Pensare Globale e Agire Locale

PENSARE GLOBALE E AGIRE LOCALE


martedì 20 marzo 2012

ITALIA: Sindacati divisi su art. 18, Cgil dice no. Monti: partita chiusa

Il premier: parti sociali d'accordo sulla riforma. Fornero: Tempo indeterminato contratto dominante. Giovedì l'ultimo round
Roma, 20 mar.- Cambia l'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, ma i sindacati sono divisi. Le parti sociali sono tutte d'accordo, ha detto il premier Mario Monti, con l'eccezione della Cgil. Ma "la partita è chiusa". Anche se "nè oggi né giovedì ci sarà un accordo firmato" con le parti sociali: "l'interlocutore è il Parlamento".

Nella proposta che verrà presentata alle Camere, non è ancora deciso se sotto forma di decreto o di legge delega, le modifiche all'articolo 18 varranno per "tutti i lavoratori" e non solo per i nuovi assunti. Il reintegro è previsto solo per i licenziamenti discriminatori, per quelli disciplinari deciderà il giudice tra reintegro o indennizzo mentre, per quelli per motivi economici, è previsto solo l'indennizzo, ha spiegato il ministro del Welfare, Elsa Fornero. Giovedì ci sarà un nuovo round, e quello sarà l'incontro conclusivo. Il Governo, ha spiegato il premier, presenterà i testi definitivi e si redigerà il verbale contenente i giudizi delle parti sociali.

"L'accertamento che abbiamo voluto condurre con scrupolo ci ha portato a concludere che tutte le parti sociali consentono all'articolo 18 nella formulazione nuova, a eccezione della Cgil, che ha manifestato una posizione negativa", ha detto Monti al termine dell'incontro con le parti sociali sulla riforma del lavoro.

E sempre sull'articolo 18, nei casi di licenziamento per motivi disciplinari, ha illustrato Fornero, è il giudice a decidere tra il reintegro "nei casi gravi" o l'indennizzo. Quest'ultimo potrà essere erogato fino a un massimo di 27 mensilità tenendo conto dell'anzianità del lavoratore. Per i licenziamenti per motivi economici è invece previsto solo un risarcimento che potrà essere da un minimo di 15 mensilità fino a un massimo di 27 dell'ultima retribuzione.

"Vogliamo che diventi dominante, cioè migliore rispetto ad altri, il contratto subordinato a tempo indeterminato", ha sottolineato poi Fornero. "È il contratto che vogliamo prendere come riferimento per gli altri contratti, flessibili, vicini al lavoro autonomo, vogliamo tenere la flessibilità buona e cercare di contrastare, anche duramente, ciò che porta al precariato e che noi chiamiamo flessibilità cattiva".

Per quanto riguarda i contratti a termine (esclusi i sostitutivi e stagionali), il ministro ha annunciato un'aliquota addizionale dell'1,4%, per finanziare la nuova cosiddetta assicurazione sociale per l'impiego, l'Aspi. "Vincoli stringenti ed efficaci", ha proseguito Fornero, saranno posti "sui contratti intermittenti e su quelli a progetto" mentre, per le partite Iva, è prevista "l'introduzione di criteri di lavoro subordinato dopo sei mesi se la prestazione di lavoro è presso un committente".

Nessun commento:

Posta un commento