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venerdì 30 marzo 2012

ITALIA: Liberazione chiude. Rifondazione Comunista sconfigge i suoi lavoratori

Fine vertenza, cassa integrazione a zero ore per tutti
Roma, 30 mar.- Si è conclusa la vertenza di Liberazione e il quotidiano del Prc chiude definitivamente i battenti. Ne dà notizia un comunicato del comitato di redazione. "Rifondazione comunista - si legge - che attraverso la società editoriale Mrc di cui è unica socia si è opposta in maniera miope a ogni tentativo di soluzione costruttiva, a ogni proposta di ulteriore sacrificio che non smantellasse il giornale e la redazione infligge ai suoi lavoratori e lavoratrici una tragica sconfitta".

"Ci siamo battuti ostinatamente per due obbiettivi: la salvezza del giornale e i nostri posti di lavoro. Invece andremo tutti e tutte in Cassa integrazione a zero ore. Abbiamo firmato la richiesta per evitare ulteriori difficoltà a colleghi già provatissimi (il mancato accordo avrebbe implicato complicazioni e ritardi nell'erogazione dell'ammortizzatore sociale). A fatica abbiamo ottenuto, pare, il pagamento delle nostre spettanze ma non lo smaltimento delle ferie arretrate normalmente previsto prima dell'inizio della Cassa. Abbiamo addirittura dovuto accettare la rateizzazione dei buoni pasto arretrati (un migliaio di euro a testa, parte integrante della nostra retribuzione)", continua la nota.

In teoria, nella trattativa si parlava di "sospensione" delle pubblicazioni, ferme da gennaio scorso per volere dell'editore. Una "sospensione" che il cdr definisce "sine die, nonostante le opposte assicurazioni, offerte in primo luogo ai militanti del Prc impegnati in una generosa sottoscrizione per un giornale che non c'è".

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