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giovedì 19 gennaio 2012

C. S. C. : Cambursano “santo” salva lo scranno

Pubblicato Mercoledì 18 Gennaio 2012 – Lo Spiffero – Bruno Babando
La Camera, come di prassi, respinge le sue dimissioni presentate dopo il sì al governo Monti. Di Pietro lo elogia pubblicamente. E l'Udc già gli fa spudoratamente la corte. Una messa cantata
ONOREVOLE Cambursano
Alla fine Renato Cambursano non tornerà a casa. Almeno per ora, la frazione Boschetto di Chivasso di cui è stato nominato ad honorem "principe" resterà per qualche tempo orfana del suo signorotto locale. La Camera, come da prassi, non ha voluto assecondarlo e e l'ha trattenuto nel dorato emiciclo dei privilegiati ancora per un po’.

L’ex deputato dell’Idv, dimessosi da partito e parlamento in contrasto al leader Antonio Di Pietro, che lo scorso dicembre votò contro la manovra del governo Monti, rimane incollato al suo scranno. Montecitorio ha respinto le sue dimissioni con 386 voti contrari e 109 favorevoli.

Alle 18 il presidente Gianfranco Fini ha letto la lettera di commiato redatta dall’ex sindaco di Chivasso, in cui ha ribadito le ragioni che l'hanno portato a questa sofferta decisione. «Quello di Monti è l’unico governo possibile e il solo in grado di tirarci fuori dal baratro economico e sociale in cui si trova il nostro paese» sono le sue stesse parole. A sorpresa ha preso subito la parola Di Pietro. Il tribuno molisano ha espresso stima e rispetto, dichiarando che, a differenza di altri casi, sarebbe pronto a ripetere la scelta originaria di candidarlo nelle liste del suo partito. Infine ha invitato l’aula a respingere la richiesta di dimissioni perché in fondo Cambursano «ha rispettato le indicazioni della sua coscienza e a noi ciò basta». Un gesto nobile quello dell’ex pm, che ha reso omaggio a un esponente politico che lo ha abbandonato per motivi politici e non di bassa convenienza personale.

Un Cambursano commosso ha ringraziato in particolare il suo ex leader, ribadendo, però, che non sono venute meno le ragioni ha assunto questa sofferta decisione.
Durante la discussione sono intervenuti anche Ferdinando Adornato dell’Udc - il quale si è prodigato in attestati di stima simili a un non troppo celato corteggiamento -, Pino Pisicchio dell’Api, Giuseppe Consolo del Fli, e Giorgio La Malfa dei Repubblicani.

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