle legislative dello scorso 4 dicembre, dove il partito di governo ha ottenuto la maggioranza.
L'opposizione dal palco sulla piazza Balotnaya annuncia che sono già 150mila gli aderenti alla protesta, mentre secondo fonti non ufficiali della polizia, sarebbero almeno 70mila. Si tratta di numeri assolutamente inconsueti per la protesta anti-Putin. «Russia senza Putin! Ladri! Corrotti! Putin vattene a casa! Libertà!». Molti gli slogan scanditi dal palco a cui la folla risponde. Il tempo inclemente e la neve non hanno scoraggiato la gente. Numerose le bandiere di piccoli partiti, parte di quella galassia dell'opposizione che per ora non si era mai presentata così unita. Dai nazionalisti ai comunisti.
Proteste sono in corso di svolgimento anche in altre città della Russia fra cui Novosibirsk (Siberia) e Krasnodar (sud). Si tratta della più significativa mobilitazione dei dodici anni di governo dello "Zar". La protesta va in scena dopo che ieri sono stati resi ufficiali i primi risultati della tornata elettorale che si è svolta domenica scorsa: 49,32 per cento delle preferenze va Russia Unita, il partito di governo, che potrà pertanto contare su 238 seggi sui 450 in palio alla Duma, il parlamento russo, 77 in meno.
 A Mosca la folla chiede nuove elezioni legislative e la liberazione dei manifestanti fermati. In una risoluzione letta dal palco e approvata a «furor di popolo» i manifestanti chiedono le dimissioni del presidente della commissione elettorale Vladimir Ciurov, indagini sui brogli elettorali e la punizione dei responsabili.
Le prime manifestazioni, causa fuso orario, si sono svolte in Siberia, in 3.500 hanno manifestato a Krasnoyars e altri 1.500 a Tomsk, quest’ultima famosa come “ la città del dissenso” fin dall’epoca zarista. Qui “Russia Unita” ha subito una vera batosta, la più ampia di tutta la Russia. A Vladivostok, sul Pacifico, 500 persone hanno sfidato il freddo polare per chiedere “il carcere per chi ha truccato il voto”; a Khabarovsk, vicino al confine con la Cina, sono stati fermati una ventina di manifestanti che avevano violato il divieto di scendere in strada per radunarsi sulla Piazza Lenin. A Cita, dove è stato a lungo detenuto l’ex patron di Yukos Mikhail Khodorokovski, si sono radunate in piazza 150 persone, qui la polizia ha fermato alcuni giovani che distribuivano volantini e adesivi. Ultima nota: : il giornalista di Ntv Alexiei Pivovarov ha annunciato che rifiuterà di presentare il tg delle 19.00 ora di Mosca, le 16.00 in Italia, se non si darà notizia della manifestazione prevista oggi nella capitale contro i brogli del voto legislativo del 4 dicembre. La tv però ha smentito la notizia. 
In Siberia in 3.500 hanno manifestato a Krasnoyars e altri 1.500 a Tomsk, la citta' del dissenso fin dall'epoca zarista dove Russia UNita ha subito una batosta. A Vladivostok, sul Pacifico, 500 persone hanno sfidato il freddo polare per chiedere "il carcere per chi ha truccato il voto" permettendo la vittoria di Russia Unita, sia pure con un crollo di consensi. A Khabarovsk, vicino al confine con la Cina, sono stati fermati una ventina di manifestanti che avevano violato il divieto di scendere in strada per radunarsi sulla Piazza Lenin.
L'allerta a Mosca e' ai massimi livelli anche perche' tra oggi e domani si aspetta pure una manifestazione di ultras nazionalisti del calcio, che potrebbe incendiare l'atmosfera. Il centro della capitale e' presidiato da esercito, polizia e forze speciali.
Sono 12 i camion militari e altrettanti quelli della polizia solo in piazza Balotnaja, dove dovrebbe confluire la protesta intorno alle 15 ora locale (12 ora italiana).
Oggi la Commissione elettorale centrale ha ufficializzato la vittoria del partito di governo Russia Unita alle elezioni con il 49,3% delle preferenze e la rabbia di molti e' palpabile. Secondo i sociologi il calo di consensi per Putin e' iniziato ad aumentare dopo il suo annuncio di volere tornare al Cremlino nelle presidenziali di marzo. Ma piuttosto che affrontare le radici del malessere in patria, il premier ha preferito trovare capri espiatori all'estero. Cosi' ha accusato con durezza gli Stati Uniti di aver fomentato il clima di tensione con le loro critiche al voto russo, riportando i rapporti tra i due paesi a toni da Guerra Fredda rispetto a quelli di cui disponeva prima di queste votazioni.

Arresti - Durante le manifestazioni di protesta decine di persone sono state arrestate in diverse città della Federazione russa. A San Pietroburgo, membri delle unità antisommossa OMON sono intervenuti per disperdere un corteo per la quale non era stata concessa alcuna autorizzazione. Una decina circa di manifestanti è stata arrestata. Sono stati denunciati pestaggi. Secondo l'Interfax, un'altra manifestazione, per la quale era invece stato concesso il permesso si è svolta senza incidenti. Decine di arresti sono stati compiuti a Perm negli Urali e a Khabarovsk.

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