“Chi ha ascoltato
attentamente la Corte costituzionale sa che non esiste un’altra soluzione”:
l’ex ministro delle finanze socialdemocratico Peer Steinbrück riassume così un
sentimento sempre più diffuso tra gli esponenti della classe politica tedesca:
per realizzare i piani europei di Berlino potrebbe essere necessaria una
revisione della Legge fondamentale ratificata attraverso un referendum.
In un’intervista
concessa allo Spiegel, l’attuale ministro delle finanze Wolfgang Schäuble
difende l’idea di un ministero delle finanze europeo in grado di porre il veto
sui bilanci nazionali e la creazione di un’unione delle grandi banche
sottomesse a un unico ente di controllo europeo.
Questi provvedimenti
implicherebbero però un trasferimento di sovranità e dunque una riforma
costituzionale. In realtà secondo Schäuble un referendum – che avrebbe bisogno
della maggioranza dei due terzi in parlamento per essere organizzato – potrebbe
aver luogo “più rapidamente di quanto si pensi”.
Secondo la
Frankfurter Allgemeine Zeitung, Schäuble ha una “visione rosea” della
situazione. Il quotidiano rimprovera al ministro di “voler far credere di
poter forzare un equilibrio delle condizioni di vita in Europa. Ma allora
perché il suo ministero non ha mai calcolato il costo per i contribuenti
spagnoli di un piano di salvataggio moralmente ingiusto?”
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