In consiglio ministri Esteri Ue riserve da Romania e Lituania
Roma, 27 feb. - La Serbia dovrebbe farcela a raggiungere l'obiettivo di ottenere dal consiglio dei ministri degli esteri Ue lo status di candidato all'Unione europea, ma per l'intesa preannunciata qualche ora fa dal ministro degli Esteri francese Alain Juppé occorre ancora sciogliere le riserve di Romania e Lituania, spiega una fonte diplomatica europea all'Afp. "La maggior parte delle questioni sono state risolte, ma non abbiamo ancora un accordo" a causa delle obiezioni di Bucarest e Vilnius, ha detto la fonte. La decisione formale sullo status di candidato di Belgrado è attesa per domani, mentre il verdetto finale è in programma con il vertice dei capi di stato e di governo dell'1 e 2 marzo. Stasera sono in programma negoziati a livello di ambasciatori presso la Ue per superare i problemi posti dalla Romania, ma soprattutto dalla Lituania, che secondo una fonte "rischia di far saltare l'intesa".
La Romania vuole garanzie sulla tutela delle minoranze romene in Serbia, mentre la Lituania è nel pieno di una rovente polemica con Belgrado sulla presidenza dell'assemblea generale dell'Onu e su questioni commerciali. Secondo una fonte diplomatica, Vilnius teme anche l'amicizia della Serbia con la Russia. "Vedono la Serbia come una parte di Russia nella Ue. E' un problema reale per la Lituania".
La Romania vuole garanzie sulla tutela delle minoranze romene in Serbia, mentre la Lituania è nel pieno di una rovente polemica con Belgrado sulla presidenza dell'assemblea generale dell'Onu e su questioni commerciali. Secondo una fonte diplomatica, Vilnius teme anche l'amicizia della Serbia con la Russia. "Vedono la Serbia come una parte di Russia nella Ue. E' un problema reale per la Lituania".
Ucraina: Condanna a 4 anni di carcere per ex ministro Interni
Ex alleato Tymoshenko colpevole di abuso d'ufficio
Roma, 27 feb. (TMNews) - Il tribunale Pecherskiy di Kiev ha condannato l'ex ministro degli Interni ucraino del governo di Yulia Tymoshenko, Yuriy Lutsenko, a quattro anni di carcere con l'accusa di abuso d'ufficio. Il giudice Sergiy Vovk ha annunciato che la sentenza tiene conto del periodo già trascorso in carcere dall'ex ministro e ha ordinato anche la confisca dei beni di Lutsenko. "Abbiamo visto che non c'è giustizia equa in Ucraina" ha detto Lutsenko dalla gabbia di imputato dopo la lettura della sentenza. "Questa decisione mira a distruggermi come politico" ha aggiunto.
Il processo è stato seguito da vicino dall'Unione europea, che dopo la condanna a sette anni della Tymoshenko, ha messo un macigno sulla strada dell'adesione di Kiev alla Ue. Il presidente Viktor Yanukovych sostiene di non avere nulla a che fare con i processi, ma secondo Tymoshenko i procedimenti a carico suo e dei suoi alleati sono una vendetta politica perseguita a ogni costo dal nuovo regime ucraino. Lutsenko, che nel 2004 partecipò alla rivoluzione arancione filooccidentale al finaco di Tymoshenko, è accusato di abuso d'uffico per aver contribuito alla concessione al suo autista di una pensione e di un alloggio a cui non aveva diritto. Inoltre l'ex ministro è stato ritenuto colpevole di malversazione dei fondi per la celebrazione della giornata del polizia nel 2008 e 2009.
Il processo è stato seguito da vicino dall'Unione europea, che dopo la condanna a sette anni della Tymoshenko, ha messo un macigno sulla strada dell'adesione di Kiev alla Ue. Il presidente Viktor Yanukovych sostiene di non avere nulla a che fare con i processi, ma secondo Tymoshenko i procedimenti a carico suo e dei suoi alleati sono una vendetta politica perseguita a ogni costo dal nuovo regime ucraino. Lutsenko, che nel 2004 partecipò alla rivoluzione arancione filooccidentale al finaco di Tymoshenko, è accusato di abuso d'uffico per aver contribuito alla concessione al suo autista di una pensione e di un alloggio a cui non aveva diritto. Inoltre l'ex ministro è stato ritenuto colpevole di malversazione dei fondi per la celebrazione della giornata del polizia nel 2008 e 2009.
Polonia: Spiegel rivela Signora Thatcher aveva sospetti su Solidarnosc
Avrebbe valutato anche possibilità di aiutare regime Varsavia
Roma, 27 feb. - Margareth Thatcher, l'ex primo ministro britannico, aveva profonde riserve sul sindacato polacco Solidarnosc, protagonista dei processi che portarono la Polonia fuori dall'orbita comunista e diedero il via alla disgregazione del blocco sovietico, e sul suo leader Lech Walesa. Lo rivela il settimanale tedesco Spiegel.
Il giornale tedesco ricorda che un altro grande protagonista dei primi anni '80, il cancelliere tedesco Helmut Schmidt, era scettico su Solidarnosc.
Un documento del ministero degli Esteri tedesco, finora secretato, racconta che a settembre 1981 Thatcher avrebbe valutato l'ipotesi di aiutare il regime polacco a soffocare Solidarnosc.
Il giornale tedesco ricorda che un altro grande protagonista dei primi anni '80, il cancelliere tedesco Helmut Schmidt, era scettico su Solidarnosc.
Un documento del ministero degli Esteri tedesco, finora secretato, racconta che a settembre 1981 Thatcher avrebbe valutato l'ipotesi di aiutare il regime polacco a soffocare Solidarnosc.
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