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lunedì 27 febbraio 2012

GRAN BRETAGNA: Pronta ad attaccare l'Iran

Lo dice una fonte del Sun. Israele discute di Teheran con Obama
La Gran Bretagna avrebbe già pronti i piani di guerra per un eventuale conflitto con l'Iran. A rivelarlo è stato il domenicale Sun on Sunday che ha citato fonti governative. Stando al domenicale si tratterebbe solo di una questione di tempo e l'inizio delle ostilità è previsto tra «i 18 e i 24 mesi».
FANTERIA NEGLI EMIRATI. I piani prevedono di inviare un battaglione di fanteria negli Emirati Arabi Uniti, che si trovano al di là dello stretto di Hormuz, per difendere l'alleato da eventuali attacchi. Sette navi da guerra e un sottomarino nucleare della Royal Navy si trovano d'altra parte già nell'area del golfo persico.
Un secondo sommergibile armato di missili Tomahawk sarebbe inviato nell'area in caso di ostilità. La Raf, forza aerea britannica, invierebbe poi Typhoon, Tornado ed elicotteri d'assalto a sostegno delle truppe già dislocate in Qatar, Oman, Emirati Arabi e Bahrain.
CONFLITTO INEVITABILE. «Gli strateghi del ministero della Difesa hanno innestato la quinta marcia all'inizio dell'anno», ha detto la fonte al Sun, aggiungendo: «Il conflitto è visto come inevitabile se il regime non abbandona le sue ambizioni atomiche».
Il bombardamento dei siti nucleari iraniani da parte di Israele è visto come «l'incidente più probabile per l'inizio del conflitto» insieme a un probabile attacco ai danni delle truppe britanniche di stanza in Afghanistan da parte dell'Iran. «Al ministero elaboriamo piani di emergenza per diversi possibili scenari in giro per il mondo», ha commentato un portavoce della Difesa che ha però assicurato: «Vogliamo una soluzione diplomatica e non militare».

E Israele discute di Teheran con Obama

Il premier israeliano Benyamin Netanyahu si accinge a sollevare la 'questione iraniana' nell' incontro con il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, che è previsto a Washington il 5 marzo.
«L'Iran continua a compiere rapidi progressi nei propri programmi nucleari», ha detto Netanyahu il 26 febbraio al Consiglio dei ministri, proseguendo poi: «Quel Paese sfida ed ignora in modo smaccato le decisioni della comunità internazionale».
Il premier ha aggiunto che il rapporto della Aiea (Agenzia internazionale per l'energia nucleare) pubblicato venerdì 24 febbraio «rappresenta una conferma ulteriore della attendibilità delle valutazioni di Israele» circa la serietà dei progetti atomici di Teheran. Netanyahu ha detto ai ministri che con Obama intende fare il punto anche sulla situazione regionale in Medio Oriente, e in particolare sulla Siria.
PREGARE E AVERE FIDUCIA. Nel frattempo il rabbino Ovadia Yosef, leader spirituale del partito ortodosso Shas, ha preso posizione contro un possibile attacco di Israele nei confronti della infrastrutture nucleari in Iran. «Dobbiamo affidarci al Signore Onnipotente», ha detto il religioso in un sermone tenuto il 25 febbraio nella sua sinagoga di Gerusalemme. «Noi dobbiamo limitarci a pregare l'Altissimo e avere fiducia. Il dittatore scellerato (cioè il presidente Mahmud Ahmadinejad, ndr) oggi c'é ma domani svanirà, finirà all'Inferno».

Smentito blocco di forniture alla Grecia

Fonti del ministero del Petrolio avrebbero smentito la notizia, data il 26 febbraio dall'agenzia Fars, che l'Iran ha rifiutato la consegna di 500.000 barili di petrolio destinati a una raffineria della Hellenic Petroleum in Grecia. Lo si è appreso da ambienti diplomatici europei.
COINVOLTA L'ITALIA. Se confermata, la notizia avrebbe implicato che l'Iran, in risposta alle sanzioni decise a Bruxelles, ha intenzione di tagliare subito le sue forniture non solo alla Francia e alla Gran Bretagna, come già fatto il 19 febbraio scorso, ma anche ad altri Paesi europei. A sei dei quali, compresa l'Italia, era stato chiesto di dissociarsi dalle sanzioni decise il 23 gennaio a Bruxelles, firmando contratti di lungo periodo con Teheran.
STOP A NUOVI CONTRATTI. Intanto l'Isna ha riportato che Ahmad Ghalebani, direttore generale della Compagnia nazionale per il petrolio, ha smentito notizie di stampa secondo cui il denaro dovuto per le importazioni del petrolio iraniano sarebbe bloccato in Europa, e ha assicurato che l'Iran non ha alcun problema nel ricevere i pagamenti. Le sanzioni decise a gennaio a Bruxelles prevedono uno stop a nuovi contratti e un blocco definitivo delle importazioni di greggio entro il primo luglio, ma anche nuove misure contro il sistema finanziario iraniano, dopo quelle che quelle che già da due anni rendono già difficili le transazioni bancarie con Teheran.

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