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martedì 31 gennaio 2012

C.S.C.: Chivasso, il Sindaco De Mori getta la spugna

Il sindaco, da mesi malato, ha rassegnato le proprie dimissioni. In primavera si tornerà alle urne, ma i due partiti maggiori opposti non hanno ancora un candidato

CHIVASSO Tornerà alle urne
Alla fine il sindaco si è arreso. Gianni De Mori primo cittadino di Chivasso, ha annunciato le proprie dimissioni, spianando la strada a un nuovo turno elettorale, quando è passato meno di un anno dalle ultime elezioni cittadine.

Da questa estate, ormai, De Mori ha lasciato il timone della città per curarsi. Il telefono sempre spento per volere dei medici, i colloqui centellinati mentre in città si addensavano dubbi e timori da parte di tutte le forze alleate che ormai da oltre un mese chiedono con forza un passo indietro “per ridare una guida alla città”. Anche perché eventuali tentennamenti, che qualcuno sta adottando ad arte, potrebbero far scadere i termini entro i quali poter andare al voto nella prossima primavera, provocando un anno di commissariamento.

Un anno fa fu il Pd a volere De Mori a capo della coalizione di centrosinistra, imponendolo a tutta la coalizione, compresa l’Italia dei Valori che con il parlamentare On. Renato Cambursano aveva sostenuto fino alla fine la candidatura di Claudio Castello, oggi vice sindaco.

Una decisione quantomeno incauta, quella di indicare un uomo legato alla società civile, secondo molti dettata dai maggiorenti democratici locali per poter consolidare la propria rete di potere all’interno di quel territorio.

In una città nella quale malaffare e politica, durante i quindici anni di governo di centro destra,  si sono spesso intrecciati come ha dimostrato l’operazione Minotauro, nell’ambito della quale venne arrestato il leader dell’Udc locale Bruno Trunfio (già assessore nel governo Fluttero, in cella con il padre Pasquale, capocosca locale, e il fratello Giusep­pe) che al secondo turno delle scorse amministrative si schierò con il centrosinistra.

Una città difficile Chivasso, come testimonia la scelta di istituirvi una Commissione d’indagine, fortemente voluta dal prefetto di Torino Alberto Di Pace. Una città nella quale il tesseramento del Pdl ha toccato record mai conosciuti prima, superando le mille sottoscrizioni, tra le quali, si mormora, “c’è di tutto” persino esponenti di altri partiti. Per questo  la decisione di De Mori prefigurera  una campagna elettorale al veleno, nella quale, peraltro, nessuno degli schieramenti ha ancora un candidato.

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