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mercoledì 29 febbraio 2012

ITALIA: Scontro Vendola-Veltroni, leader Sel non si scusa e rilancia

Polemica investe anche Prodi: Non mi strumentalizzate


Roma, 29 feb. - Scontro Vendola-Veltroni parte seconda. Oggi è toccato al leader di Sel dire la sua e soprattutto senza scusarsi come ieri gli aveva chiesto l'ex sindaco di Roma offeso dall'accusa di essere "di destra".

Nella conferenza stampa convocata 'a sorpresa' a Montecitorio Veltroni aveva respinto al mittente le accuse e rivendicato la sua profonda identità di sinistra, auspicando qualche forma di scusa da parte del suo 'detrattore' ma il governatore pugliese oggi ha piuttosto rilanciato il suo punto di vista, ossia la critica sul tema del lavoro e dell'articolo 18 e poi liquidato così la vicenda: "Non ho interesse a occuparmi di Veltroni, non sono il suo biografo". Non solo Vendola ha chiamato in causa perfino l'ex premier Romano Prodi: "Non mi sento a mio agio quando leggo le cose che dice Veltroni, che Prodi ha definito agghiaccianti", ha detto riferendosi al commento che il professore avrebbe fatto dell'intervista di Veltroni. Quella sulla riforma del mercato del lavoro e sull'articolo 18 che ha dato il via alle polemiche intestine. Lo "scivolone" è stato immediatamente utilizzato dai veltroniani per replicare che quell'equivoco era già stato chiarito. "Il riferimento che aveva dato luogo all'equivoco - ha puntualizzato Walter Verini - riguardava la caduta del governo Prodi nel 1998, dovuta al voto di Vendola e del suo partito. Che egli tenti di strumentalizzare la figura di Romano Prodi è la conferma della sua malafede".

Per dire del clima che si respira nel centrosinistra, anche al professore questa 'tirata' per la giaccia non deve essere piaciuta perciò ha fatto diramare una nota dell'ufficio stampa: "Non è corretto che Nichi Vendola usi strumentalmente parole del presidente Prodi per attaccare Walter Veltroni. Non solo perché non è giusto tirare in ballo il presidente in una polemica politica che lo vede estraneo, ma soprattutto perché, come è noto, l'espressione 'agghiacciante' era frutto di un equivoco già ampiamente chiarito con lo stesso Veltroni nei giorni scorsi".

Il botta e risposta tra i due leader del centrosinistra celerebbe in realtà un certo fastidio che le posizioni espresse da alcuni esponenti del Pd hanno provocato tra i veltroniani. Ieri alcuni segnalavano infatti oltre all'insulto vendoliano l'intervista di qualche giorno fa del governatore toscano Enrico Rossi, secondo il quale il partito deve collocarsi più nettamente a sinistra anche se questo comportasse la scissione di "qualche blairiano". "Non so dire se Veltroni sia più a destra o più a sinistra. Di sicuro è più conservatore di me", ha detto Matteo Orfini, della segreteria del Pd, che ha invitato però a "non drammatizzare una discussione di linea politica che coinvolge tutti i partiti europei e che è di merito. Non condivido le parole di Rossi, non credo che chi non è d'accordo con la maggioranza se ne debba andare, c'è posto e c'è bisogno di tutti".

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