Pensare Globale e Agire Locale

PENSARE GLOBALE E AGIRE LOCALE


sabato 21 aprile 2012

Nencini, lettera aperta alla sinistra riformista.

Succede spesso che il futuro tardi a manifestarsi. Quando arriva, ti sorprende, invoca cambiamenti celeri e invece si imbatte in trincee scavate lontano dalla frontiera tracciata da pochi innovatori. In Italia sta succedendo questo. Troppi i consuetudinari, un pugno gli strabici. Le elezioni politiche arriveranno tra un anno e solo ora prendono forma fattivi movimenti. Altrove. 

Crollato il triangolo attorno a cui si è retto il ventennio passato (Berlusconi, Bossi, C.L.), l’universo moderato è alla ricerca di nuove soluzioni. Ne aveva tre – Passera, Montezemolo, Casini, non Alfano – potrebbe averne due: una raccolta nel nascente ‘Partito della Nazione’ di matrice ex democristiana, l’altra figlia di scelte ancora in cottura per dare corpo e leader al vecchio PDL, oggi improponibile.

Da una parte un’impronta cattolica marcata, dall’altra un’aggregazione di manipoli già missini, il nerbo primigenio di Forza Italia sfilacciato, notabilati locali. Il motore è acceso. Acceso sulla bocca di un vulcano. Monti ha impostato bene le politiche di rigore ma è in ritardo con i progetti per rilanciare lo sviluppo. Mai visto un Paese uscire dalla crisi abbattendo la spesa pubblica con il taglio di stipendi e di pensioni perché in casi come questo cresce la spesa sociale (salvo lasciare i bisognosi al loro destino) e non si favorisce la circolazione di denaro.

Una domanda: e a sinistra? Il lavorio per ricomporre il mondo moderato, sommato al difficile quadro politico e sociale di questa Italia, non dovrebbe obbligare la sinistra delle riforme a tentare di più? L’obiettivo da raggiungere è la costruzione della ‘Casa dei Riformisti’, un movimento composto da quanti si riconoscono sotto il cielo del socialismo europeo aperto, a cominciare dalla denominazione – Socialista e Democratico -, alle culture laiche e liberaldemocratiche eredi delle storie che hanno reso l’Europa libera e civile e dialogante con i nuovi raggruppamenti civici di dimensione nazionale che ispirano i loro programmi alla partecipazione e alla valorizzazione dei diritti fondamentali del cittadino.

I grandi filoni della politica europea si rinnovano senza tradire le loro identità. E’ la strada che i riformisti italiani devono battere con urgenza come servizio da rendere all’Italia. Non fare presenta un doppio rischio: avere buone idee e non poterle spendere e restare oppressi tra un populismo radicale inneggiante all’antipolitica e l’area cattolico-moderata che si dà un progetto alternativo.

Riccardo Nencini segr. nazionale PSI

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