Pensare Globale e Agire Locale

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lunedì 30 aprile 2012

UCRAINA: Tempesta Timoshenko su Euro 2012

Merkel, Italia e Uefa: «Liberatela o boicottiamo». Kiev dura: «Fuori il calcio dalla politica».
Lunedì, 30 Aprile 2012 - Violenze fisiche, pressing diplomatico e ipotesi boicottaggio: la sorte di Yulia Timoshenko è diventata un caso internazionale che intreccia calcio e politica.
L'ex premier dell'Ucraina e leader dell'opposizione sta scontando in galera la condanna a sette anni per abuso di potere.
PUGNI E SCIOPERO DELLA FAME. Ora è sotto processo per appropriazione indebita ed evasione fiscale, ha denunciato percosse e pugni da parte delle guardie carcerarie e ha iniziato uno sciopero della fame.
Kiev è finita nel mirino dell'Unione europea, e la tensione verso il Paese che a giugno deve ospitare insieme con la Polonia l'Europeo di calcio è esplosa.
AUT AUT DI MERKEL E BARROSO. Angela Merkel si è posta come capofila delle istituzioni dissidenti nei confronti dell'Ucraina: «O la Timoshenko viene liberata o non verrò all'Europeo», è stato l'aut aut della cancelliera tedesca.
L'ha seguita a ruota il presidente Commissione europea, José Manuel Barroso, che tramite la sua portavoce ha annunciato la non-partecipazione all'evento sportivo.
«Bisogna vedere come evolve la situazione, che è grave e che solleva particolari preoccupazioni», è stato il commento.
LETTERA A PLATINI. Identica presa di posizione per la vicepresidente della Commissione e responsabile europea per la giustizia, Viviane Reding, che in una lettera inviata al presidente Uefa Michel Platini ha reso noto il rifiuto dell'invito alla partita inaugurale dell'8 giugno (in Polonia) per le «preoccupazioni» legate alle condizioni della Timoshenko e si è augurata che «altri riflettano sulla opportunità di andare» in Ucraina.

Italia unita: «Non possiamo voltarci dall'altra parte»

Tutti compatti a favore della protagonista della rivoluzione arancione anche in Italia, dove governo e mondo dello sport hanno fatto fronte comune: «Quando vengono violati i diritti soggettivi e i principi democratici, lo sport non può voltarsi dall'altra parte», ha detto il ministro dello Sport Piero Gnudi.
LA FIGC: «IL CALCIO AIUTI YULIA». Il presidente della Figc, Giancarlo Abete, non si è tirato indietro: «Il calcio aiuterà a far parlare del caso di Yulia Timoshenko. È sempre così, in occasione dei grandi eventi sportivi si accendono i riflettori anche sulle tematiche sociali dei Paesi che li ospitano».
«Con il Coni», ha aggiunto, «c'è totale sintonia e siamo pronti ad attuare qualsiasi iniziativa che ci venisse chiesto di prendere».

Kiev fa muro: «Il calcio non sia ostaggio della politica»

Il problema è che a Kiev hanno risposto a muso duro: il ministro degli Esteri ucraino, Oleg Voloshin, si è augurato che la Germania non voglia rispolverare «metodi da guerra fredda» e «fare dello sport un ostaggio della politica».
«FERITE AUTO-INFLITTE». Non solo: secondo Vadim Horan, un dirigente della procura regionale di Kharkiv, le ferite mostrate dalla Timoshenko nelle foto sarebbero state provocate dall'ex premier stessa.
«Il meccanismo e la localizzazione», ha sostenuto Horan, «indicano che questi lividi sono il risultato di pressioni contro oggetti solidi non taglienti o di urti, ma non possono essere stati causati da un pugno allo stomaco», teoria invece sostenuta dalla pasionaria dalle bionde trecce.

Ma lo sport tedesco va contro la Merkel: «Boicottare non serve a nulla»

Però l'idea di disertare la manifestazione della prossima estate non lascia tutti convinti: secondo il ministro degli Esteri italiano, Giulio Terzi, in Europa «c'è esitazione a usare l'arma del boicottaggio degli eventi sportivi perché i precedenti sono molto gravi».
IL PRECEDENTE DI MOSCA 80. Secca è stata anche la presa di posizione di alcuni dei massimi dirigenti dello sport tedesco contro i politici del loro Paese, che hanno minacciato di non presenziare.
Il presidente del comitato olimpico tedesco Thomas Bach, che è pure vicepresidente del Cio, ha sostenuto in un'intervista radiofonica che «boicottare i maggiori eventi sportivi in passato si è dimostrato inutile e senza senso».
«LO SPORT RESTI NEUTRALE». «Dopo il boicottaggio dell'Olimpiade di Mosca 1980», ha ricordato, «nessun soldato sovietico andò via dall'Afghanistan. Lo sport deve rimanere neutrale, e non avere connotati politici, solo così può aiutare a costruire ponti fra popoli e non a erigere muri».
Anche secondo l'ex presidente della federcalcio, e attuale dirigente Fifa, Theo Zwanziger, i politici tedeschi devono smetterla di minacciare il boicottaggio di Euro 2012, perché «in passato non sono serviti a niente».
La partita resta aperta, l'attenzione verso Kiev accesa più che mai
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