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giovedì 16 febbraio 2012

RUSSIA: Europarlamento “Mosca riformi la sua leggi elettorali”

Strasburgo critica stop a candidatura Yavlinski

16 feb. - Il Parlamento europeo ha votato oggi una risoluzione nella quale chiede alla Russia di riformare urgentemente la sua legge elettorale e denuncia che gli ostacoli posti ad alcune candidature rischiano di minare il pluralismo nelle elezioni politiche del 4 marzo.

Strasburgo ha chiesto alle autorità russe di riformare, in collaborazione col Consiglio d'Europa e l'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce), il sistema elettorale per garantire che nelle presidenziali, per le quali Vladimir Putin è considerato favorito, siano date eguali oppoortunità ai candidati. Inoltre, la risoluzione fa riferimento alla sentenza della Corte suprema che impedisce al candidato liberale Grigory Yavlinski di candidarsi.

L'Europarlamento, inoltre, ha chiesto a Mosca di astenersi da interferenze col lavoro degli osservatori internazionali, ricordando quando è accaduto nelle elezioni per la Duma di dicembre 2011.

Per le elezioni presidenziali sono attesi in Russia qualcosa come 600 osservatori internazionali, tra cui quelli dell'Osce (Odihr), dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa e dell'Organizzazione per la cooperazione di Shanghai.

Candidato Putin rischia boomerang nella sua Pietroburgo

Per i sondaggi sarebbe ben sotto il 50% dei voti nella sua città

Mosca, 16 feb. - Perdere in casa brucia. Anche solo l'eventualità. Ne sa qualcosa Vladimir Putin, candidato al Cremlino, nato nel 1952 a Leningrado, poi divenuta San Pietroburgo sotto l'allora sindaco Anatoly Sobchak: il suo mentore, colui che aiutò l'ex-agente del KGB a forgiare la propria carriera politica, partendo dalla capitale degli zar. Destino vuole che sia proprio la 'Venezia sul Baltico' il punto dolente di una campagna elettorale complicata. Forse la più difficile delle tre affrontate sinora da Putin. Solo il 47 per cento dell'elettorato nella seconda città della Russia intende votare per il primo ministro, nelle presidenziali del 4 marzo, secondo un sondaggio pubblicato questo mese dal centro VTsIOM. In netto contrasto con i risultati delle elezioni presidenziali del 2000 e del 2004: allora Putin vinse rispettivamente con il 62 e 75 per cento.

In base ad altri sondaggi 'segreti' Putin sarebbe al 32 per cento, ritiene una fonte. Ma anche il risultato del 48 per cento, significa non passare al primo turno. Ossia una sconfitta a detta di molti. Ma non di tutti. "Se Putin vincesse al primo, l'opinione pubblica difficilmente ci crederebbe" ha detto a TMNews Kirill Koktysh, docente di teoria politica all'Università Mgimo di Mosca, che evidenzia un punto cruciale per l'immagine del premier, in un Paese sempre più inquieto dopo le elezioni legislative dello scorso 4 dicembre. "Un secondo turno sarebbe decisamente più credibile" ha aggiunto, prendendo chiaramente posizione rispetto a chi vedrebbe una chiara sconfitta di Putin qualora non superasse il 50 per cento. Ma sono davvero numerosi gli "effetti contrari" a cui è andato incontro Putin, decidendo di candidarsi. E anche le marce a suo favore, possono rientrare nel novero. Come quella che sabato prossimo si terrà proprio a San Pietroburgo.

Indagata tv indipendente Dozhd per dirette manifestazioni

Due giorni dopo il licenziamento del cda di radio Eco di Mosca

Mosca, 16 feb. - La tv online russa Dozhd potrebbe essere condannata per aver trasmesso le proteste anti Putin del 10 e del 24 dicembre. Robert Schlegel, deputato di Russia Unita, il partito di governo, ha presentato regolare denuncia contro il canale online e la procura ha avviato indagini. Le dirette dalla piazza delle proteste erano state fatte anche da Radio Eco di Mosca, il cui proprietario, Gazprom Media, due giorni orsono ha chiesto le dimissioni del Cda dell'emittente.

Ora la direzione di Dozhd dovrà entro il 21 febbraio presentare i documenti che dimostrano chi ha finanziato il collegamento video proveniente dalle manifestazioni di protesta di dicembre a Mosca. Ossia il doppio reportage con le numerose centinaia di migliaia di partecipanti su piazza Bolotnaja il 10 dicembre e il 24 su viale Sakharov.

Il principale proprietario e direttore generale di Dozhd, Natalia Sindeeva, ha pubblicato sul suo Twitter la scansione della richiesta della procura che vuole "contratti, corrispondenza, accordo, i termini di riferimento, certificati, buoni, ecc" per effettuare tali trasmissioni video.

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