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venerdì 13 aprile 2012

ITALIA: Lavoro, Monti apre ad Alfano

Flessibilità e contratti, il prof valuta le richieste Pdl-Confindustria.

Sulla riforma del lavoro Mario Monti ha sfoderato un insolito atteggiamento attendista. Con la situazione economica non facile, di fronte al pressing del Pdl, agli avvertimenti del Pd e alle richieste di Confindustria, il presidente del Consiglio prende tempo, senza chiudere, tuttavia, a possibili modifiche della riforma del lavoro.
SVANITO L'INCONTRO CON LA MAGGIORANZA. I partiti sembravano già pronti a un vertice di maggioranza con il Professore, che però è sfumato: «È inutile vedersi se prima non si hanno ben chiare le proposte dei singoli partiti», sarebbe stata la spiegazione data da Monti, secondo quanto riferito da fonti parlamentari. Incontro dunque rimandato, in modo generico, ai prossimi giorni.
IL COLLOQUIO CON ALFANO. Un leader di partito incontrato però c'è e si tratta di Angelino Alfano. Il segretario del Pdl ha chiesto due cose: che l'Imu diventi una 'una tantum' pagabile a rate e che il ddl sul lavoro sia modificato, per consentire una maggiore flessibilità in entrata, sostenendo in questo modo le richieste di Confindustria. Di fronte alle quali, quasi con sorpresa, il premier, pur senza sbilanciarsi troppo, non avrebbe opposto un secco no. Al contrario, si sarebbe detto pronto a riflettere su possibili modifiche.
Il presidente del Consiglio si sarebbe inoltre impegnato in un ruolo di mediazione per cercare di conciliare le diverse richieste provenienti dai partiti, senza dimenticare ad Alfano di presentare gli emendamenti, per i quali, ha sottolineato, c'é ancora più di una settimana di tempo. Monti ha inoltre tranquillizzato il segretario Pdl: «Stiamo lavorando per il futuro, non ci dobbiamo far prendere dall'ansia: dobbiamo essere freddi e guardare a una prospettiva di lungo periodo».
Nel farlo, però, avrebbe ricordato che suo compito è quello di mantenere il più possibile l'equilibrio del testo e avrebbe ribadito la necessità di tenere conto anche della posizione del Pd, dove per altro non esiste un unico orientamemnto in materia. 
GOVERNO 'DISPONIBILE' ALLE RICHIESTE DI CONFINDUSTRIA. Un cambio di posizione, quindi, nel governo. Seppure senza grandi stravolgimenti l'esecutivo di Monti sarebbe passato dalla posizione 'toccare il meno possibile' ad una leggermente più disponibile nei confronti delle richieste del Pdl e degli industriali. Il che lascerebbe intuire una forma di 'compensazione', dopo quanto è stato concesso a Pd e Cgil in tema di articolo 18, tema su cui Monti non è per nulla intenzionato a riaprire la partita.
E non pare intenzionato nemmeno ad affrontare nuovi veti da 'sinistra'. Del resto, così facendo, Monti proseguirebbe sulla strada del 'scontentate tutti in egual misura', che ha guidato la sua politica nei confronti della 'strana' maggioranza che lo sostiene.
SULL'IMU CI SONO POCHE SPERANZE. Il Professore è apparso però meno disponibile sul fronte della casa: la richiesta pidiellina di rateizzare la tassazione sugli immobili e addirittura di sospenderla dopo il 2012 si è scontrata con le inevitabili esigenze di cassa del governo, impegnato a rispettare l'obiettivo del pareggio di bilancio nel 2013, nonostante un Pil che rischia di essere di un punto inferiore alle previsioni.
Non è chiaro se Alfano abbia parlato anche di altri temi 'cari' al suo partito e, soprattutto, al suo leader Silvio Berlusconi: vale a dire Rai, frequenze tivù e giustizia. Ma è difficile pensare che l'ex Guardasigilli non ne abbia fatto perlomeno cenno.

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