Pensare Globale e Agire Locale

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martedì 17 aprile 2012

ITALIA: Grillo spicca il balzo nei sondaggi, ma sotto rischia di trovare il vuoto

Il Movimento 5 stelle del comico genovese Beppe Grillo schizza al 7,2% nelle preferenze degli italiani per le prossime amministrative. A riportarlo è un sondaggio Swg, che sottolinea inoltre la drastica picchiata della Lega al Nord, che cala dal 7,9 al 7,1% travolta dagli scandali che hanno demolito via Bellerio. Intanto il comico e leader del movimento ha tenuto ieri sera a Genova l’ennesimo comizio in vista delle amministrative, per presentare il suo candidato Paolo Putti. Sul palco ligure Grillo gioca in casa e si scatena: «Ora avete l’alternativa a Pd e Pdl, siamo noi la terza forza politica del Paese. Adesso potete veramente mandarli tutti a casa. Hanno tutti la prostata». Galvanizzato dal consenso crescente, Grillo gioca al rilancio: «Se fanno uno sbarramento del 10 o del 12% a rischiare di non entrare in Parlamento sono Pd e Pdl». Ma è un gioco rischioso che non convince tutti, per diversi motivi.

POPULISMO SENZA PROSPETTIVE – «Grillo è un fenomeno di populismo che non ha le caratteristiche per offrire una prospettiva al nostro Paese». Chiare le accuse del leader di Sel, Nichi Vendola, che scaglia macigni contro il comico genovese: «Ci sono delle involuzioni nel discorso pubblico di Grillo – fa notare Vendola – che colgo con preoccupazione. Alcune battute sembrano in stile leghista, una mescolanza di argomenti di estrema sinistra ed estrema destra». Il governatore della Puglia però si è appena scaldato e subito dopo fa partire il destro più pesante di tutti: «Considero il populismo un nemico. Quando sono crollati la democrazia e i partiti negli anni ´30, il populismo ha fatto nascere un´avventura drammatica. I regimi reazionari sono stati alimentati dalle culture populistiche. Il nostro problema – conclude Vendola – è ricostruire la democrazia, la credibilità delle forme organizzate per fare politica». Anche Pier Luigi Bersani si scaglia durissimo contro Grillo: «Se non contrastiamo l’antipolitica, spazza via tutti», avverte il segretario del Pd. L‘attacco più pesante viene forse dal quotidiano La Repubblica che, in un articolo che accosta Grillo al Senatùr, riporta un’analisi lucidissima di Giovanni Sartori: «Il fenomeno che più mi ha colpito in questi anni – dice il politologo – è l’antipolitica e l’insofferenza nei confronti dei partiti. In Italia questo atteggiamento della gente ha motivi ben specifici: il Paese è stato mal gestito, ha sopportato un lungo periodo di stagnazione, si è andati insomma oltre il lecito». Il ragionamento di Sartori è targato 1992.

LA LECTIO GRILLINA – «Ci stanno suicidando –dice Grillo sempre a Genova – siete sicuri che se pagassimo tutti le tasse questo Paese sarebbe governato meglio? Ruberebbero il doppio». L’accusa non è nuova, e in effetti il leit-motiv grillino viene ripetuto come un mantra nei comizi-barra-campagne elettorali che stanno portando il comico in giro per l’Italia. Il solco tra Grillo e la sua base intanto si fa sempre più profondo, specialmente in seguito alla “fatwa” lanciata da Beppe nei confronti di alcuni rappresentanti scomodi. Allontanamenti che i militanti del M5S faticano ancora ad inquadrare e sui quali lo stesso Grillo sorvola, rivendicando una supremazia “a priori” sul movimento che ormai ha un ché di dittatoriale. «Dovete scegliere se fare un salto nel buio con questi ragazzi del Movimento oppure un suicidio assistito con i politici che avete», ha dichiarato di recente il comico genovese. Ci sono due questioni da porsi adesso. Viene da chiedersi innanzitutto quanto ormai il suo fondatore sia rappresentativo del movimento. Viene da chiedersi, soprattutto, come valutare chi ha sempre sputato in faccia alla politica mentre oggi rincorre le amministrative in un caravan variopinto di slogan, incatenato nell’immobilismo di un’antipolitica che rischia paradossalmente di diventare un “programma” politico a tutto tondo.(Raffaele d’Ettorre)

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