Pensare Globale e Agire Locale

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giovedì 17 maggio 2012

FRANCIA: stipendi del governo ridotti del 30%

Vietati conflitti di interesse, doppi mandati e favori ai familiari
Giovedì, 17 Maggio 2012 - Stipendi ridotti del 30 per cento, dal presidente della Repubblica in giù e un decalogo di doveri e divieti sottoscritto da tutti i ministri. Un documento che ha messo al bando, tra le altre cose, conflitti di interesse e scorciatoie per familiari.
Così si è presentato, al primo Consiglio dei ministri, il governo Ayrault, presieduto dal capo dell'Eliseo socialista, Francois Hollande.
HOLLANDE CERCA L’ALLEANZA CON OBAMA. Il neopresidente è partito la sera del 17 maggio per gli Stati Uniti, dove è previsto un incontro dal presidente Barack Obama alla Casa Bianca. Dal leader Usa Hollande vorrebbe ottenere il sostegno, l'abbozzo di un asse transatlantico per la crescita e che faccia da contrappeso alla cancelliera Angela Merkel.
Già nel pomeriggio del 17 maggio Hollande aveva partecipato ad una teleconferenza con Monti, Merkel, Cameron, Barroso e Van Rompuy, per fare il punto sui principali temi del summit.
IRRISOLTO L’AFFAIRE AUBRY. Ma dietro di sé, a Parigi, Hollande ha lasciato aperto l'enigma di Martine Aubry, la leader del partito socialista che il 16 maggio ha sbattuto la porta dopo essersi vista rifiutare nell'ordine il posto di primo ministro e quello di un superministero dell’«Intelligenza» (Cultura più scuola). Tutto questo dopo non aver potuto nemmeno correre per l'Eliseo, come sperava, perché il partito le ha preferito Hollande alle primarie. Ora ha promesso di condurre con lealtà e impegno la battaglia per le legislative, poi lascerà anche il partito.
Sono già scesi in pista i due candidati a sostituirla, Jean-Christophe Cambadelis e Harlem Desir. Ma la domanda che tutti si sono fatti in casa socialista è: che intenzioni ha Martine? Una come lei, potente nel partito ed esperta nella gestione del potere, non sarebbe meglio coinvolgerla in un «cerchio magico» piuttosto che lasciarla fuori da governo e partito?

Tagliati gli stipendi del 30%

In attesa di trovare risposte, la prima riunione del Consiglio dei ministri ha fatto esattamente ciò che Hollande aveva promesso in campagna elettorale e che ci si aspettava da lui: ha varato il provvedimento che taglia del 30 per cento gli stipendi dal capo dello stato in giù (per il capo dell'Eliseo è stato deciso uno stipendio di 14.910 euro lordi al mese, i ministri 9.940) e ha fatto firmare a tutti un documento con i doveri del ministro.
AL BANDO I DOPPI MANDATI. Il testo ha indicato anche tutti i comportamenti da evitare assolutamente: niente conflitti d'interesse, niente doppi mandati, vietati gli interventi in favore dei familiari, affidamento del portafoglio azioni e investimenti a un gestore iscritto all'albo, niente inviti per vacanze o soggiorni. Tassativo, invece, consegnare ad un funzionario pubblico ad hoc tutti i regali ricevuti di valore superiore ai 150 euro.
E ancora: risparmiare quanto possibile sui trasporti, treno e non aereo per i tragitti inferiori a 3 ore, e se si prende l'auto di servizio attenersi rigorosamente al codice della strada.
NIENTE LITIGI IN PUBBLICO. Più che un decalogo è sembrata una lista degli errori compiuti nelle gestioni precedenti e che molto hanno irritato l'opinione pubblica. L'attenzione all'immagine e la preoccupazione di non ricadere negli errori passati sono dimostrate dal corollario della carta deontologica, che ha imposto ai ministri di non spifferare «in pubblico» i loro disaccordi una volta che la decisione è stata assunta.

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