Tunisi - Questa è Sidi Bouzied, la cittadina tunisina
nota per avere dato il via alla Primavera araba.
E' venerdì di preghiera e
nella piazza dove si diede fuoco Mohamed Bouazizi a dettare legge sono i
Salafiti.
Il mercato è presidiato da uomini barbuti che raccolgono aiuti per la
Somalia e non accettano di parlare con il cronista di una tv locale il quale
viene invitato a a rivolgersi al loro capo: Khleifan al Hadithi, ex detenuto
comune nelle carceri di Ben Ali: "Siamo nel mercato per ordinare il bene e
reprimere il male e grazie ad Allah la gente ci ascolta. Se vai in giro non
trovi nessun ladro".
Ma ora governano gli islamici di el Nahda, obbietta
il cronista: "Quelli sono in buona fede, dialogano con quegli apostati della
sinistra e noi siamo convinti che hanno smarrito la strada del Profeta".
E
allora che volete fare? "Con questi governanti non ci sarà altra strada
che il combattimento. Questo dice la nostra esperienza e questo è quello che
faremo".
Per ora si limitano ad azioni non violente, come fa questo
militante facendo irruzione in un caffè: "Alzatevi e pregate con me. Allah
non perdona l'ozio", grida agli increduli avventori.
Ma se la gente non ci
sta? "Allora è nostro dovere agire con la Jihad come ha fatto il nostro
profeta".
A chi pensa ad episodi
isolati la stampa laica ricorda le loro scorribande in diverse altre città
titolando "invasione salafita".
Per molti la Tunisia avrà una estate rovente e
non solo per il suo clima.
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