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domenica 27 maggio 2012

GRECIA - il prezzo dell'addio

Per l'Iif è oltre 1.000 miliardi. Banche in allarme. La Francia difende Atene dalle critiche di Lagarde dell'Fmi
Domenica, 27 Maggio 2012 - Il prezzo da pagare per l'uscita della Grecia dall'euro è salato. All'economia internazionale costerebbe infatti molto più dei 1.000 miliardi inizialmente previsti. È la stima della Federazione internazionale delle banche (Iif) che rivede al rialzo le previsioni formulate solo pochi mesi fa.
ALLARME DI PROFUMO. «Molti in Europa pensano davvero che la Grecia possa uscire alla moneta unica», ha detto il il presidente della federazione Charles Dallara, secondo quanto riporta Bloomberg, ricordando che l'esposizione delle Banca centrale europea verso i debiti greci è due volte più grande del capitale della stassa banca centrale.
Un rischio condiviso anche dal presidente di Monte dei Paschi,Alessandro Profumo, che si è detto allarmato.
LAGARDE STRIGLIA I GRECI. Come se non bastasse, a rendere ancora più incandescente i rapporti tra Paesi dell'Unione ci ha pensato il direttore generale del Fondo monetario internazionale (che costa all’Italia 37) Christine Lagarde che in una lunga intervista al Guardian, il 25 maggio, ha detto di provare più simpatia per i bambini africani  che per quelli greci: «Bisogna che i greci comincino ad aiutarsi l'un l'altro pagando tutte le tasse».
Parole che hanno suscitato la reazione del governo e della società ellenica. Per il capo del partito socialista Pasok, Evangelos Venizelos, «Lagarde, con le sue dichiarazioni, ha umiliato e offeso i greci».
GRECIA DIFESA DELLA FRANCIA. La pagina Facebook del direttore del Fmi è stata bombardata da 8.500 messaggi di protesta e il leader di Syria, il partito della sinistra radicale greca, Alexis Tsipras, ha dichiarato che i greci «non cercano l'amicizia di Lagarde e che i lavoratori pagano le imposte».
Per rimediare il direttore dell'Fmi è tornato sulle sue parole ed ha espresso simpatia per i greci. Lo ha fatto con un messaggio su Facebook, scrivendo: «sono molto comprensiva verso il popolo greco e le sfide che sta affrontando. L'Fmi sta supportando la Grecia nel suo sforzo per superare la crisi e ritornare sulla via della crescita economica, del lavoro e della stabilità. Una parte importante di questo sforzo è che tutti dovrebbero portare la propria giusta quota di oneri, soprattutto i più privilegiati e soprattutto pagando le proprie tasse».
A difendere la Grecia si è levato però un alleato a sorpresa, il governo francese. Il portavoce del nuovo esecutivo, Najat Vallaud-Belkacem ha criticato la visione dei greci offerta dal diretto del Fmi sulle colonne del Guardian definendola «un po' caricaturale e schematica. Non è il momento di dare lezioni ai greci».
FASSINA CONTRO L'FMI. «Le parole di Christine Lagarde sulla Grecia sono gravi e irresponsabili», ha affermato in una nota Stefano Fassina, responsabile Economia e Lavoro del Partito Democratico. «L'Fmi, la Commissione Europea e la Bce, hanno scritto un programma per Atene insostenibile, irrealistico, sbagliato, fonte di enormi sofferenze sociali, ma incapace di generare i risultati attesi sulla finanza pubblica in quanto distruttivo per l'economia reale. L'involuzione sociale e democratica in Grecia», ha aggiunto Fassina «è frutto di quella austerità autodistruttiva che tanti danni fa anche in Europa. Soltanto il rafforzamento della svolta progressista avviata da Hollande in Francia può salvare l'Euro e la civiltà del lavoro in Europa».

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