Pensare Globale e Agire Locale

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martedì 20 marzo 2012

INDIA: Rapimento dei due Italiani

Manifestazioni a Orissa per il rilascio dei due italiani

Attivisti: i sequestri non risolvono i problemi della gente

Roma, 20 mar.  - La popolazione locale del distretto di Kandhamal, nello stato indiano dell'Orissa, è scesa in strada per chiedere ai maoisti di liberare Paolo Bosusco e Claudio Colangelo, rapiti lo scorso 14 marzo. E' quanto scrive oggi il Times of India, riferendo di due distinte manifestazioni in due località del distretto, a cui hanno partecipato studenti, funzionari pubblici, attivisti e donne.

Diverse organizzazioni hanno espresso preoccupazione per il sequestro, il primo di cittadini stranieri compiuto dai maoisti. "I problemi delle persone non verranno risolti in modo definitivo con la strategia dei sequestri - ha detto uno degli organizzatori delle manifestazioni, Narendra Mohanty, in un comunicato - noi lanciamo un appello perchè siano lasciati i cittadini italiani, che sono stati presi dai maoisti".

Italiani rapiti, scade oggi nuovo ultimatum maoisti

I ribelli hanno nominato tre intermediari

Roma, 20 mar. - I maoisti che hanno sequestrato i due cittadini italiani nello stato indiano di Orissa hanno nominato tre interlocutori per trattare con il governo, fissando per stasera l'ultimatum alle autorità per rispondere alle loro richieste. Ieri i ribelli hanno fatto arrivare al governo il documento con le 13 condizioni per il rilascio di Paolo Bosusco e Claudio Colangelo. I maoisti hanno diffuso oggi un messaggio audio in cui affermano che i due ostaggi stanno bene e sono trattati bene. "Gli italiani stanno bene e sono trattati bene, stanno ricevendo buon cibo", ha detto il leader maoisti Sunil nel messaggio audio consegnato alla stampa.

Fra le richieste dei maoisti, ricorda oggi il sito della tv indiana NDTV, c'è la liberazione di tre figure di spicco del Partito comunista indiano (Pci, maoista): Gananath Patra, Subhashree Panda (moglie del leader del partito nello stato di Orissa, Sabyasachi Panda) e Junus Pradhan. Uno dei punti principali è anche la domanda di un immediato divieto di ingresso per turisti e stranieri nelle zone tribali, dove la settimana scorsa sono stati rapiti Bosusco e Colangelo.

Intanto il governo locale ha già sospeso ogni operazione militare nella regione, così come i maoisti hanno dichiarato un cessate il fuoco unilaterale, invitando gli altri ribelli che operano ai confini dello Stato di non commettere violenze. Iero, il chief minister dello Stato, Naveen Patnaik, ha dichiarato che "il governo statale è pronto al dialogo con i maoisti nel rispetto della legge", lanciando un appello per il rilascio dei due ostaggi.

India/ Premier: sequestro italiani ci ricorda sfida a sicurezza

Stasera scade ultimatum dei maoisti al governo dell'Orissa

Bhubaneswar (India), 20 mar.- Intervenendo oggi per la prima volta sul sequestro dei due italiani nello stato dell'Orissa, il premier indiano Manmohan Singh ha dichiarato che il "rapimento dei due cittadini stranieri ci ricorda la sfida posta dai maoisti e dall'estremismo di sinistra alla nostra sicurezza interna".

Paolo Bosusco e Claudio Colangelo sono stati sequestrati il 14 marzo scorso dai ribelli, che oggi hanno consegnato un messaggio audio alla stampa per far sapere che i due ostaggi stanno bene e vengono trattati bene. I ribelli hanno nominato tre interlocutori per trattare con il governo, fissando per stasera l'ultimatum alle autorità per rispondere alle loro richieste. Ieri i maoisti hanno fatto arrivare al governo il documento con le 13 condizioni per il rilascio di Bosusco e Colangelo.

Italiani rapiti,mediatore:dubito della lealtà del governo

Avvocato: in passato non ha mantenuto la parola

Roma, 20 mar. - Uno dei tre intermediari nominati dai maoisti per trattare con il governo dello stato indiano di Orissa il rilascio dei due italiani rapiti la scorsa settimana ha espresso dubbi sulla lealtà delle autorità locali. L'avvocato e attivista per i diritti umani Biswapriya Kanungo ha detto oggi alla stampa: "L'esperienza del passato dimostra che il governo statale non ha mantenuto la sua parola. Sarebbe inutile partecipare a un negoziato se poi il governo torna sui suoi passi".

Oltra a Kanungo, ricorda oggi il Times of India, i maoisti hanno nominato come intermediari anche Narayan Sanyal, un leader dei ribelli detenuto nel carcere del vicino stato di Jharkhand, e l'attivista per i diritti umani Dandapani Mohanty.

Kanungo e Mohanty hanno dichiarato che preferirebbero essere considerati intermediari anche dal governo, non solo dai ribelli. Inoltre Mohanty ha sottolineato che il negoziato potrà iniziare solo una volta liberato Sanyal. Ieri i maoisti hanno fatto arrivare al governo il documento con le 13 condizioni per il rilascio di Bosusco e Colangelo.

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