Pensare Globale e Agire Locale

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lunedì 21 maggio 2012

CITTA DEL VATICANO - Bagnasco striglia i partiti italiani

«Stupito dalla loro incertezza».

Lunedì, 21 Maggio 2012 - Una carezza a Monti e uno schiaffo ai partiti italiani. Le parole di Angelo Bagnasco nel giorno dei ballottaggi per le amministrative rappresentano una presa di posizione netta sulla situazione politica dell'Italia.
Nel mirino è finito in particolare l'atteggiamento assunto di recente dalle forze politiche nei confronti del governo: «Stupisce l'incertezza dei partiti che, dopo una fase di intelligente comprensione delle difficoltà in cui versava il Paese, ma anche delle loro dirette responsabilità, paiono a momenti volersi come ritrarre», ha dichiarato il presidente della Conferenza episcopale italiana (Cei).
PARTITI, RINNOVATEVI. Bagnasco non usa mezzi termini: «Non ci sarebbe di peggio che lasciare incompiuta un'azione costata realmente molti sacrifici agli italiani». Il numero uno dei vescovi ha poi rincarato la dose contro la classe politica: «Vorremmo davvero che i partiti, strumenti indispensabili alla gestione della polis, profittassero di questa stagione per produrre mutamenti strutturali, visibili e rapidi, nel loro costume politico e nella stessa offerta politica».
NIENTE DEMAGOGIA. Rinnovamento insomma deve essere la parola d'ordine, senza però che vengano incentivate «involuzioni del quadro della responsabilità politica, né demagogie e furbizie, grossolane o sottili che siano». «Non ci vuole grande intelligenza ad approfittare del disagio oggettivo, né coraggio a denunciare problemi e limiti, o a destabilizzare la collettività: bastano demagogia e slogan inconcludenti». Al contrario «ci vuole intelligenza, coraggio e perseveranza, invece, per proporre strade concrete, efficaci e percorribili».
ALLARME ASTENSIONISMO. La gente «aspetta di vedere dei segni concreti, immediati ed efficaci», ha detto Bagnasco, i cittadini, «ormai disincantati e stanchi», vogliono «ricuperare nonostante tutto la piena fiducia nella politica e nei partiti». Per il presidente dei vescovi, «le astensioni dalle urne, le schede bianche, le schede nulle sono un messaggio chiaro da prendere sul serio. Ma perché lo scoramento e la disaffezione non prevalgano, occorre che la politica si rigeneri nel segno della sobrietà e della capacità di visione».
LAVORO, LAVORO, LAVORO. Secondo Bagnasco, la via per uscire dalla crisi è una sola: «Lavoro, lavoro, lavoro». E «di pari passo al lavoro sulla dimensione etica, urgono le iniziative che portino crescita e assorbano disagio sociale». Il leader della Cei ha poi dedicato un pensiero a quelle persone che della crisi sono rimaste vittime. Secondo Bagnasco, il dramma dei suicidi «richiede a tutti gli enti e sportelli preposti di adottare criteri di ragionevole flessibilità». Il capo dei vescovi ha invitato Stato, amministrazioni ed enti pubblici a pagare «senza ulteriori indugi i debiti contratti con i cittadini e le aziende».
UNITI CONTRO IL TERRORISMO. Chiusura dedicata all'allarme terrorismo che, dal giorno dell'attentato a Roberto Adinolfi ( amministratore delegato di Ansaldo Nucleare gambizzato il 7 maggio scorso da militanti anarchici), pervade il Paese: «L'intera Nazione deve isolare, con sdegno compatto e univoco, coloro che sbandierano false e mortifere utopie», ha detto Bagnasco. «Non permettiamo che questi servi della violenza ci intimidiscano e ci assoggettino al terrore».
PICCOLA CONSIDERAZIONE
Noi abbiamo cercato di comunicare quanto più ascetticamente possibile gli interventi del Cardinale Bagnasco, ma laicamente ci chiediamo quanto sia utile e opportuno che il rappresentante di uno Stato straniero, quale è il Cardinale Bagnasco, continui ad intervenire con moniti, suggerimenti e mezzi anatemi nei percorsi sociali di un popolo a cui lui e i suoi collaboratori devono gran parte della loro ricchezza che non mettono a disposizione di quel popolo in questo momento di bisogno, anzi.

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