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giovedì 14 giugno 2012

USA/PRESIDENZIALI: Casa Bianca, Clinton si prepara per il 2016

Il segretario di Stato punta al 2016.


di Valentina Pasquali

Non è mai troppo presto per scommettere sul risultato delle presidenziali. Almeno in America, dove già si parla della corsa per la Casa Bianca del 2016 nonostante manchino ancora cinque mesi all'election day di novembre.
Per il futuro è tornato a circolare insistentemente in questi giorni il nome di Hillary Clinton. Lei nega e, anzi, si ripromette di abbandonare per sempre la politica nel 2013, annunciando di voler lasciare il ruolo di segretario di Stato, sempre che il presidente Barack Obama riesca a farsi rieleggere contro il democratico Mitt Romney, uscito rinforzato dal voto in Wisconsin che ha confermato Scott Walker come governatore.  L'EX PRESIDENTE CLINTON LA SOSTIENE. Eppure, alcuni noti sostenitori dell’ex first lady non sembrano troppo convinti che i suoi dinieghi vadano presi sul serio. A partire dal marito Bill, che ha dichiarato recentemente: «Ha raccontato ormai a tutti che non pensa di ricandidarsi in un’elezione. Anch’io mi sono trovato nella stessa posizione. So cosa succede quando finalmente ci si rilassa dopo anni di incessante attività e alti livelli di stress. Penso semplicemente debba riposarsi, poi, qualsiasi decisione prenda, la sosterrò».
PELOSI STA COL SEGRETARIO DI STATO. Ancor più esplicite le parole di Nancy Pelosi, ex presidente della Camera e altra donna di rilievo del Partito democratico. «Perché non dovrebbe candidarsi?», ha detto Pelosi al quotidiano San Francisco Chronicle, «è un magnifico segretario di Stato».

Contro Romney Obama rischia di perdere la Casa Bianca


Le congetture sul futuro politico di Clinton, che con oltre quattro anni d'anticipo ha iniziato a parlare delle primarie democratiche, dicono senz’altro di più delle paure della Casa Bianca rispetto al voto di novembre che non di quello che può accadere nel 2016.
Visti gli ultimi dati sull’occupazione molto deludenti (l’economia americana ha creato solo 69 mila nuovi posti di lavoro a maggio, circa la metà del numero previsto) e data la campagna elettorale in sordina di Obama, si prevede che il duello con Romney sarà lungo e faticoso. E il risultato tutt’altro che scontato.
OBAMA SOTTO ATTACCO DEI DEMOCRATICI. Meglio allora guardare oltre, e fantasticare sul segretario di Stato che in molti avrebbero voluto vedere eletta alla Casa Bianca già nel 2008. Avesse vinto le primarie Clinton anziché Obama, ha sostenuto il gruppo di democratici delusi dal presidente, le cose oggi andrebbero meglio e non si dovrebbero temere gli attacchi dei repubblicani per altri quattro anni.
IL GOP PUNTA SU CHRISTIE E RUBIO. Non che i colleghi del Gop siano soddisfatti della candidatura di Romney (l'ufficialità deve arrivare ad agosto nella convention di Tampa). Le scelte a disposizione dei repubblicani (oltre all'ex governatore del Massachusetts, erano in corsa Ron Paul, Newt Gingrich, Rick Santorum, Rick Perry, Herman Cain e Michele Bachman) non sono piaciute agli editorialisti conservatori e in molti hanno sperato nell'arrivo di un «cavaliere bianco» che li salvasse dalla rovina. Si è parlato del governatore del New Jersey Chris Christie e del senatore della Florida Marco Rubio.
NEL 2016 NUOVI VOLTI PER LA CASA BIANCA. La speranza è che coloro che si sono defilati alle primarie, possano partecipare alla corsa elettorale del 2016, sempre che non sia Romney il titolare della Casa Bianca. Ed è più probabile che nel futuro si vedano Christie e Rubio che non Clinton, data la giovane età e la carriera in ascesa dei due repubblicani.
Tra un sogno e un’illusione, comunque, la campagna elettorale procede. E i due partiti devono, almeno momentaneamente, mettere da parte queste distrazioni e concentrarsi sulla lotta tra Obama e Romney, gli unici due candidati alla Casa Bianca in carne e ossa.

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