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martedì 26 giugno 2012

EURO: Ue, pressing su Merkel

Italia, Spagna e Francia: fronte comune per la crescita.
Martedì, 26 Giugno 2012 - Giorni intensi e decisivi per il futuro dell'euro. Il vertice di Bruxelles del 28 e 29 giugno, nel quale tra l'altro si prevede una proposta per aumentare il capitale della Banca europea d'investimenti fino a 60 miliardi di euro, è cruciale per il destino della moneta unica.
I leader dei Paesi membri lo sanno da tempo, lo stesso premier italiano Mario Monti l’aveva ricordato a una settimana dall'incontro.
Così, giusto per non lasciare niente al caso, i ministri delle Finanze di Francia, Germania, Italia e Spagna hanno deicso di incontrarsi già il 26 giugno, per mettere insieme una prima bozza comune e cercare di superare le divergenze.
RIGORE TEDESCO. Sì, perché la Germania di Angela Merkel non ha alcuna intenzione di mollare la presa sul rigore e non sembra particolarmente incline all'ipotesi della condivisione del debito attraverso gli eurobond.
Anzi, secondo quanto rivelato dal Financial Time, il vertice di Bruxelles potrebbe rappresentare l'avvio di una nuova era, con la Commissione Ue a riscrivere le manovre finanziarie nazionali. Un'epoca di commissariamento, con l'istituzione di «un vero e proprio ministero delle finanze per tutti i 17 Paesi membri di Eurolandia», con un occhio di riguardo per quelli che non dovessero rispettare i target fissati.
Il secco ennesimo «nein» di Angela ha anche sfiduciato i mercati, provocando un altro lunedì nero per le borse europee.  
Ma anche in casa sua Merkel sembra essere sempre più sola sulla linea rigida e severa del rigore. Il quotidiano Suddeutsche Zeitung ha spiegato in un editoriale perché per la Germania è meglio derogare all'austerity e accettare un compromesso con i Paesi indebitati: «Ormai i tedeschi hanno di fronte a sé la scelta fra il male e la catastrofe. Devono scegliere il male e anche piuttosto in fretta», ha scritto il giornale.

Spagna, Italia e Francia: fronte unito 'contro' la Germania


La Spagna e l'Italia, dal canto loro, ne avrebbero bisogno come il pane, e anche la Francia di François Hollande, che non sta più tanto bene come un tempo, punta forte verso politiche che agevolino la crescita lasciando almeno parzialmente da parte l'austerity.
Anche l'Ocse è stata piuttosto chiara: «Ci sono elementi di debolezza generalizzata che si possono tradurre in fenomeni di contagio» per Italia e Spagna. Lo ha detto il capo economista dell'Organizzazione Piercarlo Padoan al Gr Rai precisando che «ci sarebbero sicuramente tensioni sui mercati finanziari di questi due Paesi» anche se «non vanno identificati in un blocco comune - i problemi di Spagna e Italia sono diversi - e quindi ci sarebbe bisogno di strumenti di intervento».
OCSE: «ABBIAMO LE MUNIZIONI, BISOGNA USARLE». A suo giudizio tuttavia «le risorse per intervenire, la potenza di fuoco dei fondi salvastati e della Bce ci sono, gli strumenti per intervenire ci sono, anche le nuove risorse del Fmi decise dal G20 ci sono: le munizioni insomma ci sono, si tratta di metterle in ordine, di costruire una strategia di intervento, ma bisogna che ci sia un forte segnale politico».
Il vertice convocato da Moscovici diventa dunque di importanza centrale: «Questa sera riceverò a Parigi i ministri dell'Economia e delle Finanze Schaeuble della Germania, Monti o Grilli dell'Italia, Guindos della Spagna, assieme al commissario europero Olli Rehn», ha spiegato il ministro dell'Economia francese precisando che «siamo in una fase di preparazione attiva del summit».
MOSCOVICI: «VOGLIAMO LAVORARE CON LA GERMANIA». L'obiettivo appare chiaro: «Vogliamo lavorare con la Germania» ha poi risposto Moscovici a chi gli chiedeva delle pressioni sul presidente Hollande e sulla cancelliera tedesca Merkel affinché raggiungano un accordo su come affrontare la crisi.
La questione è aperta e probabilmente non è destinata a chiudersi già il 26 giugno, ma il tempo stringe e il conto alla rovescia per l'euro sembra ormai iniziato. (Gabriele Lippi)

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