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martedì 27 marzo 2012

USA 2012: Governo

Sondaggio indica fra americani crollo sostegno a guerra in Afghanistan

Mentre Casa Bianca studia ipotesi accelerazione ritiro

 27 mar. - Più dei due terzi degli americani considerano sbagliata la guerra in Afghanistan, vale a dire il 69% delle persone intervistate dall'ultimo sondaggio pubblicato oggi sul New York Times. Appena quattro mesi fa, la percentuale di contrari all'intervento Usa era del 53%.

La disillusione, tanto fra i repubblicani che fra i democratici, è ancora maggiore se agli intervistati viene chiesta una previsione sull'andamento del conflitto, iniziato dieci anni fa: il 68% ritiene che stia "andando male o molto male", mentre nel sondaggio precedente era solo il 42%. Fra i repubblicani però è maggiore la percentuale di coloro che ritengono che sia necessario rimanere in Afghanistan fin tanto che la situazione non si sarà stabilizzata.

La Casa Bianca sta valutando l'opzione di un'accelerazione del ritiro delle truppe dall'Afghanistan, anche in considerazione di un peggioramento della situazione sul campo, aggravata proprio in questi ultimi giorni dal massacro di civili afgani compiuto da un soldato americano e dall'aumento del numero di casi di soldati afgani che aprono il fuoco contro le truppe straniere. Il 44% degl intervistati è favorevole a un ritiro anticipato rispetto al 2014, il 33% pensa invece che il calendario vada rispettato

Riforma Obama della Sanità, inizia processo Corte Suprema

Al vaglio la costituzionalità della legge voluta da Obama

New York, 27 mar. - Da oggi per tre giorni, gli occhi dell'America saranno puntati su Washington, dove la Corte Suprema è chiamata a esprimersi sulla costituzionalità della riforma sanitaria voluta dall'Amministrazione Obama e promulgata dal presidente nel marzo 2010. Il tribunale di più alto grado dovrà esprimersi in particolare sull' "individual mandate", ovvero la parte che impone a tutti i cittadini di essere muniti di assicurazione sanitaria entro il 2014.

Il processo si svolgerà nel corso di sei udienze e la sentenza, che secondo il New York Times verrà pronunciata entro la fine di giugno, sarà inevitabilmente carica di ripercussioni politiche sulle elezioni di novembre. Obama aveva fatto della riforma sanitaria uno dei suoi cavalli di battaglia nella campagna elettorale del 2008; i candidati alle primarie repubblicane hanno all'unisono giurato di voler abrogare la legge.

Per prima cosa, la Corte dovrà decidere se sono ammissibili i ricorsi contro una legge che non è ancora entrata in vigore. Oggi, il tribunale discuterà dell' "individual mandate". Mentre mercoledì, la Corte dovrà stabilire cosa fare del resto della riforma nel caso in cui la parte che impone a tutti i cittadini di essere muniti di assicurazione sanitaria entro il 2014 fosse considerata incostituzionale.

Nel caso in cui la Corte la giudichi incostituzionale, gli oppositori di "Obamacare" puntano ad abrogare l'intera riforma, mentre l'Amministrazione Obama ritiene che il resto della legge potrebbe comunque rimanere in vigore.

Il tribunale di più alto grado valuterà anche il ricorso presentato da 26 stati contrari all'ampliamento del Medicaid, il programma federale di assistenza sanitaria alle famiglie e gli individui con basso reddito salariale.

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