Intesa tra Obama, Monti e Hollande sulla crescita.
L'Eliseo pronto a rilanciare sugli Eurobond.
di Gabriele Perrone
Sabato, 19 Maggio 2012 - La
partita del G8 è stata nettamente vinta dal trio composto da Barack Obama,
Mario Monti e François Hollande. Il 19 maggio a Camp David è stato certificato
l’imperativo di “promuovere la crescita e l’occupazione”, che ha prevalso sul
pur necessario rigore nei conti.
Ne è uscita sconfitta, così, la cancelliera tedesca Angela Merkel, sempre più sola nel mantenere la sua vecchia linea di austerity. È sfida aperta da parte del neopresidente francese, che al vertice straordinario dell'Eurgruppo del 23 maggio a Bruxelles ha intenzione di proporre l'introduzioneduzione degli Eurobond.
Ne è uscita sconfitta, così, la cancelliera tedesca Angela Merkel, sempre più sola nel mantenere la sua vecchia linea di austerity. È sfida aperta da parte del neopresidente francese, che al vertice straordinario dell'Eurgruppo del 23 maggio a Bruxelles ha intenzione di proporre l'introduzioneduzione degli Eurobond.
«APPROCCIO COMUNE».
«Con Hollande e Monti si apre l'opportunità di un approccio comune per
risolvere la crisi e i problemi dell'Eurozona», hanno fatto sapere dalla Casa
Bianca, dove Obama può tornare consapevole di aver fatto il possibile per
convincere l'Ue a varare misure concrete per la crescita, che devono andare di
pari passo alla lotta contro i deficit.
OBAMA ESORTA L'EUROPA.
Il presidente americano, preoccupato per il rischio-contagio della crisi
europea in vista delle presidenziali Usa di novembre, ha ammesso
che «c'è ancora molto da fare», ma ha esortato i leader del Vecchio Continente
a risolvere la loro crisi «in maniera credibile e tempestiva», adottando un
approccio che non privilegi l'aspetto dei tagli ma, al contrario, punti sulla
crescita.
GRECIA NELL'EURO.
L'auspicio è quello di una zona euro «forte e unita» che comprenda anche la
Grecia, a condizione (parole di Frau Merkel) che Atene «rispetti gli obblighi
del memorandum».
Monti: «Piste concrete per la crescita»
Dal vertice è emersa
inoltre, come spiegato da fonti dell'Eliseo, «una convergenza molto forte tra
François Hollande e Mario Monti su come promuovere la crescita per uscire dalla
crisi».
Proprio il fattore crescita, ha assicurato il premier italiano, è previsto centrale nel vertice straordinario del 23 maggio a Bruxelles, dove vanno discusse “piste concrete” come gli eurobond e i project bond.
Proprio il fattore crescita, ha assicurato il premier italiano, è previsto centrale nel vertice straordinario del 23 maggio a Bruxelles, dove vanno discusse “piste concrete” come gli eurobond e i project bond.
TRILATERALE CON MERKEL E
HOLLANDE. In vista del Consiglio Ue di fine giugno, Monti ha
anche annunciato un summit trilaterale a Roma con Merkel e Hollande per
«concertare» le diverse posizioni.
Sono rimaste aperte alcune questioni interne all'Europa, come il fiscal compact (che Hollande vorrebbe rinegoziare) e la tassa sulle transizioni finanziarie, la Tobin Tax, su cui c'è il veto di Londra. I leader del G8 non hanno invece discusso della ricapitalizzazione delle banche spagnole.
Sono rimaste aperte alcune questioni interne all'Europa, come il fiscal compact (che Hollande vorrebbe rinegoziare) e la tassa sulle transizioni finanziarie, la Tobin Tax, su cui c'è il veto di Londra. I leader del G8 non hanno invece discusso della ricapitalizzazione delle banche spagnole.
«ATENE RISPETTI GLI
IMPEGNI». E ovviamente c'è il capitolo Grecia, sul quale c'è
interesse che «resti nell'Eurozona, rispettando gli impegni presi». Ma non c'è
stato nessun accenno al tanto temuto piano “segreto” per l’uscita di Atene dall’euro..
La necessità primaria è che l'unione monetaria europea si doti di strumenti credibili per contrastare la crisi del debito sovrano, attraverso «riforme strutturali che aumentino la produttività e la domanda e investimenti in educazione e in infrastrutture moderne».
La necessità primaria è che l'unione monetaria europea si doti di strumenti credibili per contrastare la crisi del debito sovrano, attraverso «riforme strutturali che aumentino la produttività e la domanda e investimenti in educazione e in infrastrutture moderne».
Cameron: «Serve un piano d'emergenza»
Il premier britannico
David Cameron ha invece sottolineato la «crescente sensazione di urgenza sul
fatto che serva un piano di emergenza».
Secondo Cameron, la crisi di Eurolandia e il prezzo del petrolio «sono le due maggiori minacce per tutte le nostre economie».
Secondo Cameron, la crisi di Eurolandia e il prezzo del petrolio «sono le due maggiori minacce per tutte le nostre economie».
DALL'IRAN ALLA SIRIA.
Proprio sul fronte dei rifornimenti petroliferi, il leader si sono detti pronti
ad adottare «misure adeguate» se dovessero palesarsi problemi di
approvvigionamento in seguito alla crisi con l'Iran e l'entrata in vigore delle
sanzioni internazionali.
Un accenno nel documento anche allo spargimento di sangue in Siria, con i Grandi che hanno ribadito compatti la necessità di intraprendere rapidamente un processo di transizione politica e pacifica per mettere fine alle violenze.
Un accenno nel documento anche allo spargimento di sangue in Siria, con i Grandi che hanno ribadito compatti la necessità di intraprendere rapidamente un processo di transizione politica e pacifica per mettere fine alle violenze.
MERKEL SCONFITTA ANCHE
NEL CALCIO. Infine una nota di colore-sportiva: in serata
Cameron e Merkel hanno guardato insieme alla tivù la finale di Champions League
tra il Chelsea e il Bayern Monaco, dovegli inglesi hanno battuto i tedeschi ai
rigori. Per la cancelliera, definita molto arrabbiata dai testimoni al termine
della partita, quello di Camp David non sembra proprio un G8 da ricordare in
tutti i sensi.
Nessun commento:
Posta un commento