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domenica 20 maggio 2012

SAHARA OCCIDENTALE: Urru, prigioniero spagnolo in pericolo


I rapitori minacciano di uccidere Gonyalons.
Ancora paura e preoccupazione per Rossella Urru e i suoi compagni di prigionia. Stavolta a essere in pericolo non sarebbe direttamente la cooperante italiana originaria di Sammugheo (paese sardo in provincia di Oristano), ma uno dei due spagnoli rapiti con lei nel Sahara occidentale.
«La Spagna rinvia i negoziati per soddisfare le nostre richieste: la vita di Enrico Gonyalons si avvicina alla fine», ha scritto Adnan Abu Walid Sahraoui, portavoce del Movimento per l'unicità e la jihad nell'Africa occidentale (Mujao), legato ad al Qaeda.
MESSAGGIO A FRANCE PRESSE. Il messaggio è stato recapitato all'agenzia di stampa France Presse, la stessa che il 2 maggio 2012 ricevette una richiesta di riscatto di 30 milioni di euro dai sequestratori per la liberazione della Urru e di Ainhoa Fernandez de Rincon.
Il riscatto, come specificato successivamente dai jihadisti, non comprendeva la liberazione di Gonyalons, un fatto che fece temere che l'ostaggio non fosse più in vita.
SEQUESTRATI NEL 2011. I tre cooperanti erano stati sequestrati il 22 ottobre 2011 da un gruppo armato proveniente dal Mali dal campo profughi di Tindouf, nel deserto algerino sud-occidentale abitato da rifugiati saharawi.
Secondo gli esperti, la frase usata dal portavoce del Mujao, secondo la forma linguistica usata dagli islamici del Sahel, significa che l'ostaggio potrebbe essere ucciso senza che sia lanciato un ultimatum.
Il Mujao, che si definisce un gruppo dissidente di al Qaida per il Maghreb islamico (Aqmi), ha rivendicato nel dicembre scorso il rapimento della Urru, che ha compiuto 30 anni il 22 marzo scorso nelle mani dei rapitori, e degli altri due cooperanti spagnoli.
Il luogo del seguestro, Tindouf, è la roccaforte degli indipendentisti saharawi del Fronte Polisario, sostenuto da Algeri.
IL MUJAO CHIEDE LA LIBERAZIONE DEI PRIGIONIERI JIHADISTI. Oltre ai 30 milioni di euro, il Mujao chiede per la liberazione dei due ostaggi anche che il governo di Madrid intervenga per la scarcerazione dei jihadisti rinchiusi in carcere in Mauritania, due dei quali sono accusati di aver partecipato proprio al sequestro dei tre cooperanti europei.
«La Spagna deve comprendere il nostro messaggio e dovrà assumersi tutta la responsabilità perché finora nessun prigioniero saharawi è stato scarcerato in Mauritania», ha aggiunto il portavoce.
LA LIBERAZIONE CHE NON CI FU. Il 3 marzo scorso la tivù panaraba al Jazira annunciò che la Urru, originaria di Samugheo, in provincia di Oristano, era stata liberata, ma la notizia si rlevò infondata.
Il Marocco ha annesso il Sahara Occidentale, ex colonia spagnola, nel 1975, e da allora il territorio, dove molti saharawi vivono in campi profughi, è al centro di una contesa tra il governo marocchino e il movimento d'indipendenza sostenuto dall'Algeria.

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