Non
accenna a diminuire la tensione in Tunisia.
I salafini hanno indetto per il 15 giugno una protesta che dovrebbe segnare l'inizio di una nuova fase della vita del Paese.
Gli integralisti hanno chiesto alla popolazione di rivoltarsi contro l'attuale governo, accusato di non difendere l'islam dagli attacchi di chi fa dell'immoralità la sua sola bandiera.
ESERCITO TENUTO A FRENO. Il ministero dell'Interno ha smentito di avere autorizzato qualsiasi marcia, quale che sia la sua motivazione. Anzi, ha detto che si schiera accanto alle forze di polizia nel difendere lo Stato, la sicurezza dei cittadini, così come dei beni privati e pubblici. Ma il timore che la situazione possa degenerare resta, e lo testimoniano i molti agenti della polizia e delle forze di sicurezza che hanno già cominciato a presidiare le strade.
Le forze dall'ordine sono accusate, da una parte, di non intervenire durante gli socntri, lasciando libero ai salafiti come accaduto nell'incendio del tribunale di Essijoumi, dall'altra di usare eccessivamente la forza, come accaduto a Sousse durante le violenze in cui un ragazzo è morto per un colpo di pistola alla testa.
FATWA CONTRO POLIZIA. Intanto i servizi di sicurezza di Jendouba hanno arrestato un uomo, appartenente ad un gruppo salafita, in possesso di un elenco con una dozzina di nomi di agenti di polizia e della guardia nazionale contro i quali è stata emessa una 'fatwa' per la loro uccisione.
A Jendouba poi si sono registrati scontri molto violenti, alimentati dai salafiti, i quali hanno anche dovuto difendersi da cittadini inferociti per il loro atteggiamento.
I salafini hanno indetto per il 15 giugno una protesta che dovrebbe segnare l'inizio di una nuova fase della vita del Paese.
Gli integralisti hanno chiesto alla popolazione di rivoltarsi contro l'attuale governo, accusato di non difendere l'islam dagli attacchi di chi fa dell'immoralità la sua sola bandiera.
ESERCITO TENUTO A FRENO. Il ministero dell'Interno ha smentito di avere autorizzato qualsiasi marcia, quale che sia la sua motivazione. Anzi, ha detto che si schiera accanto alle forze di polizia nel difendere lo Stato, la sicurezza dei cittadini, così come dei beni privati e pubblici. Ma il timore che la situazione possa degenerare resta, e lo testimoniano i molti agenti della polizia e delle forze di sicurezza che hanno già cominciato a presidiare le strade.
Le forze dall'ordine sono accusate, da una parte, di non intervenire durante gli socntri, lasciando libero ai salafiti come accaduto nell'incendio del tribunale di Essijoumi, dall'altra di usare eccessivamente la forza, come accaduto a Sousse durante le violenze in cui un ragazzo è morto per un colpo di pistola alla testa.
FATWA CONTRO POLIZIA. Intanto i servizi di sicurezza di Jendouba hanno arrestato un uomo, appartenente ad un gruppo salafita, in possesso di un elenco con una dozzina di nomi di agenti di polizia e della guardia nazionale contro i quali è stata emessa una 'fatwa' per la loro uccisione.
A Jendouba poi si sono registrati scontri molto violenti, alimentati dai salafiti, i quali hanno anche dovuto difendersi da cittadini inferociti per il loro atteggiamento.
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