Venerdì 29
giu. - Per tentare di disinnescare la 'bomba energetica' che minaccia il
bilancio della Russia, Vladimir Putin ha ordinato al governo di accantonare
riserve sufficienti per parare i colpi di un eventuale ulteriore abbassamento
dei prezzi del petrolio e del gas. "Dobbiamo necessariamente prendere in
considerazione qualsiasi scenario nello sviluppo della nostra economia e di
quella globale, in modo da avere strumenti e possibilità di reagire prontamente",
ha detto il presidente russo, presentando al parlamento le grandi linee per la
spesa pubblica 2013-2015. Il capo dello Stato non ha dato cifre, ma poco dopo
il suo discorso le agenzie di stampa hanno battuto le dichiarazioni al riguardo
del ministro delle Finanze Anton Siluanov: già nel 2012 potranno essere
destinati 200 miliardi di rubli (6 miliari di dollari) per misure anticrisi,
mentre l'obiettivo per i prossimi anni si alza a 40 miliardi di dollari.
La scelta per il nuovo governo moscovita è complicata. Putin è tornato al Cremlino accompagnato da un ambizioso programma per migliorare le infrastrutture e i servizi sociali, oltre alla modernizzazione dell'esercito. Missione che potrebbe diventare impossibile in un "quadro di condizioni complicate", usando le sue stesse parole, ovvero nel caso di un ulteriore declino del prezzo del petrolio e delle entrate da export energetico
La scelta per il nuovo governo moscovita è complicata. Putin è tornato al Cremlino accompagnato da un ambizioso programma per migliorare le infrastrutture e i servizi sociali, oltre alla modernizzazione dell'esercito. Missione che potrebbe diventare impossibile in un "quadro di condizioni complicate", usando le sue stesse parole, ovvero nel caso di un ulteriore declino del prezzo del petrolio e delle entrate da export energetico
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