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martedì 29 maggio 2012

ITALIA - Brescia, la verità del Colle


Napolitano al 38esimo della strage di piazza della Loggia: «Lo Stato ostacolò le indagini». Scontri tra studenti e polizia.


Lunedì, 28 Maggio 2012 - A 38 anni di distanza dalla strage, la verità su quello che accadde a piazza della Loggia a Brescia non può più essere taciuta.
A dirlo a gran voce è stato il presidente della Repubblica, tornato a parlare di terrorismo nel giorno dell'anniversario di quello che ancora oggi è rimasto un massacro senza colpevoli. A morire quel giorno furono otto persone, mentre un centinaio rimasero ferite.
RICERCA DELLA VERITÀ OSTACOLATA. «Si è trattato di un'azione criminale di estrema destra neofascista e la ricerca della verità fu ostacolata da una parte degli apparati dello Stato», si legge nel messaggio inviato da Giorgio Napolitano al sindaco di Brescia, Adriano Paroli.
L'appello del Capo dello Stato si fa ancora più pressante quando ricorda che l'ultima sentenza di assoluzione per tutti gli imputati, nel processo d'appello, risale allo scorso 14 aprile.
MATRICE DI ESTREMA DESTRA. «Comprendo e condivido la profonda amarezza di tutta la comunità bresciana e in primo luogo dei famigliari delle vittime, lasciati ancora una volta senza il conforto di un accertamento e di una sanzione di colpevolezza per i responsabili di quella tragedia ispirata da ciechi disegni terroristici ed eversivi», ha scritto Napolitano, aggiungendo che «il corso della giustizia deve continuare con ogni scrupolo e che, nel contempo va però fin da ora messo in luce quanto è emerso, dalle carte processuali e dalle inchieste parlamentari, sulla matrice di estrema destra neofascista di quell'azione criminale e sugli ostacoli che una parte degli apparati dello Stato frappose alla ricerca della verità».

Scontri tra la polizia e il corteo degli studenti durante la commemorazione

Il presidente dell'associazione famigliari delle vittime Manlio Milani è tornato a chiedere l'apertura degli archivi. E lo ha fatto anche dal palco di piazza Loggia la segretaria della Cgil Susanna Camusso.
«Cinque anni fa si è deciso di togliere il segreto di Stato. Perché dal 2007 ad oggi non sono ancora stati aperti gli archivi di Stato, perché non ci sono i decreti che ci permettano di capire cosa c'é nella storia dei servizi segreti e dei servizi deviati?», ha detto fra gli applausi della gente presente, mentre dall'altro lato della piazza si consumavano momenti di tensione fra le forze dell’ordine e il corteo del collettivo studentesco che voleva entrare in piazza.
CANCELLIERI: «TENSIONE FINITA». All'appuntamento ha partecipato anche il ministro dell'Interno Annamaria Cancellieri, che poi ha avuto un incontro con gli studenti.
Il ministro, che è stata anche prefetto di Brescia, ha parlato delle stragi, ammettendo che «sicuramente il Paese ha avuto momenti di collusione ma ora i servizi segreti si sono rinnovati». Poi Cancellieri ha voluto rassicurare che non stanno tornando gli anni della tensione. «C'è stata una lunga scia di sangue che siamo convinti sia finita. Dobbiamo lottare perché sia finita».

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