Roma, 17 lug. - In
Italia l'11,1% delle famiglie è povero. Si tratta complessivamente di 8 milioni
173mila persone, 2 milioni 782mila famiglie. Lo rileva l'Istat nel rapporto
sulla Povertà in Italia. La povertà risulta complessivamente stabile ma
peggiora tra le famiglie di operai.
Nel 2011 la povertà in Italia, fa sapere l'Istat, è risultata stabile rispetto all'anno precedente sia per la povertà relativa sia per quella assoluta. Lo scorso anno l'11,1% delle famiglie è stato relativamente povero e il 5,2% lo è stato in termini assoluti. La soglia di povertà relativa per una famiglia di due componenti è pari a 1.011,03 euro. La povertà colpisce quasi un quarto delle famiglie al Sud con un tasso di povertà relativa pari al 23,3% di cui 8% è povero tra i poveri.
La sostanziale stabilità della povertà relativa rispetto al 2010 deriva dal peggioramento del fenomeno per le famiglie in cui non vi sono redditi da lavoro o vi sono operai - spiega l'Istat - compensato dalla diminuzione della povertà tra le famiglie di dirigenti o impiegati. In particolare, l'incidenza della povertà relativa aumenta dal 40,2% al 50,7% per le famiglie senza occupati né ritirati dal lavoro e dall'8,3% al 9,6% per le famiglie con tutti i componenti ritirati dal lavoro, essenzialmente anziani soli e in coppia. Tra quest'ultime aumenta anche l'incidenza di povertà assoluta (dal 4,5% al 5,5%).
Nel 2011 la povertà in Italia, fa sapere l'Istat, è risultata stabile rispetto all'anno precedente sia per la povertà relativa sia per quella assoluta. Lo scorso anno l'11,1% delle famiglie è stato relativamente povero e il 5,2% lo è stato in termini assoluti. La soglia di povertà relativa per una famiglia di due componenti è pari a 1.011,03 euro. La povertà colpisce quasi un quarto delle famiglie al Sud con un tasso di povertà relativa pari al 23,3% di cui 8% è povero tra i poveri.
La sostanziale stabilità della povertà relativa rispetto al 2010 deriva dal peggioramento del fenomeno per le famiglie in cui non vi sono redditi da lavoro o vi sono operai - spiega l'Istat - compensato dalla diminuzione della povertà tra le famiglie di dirigenti o impiegati. In particolare, l'incidenza della povertà relativa aumenta dal 40,2% al 50,7% per le famiglie senza occupati né ritirati dal lavoro e dall'8,3% al 9,6% per le famiglie con tutti i componenti ritirati dal lavoro, essenzialmente anziani soli e in coppia. Tra quest'ultime aumenta anche l'incidenza di povertà assoluta (dal 4,5% al 5,5%).
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