Mosca 21 mag. - La Russia ha da oggi un nuovo governo e una
vecchia promessa declinata in vari modi nell'ultimo decennio, ma mai
concretizzata: la modernizzazione del Paese. Tornato al Cremlino tra le
proteste interne e le perplessità della comunità internazionale, Vladimir Putin
punta a ritrovare il suo baricentro di leader imprescidibile con un programma
che a Mosca hanno già paragonato al 'grande balzo cinese'. Sottolineando gli
aspetti meno realistici (come l'innalzamento dell'aspettativa di vita media dai
70 ai 74 anni entro il 2018) e le molte incognite che accompagnano il terzo
mandato dell'uomo forte di Russia al Cremlino. Incognite che convergono verso
il problema numero uno dell'era putiniana: molto, quasi tutto, dipende
dall'andamento del prezzo del petrolio, del gas e delle materie prime.
Putin ha dedicato il suo primo decreto, il 7 maggio, a un piano di sviluppo sul medio-lungo termine: salari, pensioni, costi delle case, scuole, partecipazioni statali nelle grandi società, difesa dei diritti degli imprenditori, crisi demografica. Al governo che entra in carica oggi ha ordinato emendare il piano di privatizzazioni sino al 2013 e di stilarne uno per il 2014-16. Lo stato dovrà uscire entro il 2016 dal capitale delle società che non lavorino nel settore delle materie prime o della difesa. Entro ottobre dovrà essere pronto un progetto di legge per l'utilizzo delle entrate fiscali da petrolio e gas. Il presidente vuole entro il 2020 la creazione di 25 milioni di posti di lavoro "ad alta produttività" e vuole poi portare la Russia dall'attuale 120esimo posto nella classifica Doing Business della Banca mondiale al 50esimo posto nel 2015, al ventesimo nel 2018. "Non vi è precedente nella storia tra i grandi Paesi", ha commentato, scettica, il direttore dell'Istituto di Sviluppo della Scuola superiore di economia di Mosca Natalia Akindinova. Il fatto è proprio questo: la scommessa di Putin è stupire, stravolgere il quadro, dimostrare che questa volta il gioco cambia davvero.
Putin ha dedicato il suo primo decreto, il 7 maggio, a un piano di sviluppo sul medio-lungo termine: salari, pensioni, costi delle case, scuole, partecipazioni statali nelle grandi società, difesa dei diritti degli imprenditori, crisi demografica. Al governo che entra in carica oggi ha ordinato emendare il piano di privatizzazioni sino al 2013 e di stilarne uno per il 2014-16. Lo stato dovrà uscire entro il 2016 dal capitale delle società che non lavorino nel settore delle materie prime o della difesa. Entro ottobre dovrà essere pronto un progetto di legge per l'utilizzo delle entrate fiscali da petrolio e gas. Il presidente vuole entro il 2020 la creazione di 25 milioni di posti di lavoro "ad alta produttività" e vuole poi portare la Russia dall'attuale 120esimo posto nella classifica Doing Business della Banca mondiale al 50esimo posto nel 2015, al ventesimo nel 2018. "Non vi è precedente nella storia tra i grandi Paesi", ha commentato, scettica, il direttore dell'Istituto di Sviluppo della Scuola superiore di economia di Mosca Natalia Akindinova. Il fatto è proprio questo: la scommessa di Putin è stupire, stravolgere il quadro, dimostrare che questa volta il gioco cambia davvero.
Putin approva governo, Medvedev: Nuovo per tre quarti
Ministro degli esteri Sergey Lavrov rimane; come anche Shuvalov
Mosca
21 mag. - Il leader del Cremlino
Vladimir Putin ha approvato il decreto relativo alla nuova squadra di governo
che sarà guidata dal premier Dmitri Medvedev. L'esecutivo viene rinnovato per
tre quarti rispetto al precedente, capeggiato da Putin stesso. Lo ha fatto
notare Medvedev, aggiungendo che in gran parte "sono persone nuove, apparse
di recente, o al primo lavoro al governo".
Le sorprese rispetto alle indiscrezioni di stampa non sono molte. Igor Shuvalov resta primo vice premier. Viene nominato vice primo ministro Arkady Dvorkovich, uomo vicino a Medvedev. Il ministro degli esteri Sergey Lavrov rimane: la riconferma era attesa. Meno prevedibile era che il ministro della Difesa Anatoly Serdyukov restasse al suo posto.
Le sorprese rispetto alle indiscrezioni di stampa non sono molte. Igor Shuvalov resta primo vice premier. Viene nominato vice primo ministro Arkady Dvorkovich, uomo vicino a Medvedev. Il ministro degli esteri Sergey Lavrov rimane: la riconferma era attesa. Meno prevedibile era che il ministro della Difesa Anatoly Serdyukov restasse al suo posto.
Polizia sgombera presidio anti Putin. Attivisti: 40 fermi
Si avvicina la data del rilascio del blogger Aleksey Navalny
Mosca,
21 mag. - La polizia ha disperso gli
esponenti dell'opposizione accampati per protesta nei pressi della fermata
della metropolitana Barrikadnaja a Mosca. Ci sono stati 40 fermi, secondo gli
attivisti anti Putin del collettivo artistico e anarchico Voina. Mentre si
avvicina la data del rilascio del blogger Aleksey Navalny, condannato a 15
giorni di detenzione proprio per aver avviato le cosìdette "passeggiate
del popolo".
La protesta 'nomade' dell'opposizione va avanti da due settimane; è iniziata con l'insediamento di Vladimir Putin al Cremlino. Durante questo periodo i manifestanti più volte hanno cambiato luogo del bivacco dove si riuniscono, parlano, suonano, cantano, ma non scandiscono slogan e non sfoderano manifesti: hanno iniziato dalla zona Ilyinsky vicino alla stazione della metropolitana Kitaj Gorod, poi sono passati a Chistie Prudi, piazza Kudrinskaya, l'Arbat e la metropolitana Barrikadnaja
La protesta 'nomade' dell'opposizione va avanti da due settimane; è iniziata con l'insediamento di Vladimir Putin al Cremlino. Durante questo periodo i manifestanti più volte hanno cambiato luogo del bivacco dove si riuniscono, parlano, suonano, cantano, ma non scandiscono slogan e non sfoderano manifesti: hanno iniziato dalla zona Ilyinsky vicino alla stazione della metropolitana Kitaj Gorod, poi sono passati a Chistie Prudi, piazza Kudrinskaya, l'Arbat e la metropolitana Barrikadnaja
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