Pensare Globale e Agire Locale

PENSARE GLOBALE E AGIRE LOCALE


lunedì 27 febbraio 2012

BERLINO: Il Bundestag dice sì a 130 milardi alla Grecia

Merkel: «Se falliscono è grave anche per noi».
Lunedì, 27 Febbraio 2012 - La Germania ha detto 'sì' alla Grecia, e ora spera di poterne trarre vantaggio. Il via libera dal Bundestag al nuovo pacchetto di aiuti da 130 miliardi di euro ad Atene è arrivato con un'ampia maggioranza. Angela Merkel era stata chiara da subito, già prima del voto: «Non c'é garanzia di successo al 100%, ma le chance superano i rischi». La Germania non può permettersi di veder crollare Atene, e un fallimento della Grecia avrebbe: «Conseguenze incalcolabili anche per i tedeschi».
LA GERMANIA NON PUÒ LASCIAR FALLIRE LA GRECIA. Per questo la Merkel ha voluto l'approvazione del piano d'aiuti: «In qualità di cancelliera posso assumere dei rischi, ma non intraprendere percorsi avventurosi». Uno dei nodi è il fondo salva Stati europeo sul quale proprio oggi è arrivato l'avvertimento di Standard and Poor's, che ha rivisto l'outlook in negativo. Una decisione dovuta alle prospettive negative di Francia e Austria, secondo quanto riferito dall'agenzia di rating.
La Merkel ha invece escluso, davanti al Bundestag, un aumento del fondo salva Stati Efsf-Esm: «Al momento non ne vedo il motivo». Anche perché, ha detto la cancelliera tedesca, Roma e Madrid hanno migliorato le loro condizioni di rifinanziamento grazie alle riforme intraprese.
«L'ITALIA STA FACENDO LE RIFORME GIUSTE». La Merkel ha speso parole d'elogio per i passi avanti fatti dai Paesi dell'euro più colpiti dalla crisi. In particolar modo, dell'Italia ha citato «Le misure di risparmio che porteranno al pareggio di bilancio già l'anno prossimo, le riforme strutturali che stimoleranno produttività e competitività, e le liberalizzazioni».
La crisi non è ancora sconfitta, ma la direzione imboccata sembra quella giusta, e la Merkel non ha alcuna intenzione di fare dei passi indietro sotto il profilo europeista: «Se fallisce l'euro fallisce l'Europa, se vince l'euro vince l'Europa».
COALIZIONE DISUNITA. Il Parlamento l'ha applaudita, ma alla fine alla cancelliera sono mancati 7 voti per raggiungere la sua maggioranza: non un buon segno per la coalizione che sostiene la Merkel, e soprattutto nella sua Unione, (Csu-Cdu). Dei 630 parlamentari tedeschi 496 hanno votato a favore, 90 contro e 5 si sono astenuti. Questo però, secondo la Bild, non dovrebbe indebolire la cancelliera, rafforzata proprio dalla sua gestione della crisi. E secondo il Tagesspiegel la maggioranza del governo tecnicamente c'è stata, visto l'alto numero di assenti, anche per malattia.
In realtà che sul nodo di Atene la maggioranza non fosse in pieno accordo era stato palesato da una dichiarazione del ministro dell'Interno Hans-Peter Friedrich, secondo il quale la Grecia avrebbe più possibilità di ripresa uscendo dall'euro. Parole ridimensionate oggi dal suo portavoce in conferenza stampa: «Le ha dette come esponente del Csu, non come ministro».
I messaggi del governo tedesco ad Atene, nel giorno in cui il presidente della Commissione José Manuel Barroso ha scritto al premier Lucas Papademos per incontrarlo mercoledì a Bruxelles, in vista del vertice, sono chiari: «Atene ha preso decisioni molto importanti e adesso deve metterle in pratica», ha detto la cancelliera. Adesso si tratta di rispettare gli impegni presi. Potendo ancora contare sull'aiuto di Berlino: il ministero delle Finanze, ad esempio, ha messo a disposizione 160 esperti volontari per sostenere la Grecia nelle attività di riscossione delle tasse, «Nell'ambito di un programma della Commissione europea e del Fmi».

Nessun commento:

Posta un commento