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giovedì 29 marzo 2012

USA 2012: Corte Suprema, in mano destino della riforma sanitaria Obama

Valuta implicazioni di incostituzionalità di "individual mandate"

New York, 29 mar. - Nel terzo e ultimo giorno del processo alla riforma sanitaria voluta dall'Amministrazione Obama nel marzo del 2010, la Corte Suprema ha preso in esame le implicazioni che un'eventuale bocciatura dell' "individual mandate" potrebbe avere sul resto della legge. Se il tribunale di ultima istanza degli Stati Uniti dovesse giudicare incostituzionale la parte di Obamacare che obbliga tutti i cittadini di munirsi di assicurazione sanitaria entro il 2014, che effetto avrebbe questo sul resto della legislazione? Dopo 90 minuti di udienza, i nove giudici non sembravano aver raggiunto un'intesa su quella che è la più grande ristrutturazione del settore sanitario pubblico degli ultimi 50 anni che mira a fornire una copertura sanitaria a decine di milioni di cittadini al momento privi di essa. Ma questo era prevedibile essendo la Corte divisa tra giudici con tendenze conservatrici e quelli con tendenze liberali.

Secondo quanto riferisce il New York Times, il giudice Antonin Scalia ritiene che tutta la riforma dovrebbe essere bocciata: "per quanto mi riguarda, se elimini quello che è il cuore della legge, allora devi eliminare tutta la legge". Gli analisti ritengono che Scalia - nominato alla Corte Suprema da Ronald Reagan nel 1986 - abbia già deciso di bocciare l'intera riforma; altri giudici sono però meno categorici.

Dovesse essere giudicato incostituzionale l'"individual mandate", Ruth Bader Ginsburg ha infatti definito il compito della Corte una scelta tra "un'operazione di demolizione" e "un'operazione di salvataggio".

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