Pensare Globale e Agire Locale

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giovedì 28 giugno 2012

ITALIA - Voto, verso il Provincellum

Asse Alfano-Bersani sulla legge elettorale.
Giovedì, 28 Giugno 2012 - In una giornata convulsa per il governo italiano, in cui la Camera ha approvato la riforma del lavoro e in Senato è stato rilanciato l’asse PDL-Lega sull’emendamento per le riforme costituzionali, il 27 giugno a Roma si stava svolgendo un incontro segreto: quello tra i segretari di partito dei pidiellini e dei democratici Angelino Alfano e Pier Luigi Bersani.
Un vertice che ha portato a un passo dall'accordo sulla legge elettorale, in cui le nuove regole di voto hanno iniziato a essere scritte, di modo da accontentare però anche l'Udc di Pier Ferdinando Casini, sopratutto dopo le sue parole sulla ricerca di un asse con lo stesso Bersani.

COLLEGI DI RIFERIMENTO PROVINCIALI. Come l'ha definita la Repubblica rivelando dell'incontro segreto tra i due leader di partito e tirando fuori un vecchio termine, si sta scrivendo un Provincellum, un sistema misto con collegi di riferimento provinciali, appunto.
Alfano e Bersani si sono incontrati dunque, ma per parlare non solo di legge elettorale, comunque piatto forte del vertice a Roma, ma anche della delicata situazione poltica attuale, con il vertice a Bruxelles in avvio proprio il 28 giugno e il sostegno al governo Monti necessario (l'hanno riconosciuto entrambi). Anche e soprattutto se con l'Ue dovesse andare male.

50% liste bloccate e 50% collegi uninominali


Al centro del gabinetti per pochi comunque, il Provincellum. Già Silvio Berlusconi aveva preannunciato all'incontro con i Giovani del Pdl a Fiuggi che l'intesa era vicina, tra due forze politiche antitetiche.
In particolare grazie al lavoro preparatorio dei così detti sherpa dei due partiti che hanno spianato il più possibile il percorso impervio, per approvare la legge entro fine luglio. Sebbene l’ingorgo parlamentare generato dai tredici decreti del governo renda l’impresa assai ardua.
ELETTO CHI HA I MIGLIORI QUOZIENTI. Poco tempo per una proposta il più possibile semplice e che metta in accordo tutti: il 50% di liste bloccate, com’è attualmente, e un altro 50% con il Provincellum, ovvero collegi uninominali ma con elezione di coloro che hanno i migliori quozienti, in una sorta di ripartizione proporzionale.
Molti i punti ancora da definire, a partire dalla stessa percentuale 50-50. Di certo però c’è che il Pd non rinuncerebbe a una quota larga di collegi uninominali.
I CENTRISTI VOGLIONO LE PREFERENZE. In più, i centristi hanno molte resistenze e le stanno ancora facendo valere: per l’Udc andrebbe meglio un sistema in cui ci sono le preferenze.
Sembra che Alfano ce la stia mettendo tutta, comunque.
All’ultimo vertice ABC, quello convocato da Mario Monti a sorpresa, il segretario del Pdl l’aveva d'altra parte assicurato a Bersani e a Casini: «Non ci impantaneremo, la volontà di cambiare il Porcellum c’è davvero». E se il vertice a Bruxelles dovesse andare male, la riforma della legge elettorale subirebbe un'accelerata politica non da poco.

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