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lunedì 18 giugno 2012

EGITTO - Più Morsi che Shafiq


Il candidato islamico sarebbe avanti.

Lunedì, 18 Giugno 2012È ancora un mistero il risultato delle elezioni presidenziali in, le prime dopo 30 anni di era Mubarak.
Esultano i Fratelli musulmani, così come Ahamad Shafiq, ex premier del rais, la cui candidatura è stata oggetto di aspre polemiche, concluse con una sentenza della Corte costituzionale, che gli ha permesso di correre per la presidenza.
Secondo una fonte giudiziaria del Consiglio di Stato, però, lo spoglio delle schede si sarebbe concluso e in testa ci sarebbe Mohamed Morsi, esponente della Fratellanza.
I FRATELLI ESULTANO. Gli islamici erano già sicuri della vittoria, tanto da scendere in piazza Tahrir nelle prime ore della mattina di lunedì 18 giugno dopo aver già cantato vittoria al termine della prima giornata di voto, sabato 16 giugno.
Intanto, anche se i dati non sono ancora ufficiali, Morsi ha già ricevuto le congratulazioni dello scrittore Alaa el Aswany, autore di Palazzo Yacoubian e oppositore dei Fratelli musulmani.
Scrivendo su Twitter, el Aswany ha affermato che la sconfitta di Ahmad Shafiq è la sconfitta dell'ex ministro dell'Interno e dei suoi sei collaboratori, assolti nel processo Mubarak, degli uomini d'affari «corrotti» e del precedente regime.
SHAFIQ CONVINTO DI ESSERE IN TESTA. Ma Shafiq non sembra avere alcuna intenzione di ammettere una sconfitta che sembrava scontata e invece non lo è stata.
Perché chiunque vinca le elezioni lo farebbe con un margine piuttosto ristretto, tra i quattro e i cinque punti percentuali, mentre molti all'inizio pronosticavano un successo dei Fratelli musulmani già al primo turno.
Ahmad Shafig invece è ancora in corsa, e secondo il suo staff sarebbe addirittura avanti nello scrutinio dei voti per le elezioni presidenziali «oltre ogni dubbio» al 51,5-52%.
PASSAGGIO DI CONSEGNE RITARDATO. E in ogni caso, chiunque diventi il presidente, non entrerebbe in carica fino a fine giugno per decisione del Consiglio militare egiziano, intenzionato a lasciare il potere solo allora durante una grande cerimonia di passaggio di consegne che «tutto il mondo potrà seguire». È quanto ha annunciato il generale Mohmaed el Assar, secondo quanto scritto l'agenzia Mena.
Ma la sentenza della Corte costituzionale egiziana che ha decretato lo scioglimento del parlamento  e la convocazione di nuove elezioni nel 2013, continua a scatenare proteste e polemiche.
Il presidente e il vicepresidente di una commissione parlamentare egiziana sono stati bloccati all'ingresso dell'Assemblea del popolo dalla sicurezza, che ha impedito loro di entrare.
Mahmoud el Khodeiri e Mohamed el Omda stavano tentando di entrare in parlamento proprio per una riunione della commissione sulla sentenza della corte costituzionale.

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