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mercoledì 30 maggio 2012

ALBANIA - Presidenziali partono in salita, Ue teme nuova crisi

Dopo violenze 2011, maggioranza e opposizione ancora spaccate

Belgrado, 30 mag. - Il parlamento albanese ha fallito il primo tentativo di eleggere il nuovo presidente della Repubblica. Un passaggio delicatissimo, sul quale l'Unione europea vigila con attenzione, temendo la nuova ondata di tensione politica che potrebbe sfociarne. In tale quadro, all'appuntamento odierno, le due principali forze albanesi - il Partito democratico del premier di centro-destra Sali Berisha e il Partito socialista albanese all'opposizione, guidato Edi Rama - sono arrivate senza alcuna convergenza sul nome del candidato a succedere a Bamir Topi.

Ciononostante, per Costituzione è comunque valida questa tornata di votazione, la prima delle cinque complessive che si concluderanno a luglio. Nelle prime tre il candidato vince con 84 voti, i tre quinti dei 140 totali. Negli ultimi due turni è sufficiente, invece, una maggioranza semplice di 71 voti. Diversamente, si deve sciogliere l'Assemblea e convocare elezioni anticipate. Il secondo turno è fissato per il 4 giugno, scrivono i media locali.

"Spero sinceramente che sarete in grado di mantenere l'atmosfera costruttiva per uno svolgimento sereno delle elezioni presidenziali" è stato l'auspicio del commissario Ue all'Allargamento, Stefan Fule. Memore delle violenze di piazza di inizio 2011, quando quattro manifestanti dell'opposizione morirono, probabilmente, sotto il fuoco aperto dalle forze governative.

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