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lunedì 21 maggio 2012

RUSSIA: Putin promette svolta,realizzarla sempre più difficile

Nuovo governo, soliti problemi:troppa dipendenza da materie prime

Mosca 21 mag.  - La Russia ha da oggi un nuovo governo e una vecchia promessa declinata in vari modi nell'ultimo decennio, ma mai concretizzata: la modernizzazione del Paese. Tornato al Cremlino tra le proteste interne e le perplessità della comunità internazionale, Vladimir Putin punta a ritrovare il suo baricentro di leader imprescidibile con un programma che a Mosca hanno già paragonato al 'grande balzo cinese'. Sottolineando gli aspetti meno realistici (come l'innalzamento dell'aspettativa di vita media dai 70 ai 74 anni entro il 2018) e le molte incognite che accompagnano il terzo mandato dell'uomo forte di Russia al Cremlino. Incognite che convergono verso il problema numero uno dell'era putiniana: molto, quasi tutto, dipende dall'andamento del prezzo del petrolio, del gas e delle materie prime.

Putin ha dedicato il suo primo decreto, il 7 maggio, a un piano di sviluppo sul medio-lungo termine: salari, pensioni, costi delle case, scuole, partecipazioni statali nelle grandi società, difesa dei diritti degli imprenditori, crisi demografica. Al governo che entra in carica oggi ha ordinato emendare il piano di privatizzazioni sino al 2013 e di stilarne uno per il 2014-16. Lo stato dovrà uscire entro il 2016 dal capitale delle società che non lavorino nel settore delle materie prime o della difesa. Entro ottobre dovrà essere pronto un progetto di legge per l'utilizzo delle entrate fiscali da petrolio e gas. Il presidente vuole entro il 2020 la creazione di 25 milioni di posti di lavoro "ad alta produttività" e vuole poi portare la Russia dall'attuale 120esimo posto nella classifica Doing Business della Banca mondiale al 50esimo posto nel 2015, al ventesimo nel 2018. "Non vi è precedente nella storia tra i grandi Paesi", ha commentato, scettica, il direttore dell'Istituto di Sviluppo della Scuola superiore di economia di Mosca Natalia Akindinova. Il fatto è proprio questo: la scommessa di Putin è stupire, stravolgere il quadro, dimostrare che questa volta il gioco cambia davvero.

Putin approva governo, Medvedev: Nuovo per tre quarti

Ministro degli esteri Sergey Lavrov rimane; come anche Shuvalov

Mosca 21 mag.  - Il leader del Cremlino Vladimir Putin ha approvato il decreto relativo alla nuova squadra di governo che sarà guidata dal premier Dmitri Medvedev. L'esecutivo viene rinnovato per tre quarti rispetto al precedente, capeggiato da Putin stesso. Lo ha fatto notare Medvedev, aggiungendo che in gran parte "sono persone nuove, apparse di recente, o al primo lavoro al governo".

Le sorprese rispetto alle indiscrezioni di stampa non sono molte. Igor Shuvalov resta primo vice premier. Viene nominato vice primo ministro Arkady Dvorkovich, uomo vicino a Medvedev. Il ministro degli esteri Sergey Lavrov rimane: la riconferma era attesa. Meno prevedibile era che il ministro della Difesa Anatoly Serdyukov restasse al suo posto.

Polizia sgombera presidio anti Putin. Attivisti: 40 fermi

Si avvicina la data del rilascio del blogger Aleksey Navalny

Mosca, 21 mag.  - La polizia ha disperso gli esponenti dell'opposizione accampati per protesta nei pressi della fermata della metropolitana Barrikadnaja a Mosca. Ci sono stati 40 fermi, secondo gli attivisti anti Putin del collettivo artistico e anarchico Voina. Mentre si avvicina la data del rilascio del blogger Aleksey Navalny, condannato a 15 giorni di detenzione proprio per aver avviato le cosìdette "passeggiate del popolo".

La protesta 'nomade' dell'opposizione va avanti da due settimane; è iniziata con l'insediamento di Vladimir Putin al Cremlino. Durante questo periodo i manifestanti più volte hanno cambiato luogo del bivacco dove si riuniscono, parlano, suonano, cantano, ma non scandiscono slogan e non sfoderano manifesti: hanno iniziato dalla zona Ilyinsky vicino alla stazione della metropolitana Kitaj Gorod, poi sono passati a Chistie Prudi, piazza Kudrinskaya, l'Arbat e la metropolitana Barrikadnaja

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