Pensare Globale e Agire Locale

PENSARE GLOBALE E AGIRE LOCALE


venerdì 18 maggio 2012

ITALIA - E’ arrivata l’ora: Vendola e Bersani socialisti anche in Italia?

Archiviata la campagna elettorale più che tempo di bilanci, i risultati sono netti come raramente accade, è ora di riflettere…e agire! Il voto degli italiani ha bocciato Pdl, Lega Nord e Terzo polo (ma è mai esistito?), senza premiare, però, né il Pd né i partiti, parlamentari e non, che si oppongono al Governo Monti. C’è dunque un solo vincitore, il populista Grillo ed il suo Movimento 5 Stelle e tanti sconfitti. Ma la vera bocciatura è per l’intera classe politica italiana, mai così lontana dal gradimento degli elettori, mai così incapace di comprenderne i disagi e le aspettative, mai così deludente come in questi anni fatti di ladrocini ed incapacità di governo.

Il Partito Socialista ha retto, pareggiando il risultato dello Sdi nell’omologo turno elettorale del 2007, quando i socialisti erano al Governo ed in Parlamento, e questo è di per sé un ottimo risultato: dopo anni trascorsi all’opposizione, fuori dal parlamento e con un quinto di seggi in meno a disposizione in pochi ci avrebbero sperato. Ora che dunque una autonoma comunità socialista è stata tratta in salvo , superato il “primum vivere” è dunque giunta l’ora del”philosophare”: è venuto cioè il momento di rilanciare la sfida perché anche in Italia si possa dar vita ad un’alleanza democratica e socialista di stampo europeo, e poi magari ad un soggetto unitario, che abbia come stella popolare il Partito del Socialismo Europeo.

I successi socialisti in Francia, ma anche quelli in Gran Bretagna, in Germania, finanche in Romania, confermano la straordinaria vitalità del movimento socialista europeo e soprattutto indicano una strada nuova e diversa per uscire dalla crisi economica. Una crisi che non è piovuta dall’alto come una maledizione ma che, frutto della bramosia ed avidità dei centri finanziari e sistemi bancari internazionali, ha trovato terreno fertile nello scaricarne il prezzo salatissimo sui ceti deboli, grazie alle politiche conservatrici di Angela Merkel, di Nicolas Sarkozy e della destra europea. Una strada che tiene insieme con pari valore le esigenze del risgore e quello dello sviluppo, del contenimento della spesa pubblica e della salvaguardia dello Stato Sociale, che impone una patrimoniale ai ricchi, che non considera la prima casa come un elemento di ricchezza, che utilizza la leva fiscale diretta anziché le imposte indirette, regressive e recessive, che tassa le transazioni finanziarie e privilegia il reddito da lavoro piuttosto che quello speculativo.

Il rischio è che invece il centrosinistra si culli sugli allori, si adagi su se stesso, illudendosi di aver già vinto la battaglia elettorale delle prossime politiche per assenza dell’avversario. Un errore clamoroso che già Occhetto commise nel 1994 e le cui conseguenze le stiamo pagando tutt’oggi. La destra, Berlusconi in primis, sembra avere capito la lezione e si appresta a varare un nuovo soggetto politico, Casini è già al lavoro per una nuova alleanza dei moderati: l’intero schieramento di centro e centrodestra è in febbrile attività per presentarsi all’appuntamento con gli elettori con una veste rinnovata, nascondendo così la pochezza della proposta programmatica.

Noi possiamo e dobbiamo fare di più: abbiamo idee e programmi, ma occorre un’offerta rinnovata, la certezza di aver chiuso con gli errori del passato, fatti di caravan serragli, unioni larche, sante alleanze ed incapacità di governare bene e a lungo. La lezione che viene da Atene è che quando la sinistra annega i propri valori all’insegna del rigore innanzitutto, dei tagli lineari, dello smantellamento del welfare state è bocciata dagli elettori. E’ bene che anche su questo si rifletta. La proposta dei socialisti è questa, un’alleanza di partiti diversi tenuti uniti dai valori del socialismo europeo, con l’ambizione di cambiare l’Italia: Bersani e Vendola, finita l’esultanza per la splendida vittoria di Francois Hollande ci dicano se la condividono, e soprattutto, dalle parole passino ai fatti e dimostrino di essere socialisti non solo quando valicano il Frejus.

Marco Di Lello coordinatore nazionale PSI

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