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giovedì 22 marzo 2012

Bulgaria-Romania: Il gas dietro la disputa sulle acque territoriali

22 marzo 2012 Standart

“La Romania ci ruba il fondale marino”, titola il quotidiano popolare bulgaro Standart riferendosi ai 17 chilometri quadrati alla frontiera marittima tra Bulgaria e Romania che Bucarest rivendica come parte delle sue acque territoriali. A febbraio la compagnia statunitense ExxonMobil e l’austriaca Omv Petrom hanno annunciato di aver trovato un importante giacimento di gas nella zona.
Il ministro degli esteri bulgaro Nikolai Mladenov ha ricordato che i due paesi discutono sulla divisione delle acque territoriali del Mar Nero da 20 anni. “L’argomento non è un problema per le relazioni bilaterali tra i due paesi”, ha dichiarato. La stampa bulgara è comunque stupita dalla controversia.
Dall’altra parte del Danubio, la scelta dei tempi non sorprende Adevărul:
Sulla piattaforma continentale oggetto della disputa dovrebbe passare il gasdotto South Stream [progettato dalla Russia]. Nel caso di una soluzione favorevole a Bucarest, la Romania otterrebbe un’area adiacente alla piattaforma continentale turca, un vantaggio in caso fosse realizzato il gasdotto Nabucco [progetto concorrente di South Stream sostenuto dall’Unione europea].
Il capo della diplomazia romena Cristian Diaconescu ha cercato di calmare le acque.
Non bisogna innervosirsi. Sono argomenti che interessano entrambi gli stati e le questioni in sospeso devono essere risolte perché potrebbero insorgere problemi legati alle concessioni e allo sfruttamento delle risorse.

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