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martedì 28 febbraio 2012

GRECIA: Il bailout salva solo le banche

febbraio 2012  Die Tageszeitung  - "I greci salvano le banche europee", titola la Tageszeitung. Secondo il quotidiano tedesco il piano di aiuti europeo non gioverà affatto ai greci, che "in futuro dovranno vivere con stipendi ancora più bassi, una protezione dai licenziamenti limitata, un'assicurazione medica scadente e una liquidazione massiccia del loro stato". Nonostante tutto ciò, nel 2020 il debito greco potrebbe ritrovarsi agli stessi livelli di oggi.  
Secondo il commento di Eric Bonse, il piano d'aiuti è un "diktat spietato" e avvantaggia esclusivamente il sistema bancario, che grazie agli interessi generati dal debito greco si salverà dal collasso:
Schäuble e compagnia hanno salvato i creditori, non il popolo greco. Ad approfittare del piano saranno le banche, le assicurazioni e i fondi pensione tedeschi, francesi e britannici, che in caso di fallimento [della Grecia] avrebbero perso tutto […]. I creditori privati, che secondo Schäuble avrebbero dovuto fare da garanti, sono in realtà enormemente favoriti. È un ottimo affare per i creditori, ma pessimo per l'Europa. 

Neanche la troika crede al bailout

Financial Times, 21 febbraio 2012 - "Svelato l'incubo del debito greco", titola il Financial Times, entrato in possesso di un rapporto "strettamente confidenziale" preparato dagli analisti della troika Ue-Fmi-Bce e distribuito la settimana scorsa ai leader dell'eurozona. Le dieci pagine di "analisi della sostenibilità del debito" sottolineano che  
anche nello scenario più ottimistico le misure di austerity imposte ad Atene potrebbero innescare una recessione talmente profonda da impedire alla Grecia di tirarsi fuori dalla voragine del debito durante l'erogazione del nuovo bailout triennale da 170 miliardi di euro [136 dell'ultimo piano di salvataggio più i restanti 34 di quello del maggio 2010].
Il rapporto evidenzia inoltre che due dei principi basilari del nuovo intervento potrebbero essere controproducenti: 
Imporre l'austerity alla Grecia potrebbe danneggiare profondamente l'economia di Atene e causare un'impennata nel livello del debito, mentre la ristrutturazione del debito da 200 miliardi di euro potrebbe spaventare i futuri investitori e impedire alla Grecia di tornare sui mercati finanziari.  
Gli analisti della troika suggeriscono inoltre che il debito potrebbe calare più lentamente di quanto auspicato, 
non oltre il 160 per cento nel 2020, ben lontano dal 120 per cento previsto dal Fondo monetario internazionale. In uno scenario simile, la Grecia avrebbe bisogno di un bailout da circa 245 miliardi di euro, ovvero molto più dei 170 miliardi di cui hanno parlato i ministri dell'eurozona durante il negoziati di lunedì a Bruxelles.

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