Di Lucia Rocco
Avevo all’incirca 8 anni quando scoppiò
Tangentopoli.
Ricordo manette e monetine e, pur non capendo il senso profondo di ciò che stesse succedendo, si insinuò nella mia mente un’idea: la politica è corrotta e chi se ne occupa lo fa solo per propri interessi.
Una volta alle elementari chiesi al mio
maestro di religione se per caso Gesù fosse stato di sinistra. Mi sarebbe
sembrato abbastanza logico, poi però andarono a chiamare i miei genitori per un
colloquio col maestro. Cosa c’era di male?
Crescendo ho cominciato a frequentare i collettivi studenteschi, anche verso di loro si era imposta quell’idea “Sono un branco di giovani che non hanno voglia di far niente e si inventano proteste!” Noi ci arrabbiavamo perché in realtà ci credevamo sul serio al fatto che la scuola avesse problemi oppure che il conflitto israelo-palestinese ci dovesse interessare in prima persona in quanto “cittadini del mondo”! Ma non avevamo molto seguito.
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