Pensare Globale e Agire Locale

PENSARE GLOBALE E AGIRE LOCALE


lunedì 16 aprile 2012

ITALIA: La crisi che uccide

Cgia: «Nel 2012 già 23 imprenditori suicidati, è un grido anti-sistema».
La crisi ne ha giù uccisi 23. Questo è il numero di imprenditori che si sono suicidati per sofferenze economiche dall'inizio del 2012. La Cgia di Mestre ha registrato le cifre della tragedia: solo in Veneto sono avvenuti ben nove suicidi.
Poi vengono la Puglia, la Toscana e la Sicilia, dove si contano tre vittime, e poi il Lazio (2).
«Il meccanismo si sta spezzando», ha dichiarato il segretario dell'associazione artigiani, Giuseppe Bortolussi, «questi suicidi sono un vero grido di allarme lanciato da chi non ce la fa più. Le tasse, la burocrazia, la stretta creditizia e i ritardi nei pagamenti hanno creato un clima ostile che penalizza chi fa impresa.
GESTO DI RIBELLIONE. Per molti, il suicidio è visto come un gesto di ribellione contro un sistema sordo e insensibile che non riesce a cogliere la gravità della situazione».
Secondo i dati Istat nel 2010 i suicidi in Italia sono stati 3.048, in aumento rispetto ai 2.986 del 2009.  In 187 casi, il gesto estremo è stato dettato per motivi economici a fronte dei 198 del 2009.

Le  nuove imprese chiudono dopo solo cinque anni

La gravità, per la Cgia, è riassunta in un altro dato: una impresa su due chiude i battenti entro i primi cinque anni di vita. E non crescono nuovi imprenditori: «Tasse, burocrazia, ma soprattutto la mancanza di liquidità», ha spiegato Bortolussi, «sono i principali ostacoli che costringono molti neoimprenditori a gettare la spugna anzitempo». «È vero», ha aggiunto, «che molte persone, soprattutto giovani, tentano la via dell'autoimpresa senza avere il know how necessario, tuttavia è un segnale preoccupante anche alla luce delle tragedie che si stanno consumando in questi ultimi mesi».
«MENO TASSE PER MICROIMPRESE». La Cgia ha rilevato infine l'importanza delle piccole micro imprese in chiave occupazionale: se, come sottolinea l'Unione Europea, il 58% dei nuovi posti di lavoro è creato dalle imprese con meno di 20 addetti, e se , come risulta dai dati Istat, il 60% dei giovani italiani neoassunti nel 2011 è stato «assorbito» dalle micro imprese con meno di 10 addetti, secondo la Cgia, è chiaro che il governo non può non intervenire abbassando il carico fiscale sulle imprese e in generale sul mondo del lavoro, altrimenti sarà difficile far ripartire l'economia di questo Paese.

Firenze, dirigente si suicida
Si getta sotto un treno. Da mesi disoccupato.
Venerdì, 13 Aprile 2012 - Era senza lavoro da alcuni mesi e ha deciso di farla finita. Un uomo di 42 anni si è suicidato nella mattina di venerdì 13 aprile gettandosi sotto un treno nei pressi della stazione di Il Neto, nel comune di Sesto Fiorentino. Era residente in provincia di Firenze e si sarebbe ammazzato poco prima delle 9, attraversando i binari al momento del passaggio di un treno fuori servizio diretto a Prato.
SPOSATO, AVEVA UNA FIGLIA ADOLESCENTE.  Era un dirigente d'azienda che aveva lavorato per alcune società toscane, ma dal novembre del 2011 si era licenziato dall'ultimo impiego presso una ditta di Lucca. Nei giorni scorsi avrebbe manifestato l'intenzione di tornare in Francia, dove era nato e dove aveva compiuto gli studi pur essendo cittadino italiano. Dopo aver perso il lavoro però, secondo quanto si è appreso, soffriva di depressione. L'uomo era sposato e aveva una figlia di 13 anni.
In seguito a quanto accaduto, hanno fatto sapere le Fs, tre convogli regionali sono stati cancellati sulla linea Firenze-Prato-Lucca e altri sei treni, sempre regionali, hanno subito ritardi fino a 40 minuti.
Si tratta dell'ennesimo suicidio di persona strangolata dall'ansia della crisi economica e dalla mancanza di un lavoro.
 

Vicenza, imprenditore si fucila in piazza
Due colpi al petto dopo la visita dal commercialista. Condizioni gravi.
Venerdì, 13 Aprile 2012 - Una visita dal commercialista, poi il colpo al petto con un fucile, in pieno centro. Il gesto estremo è stato compiuto a Montecchio Maggiore, in provincia di Vicenza, da un imprenditore di 40 anni. Forse i conti della ditta che dirigeva non godevano di eccessiva salute, tanto di spingere l'uomo a scaricare due colpi su se stesso: il primo alla spalla, il secondo al petto, nonostante il botto iniziale avesse attirato l'attenzione dell'agente, e un passante gli avesse urlato contro chiedendogli che cosa stesse facendo.
CAUSE DA CHIARIRE. Nessuna delle due ferite è risultata fatale, e l'imprenditore si trova adesso ricoverato in ospedale, in condizioni gravi, ma non in pericolo di vita. Le indagini sulle motivazioni che possano averlo condotto a un tale punto di disperazione sono ancora in corso, e al momento, dai biglietti lasciati dall'uomo, non è emerso niente che possa condurre al movente economico. La polizia ha comunque deciso di interrogarlo non appena dovesse essere nelle condizioni giuste per parlare.
 
Crisi, si impicca agricoltore di Treviso
Oltre ai debiti raccolto rovinato dalla siccità.
Giovedì, 12 Aprile 2012 - L'hanno trovato impiccato nella sua azienda di Altivole, in Provincia di Treviso. Ha voluto farla finita così l'imprenditore agricolo Paolo Tonin, 53 anni, senza lasciare alcun biglietto di spiegazione. La macabra scoperta è stata fatta dal figlio la mattina del 12 aprile.
I familiari sospettano che l'uomo sia stato spinto al gesto estremo dalla difficile situazione economica in cui versa l'impresa e della quale aveva parlato anche ad alcuni amici.
DEBITI E SICCITÀ. Nell'ultimo periodo, infatti, ai debiti si era aggiunta la siccità, che aveva compromesso il raccolto di asparagi. Disperato, Tonin aveva chiesto e ottenuto, qualche settimana fa, un incontro con il sindaco di Altivole, Silvia Rizzotto, per avere un aiuto.
«Questa crisi ci sta colpendo duramente tutti nell'indifferenza e nel disinteresse di chi può e deve fare qualcosa» ha detto Alessandro Conte, presidente provinciale della Confederazione nazionale dell'artigianato di Treviso che conosceva personalmente Tonin.
NESSUNA RISPOSTA CONCRETA. Per Conte «c'è tanta attenzione mediatica nei confronti degli imprenditori suicidi ma nessuna risposta concreta ed efficace da parte degli interlocutori istituzionali ed economici» La colpa è anche del Governo che «non riesce a mettere in campo politiche per la crescita, non taglia in modo drastico la spesa pubblica e in particolare i costi della politica per liberare risorse per l'economia» ha concluso Conte. 

L'azienda fallisce, lui si spara
Roma, operai in cassa integrazione: il titolare si fucila al petto.
Un'altra vittima della crisi nel giorno che ha visto il duro attacco di Antonio Di Pietro al presidente del Consiglio Mario Monti, accusato di avere sulla coscienza i suicidi degli ultimi giorni. Dopo il ritrovamento del corpo di un autotrasportatore impiccatosi dopo aver perso il lavoro, è toccato a un imprenditore togliersi la vita perché la sua azienda era in difficoltà economica. Il fatto è avvenuto nella periferia di Roma, dove l'uomo si è sparato un colpo di fucile al petto nei locali della sua ditta, in via Cottanello, a Pietralata.
IL CORPO TROVATO DAL FIGLIO. L'impresa che conduceva, specializzata in costruzioni in alluminio, era in fallimento e gli operai in cassa integrazione. A trovare il cadavere sarebbe stato il figlio. In una lettera l'uomo, 59 anni, ha chiesto scusa per il gesto e ha fatto esplicito riferimento alla situazione economica.

Nessun commento:

Posta un commento