Pensare Globale e Agire Locale

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lunedì 16 luglio 2012

EUROZONA - Salva Stati, Merkel frena

«Nessuna solidarietà senza controllo».
Domenica, 15 Luglio 2012 - Il rigore prima di tutto.
La cancelliera Angela Merkel insiste: «Niente solidarità senza controlli».
Rischia di essere un'estate davvero calda quella dell’Italia esposta alla speculazione. Perché lo scudo europeo anti-spread di fatto esiste, ma finché il nostro Paese e soprattutto la Germania non avranno ratificato il trattato per il fondo salvastati permanente Esm, le risorse saranno limitate al centinaio di miliardi rimasti in dotazione allo Efsf.
RIGORE E IL 'PESO' DELL'EURO. In più Merkel è tornata a martellare sul rigore: «Non avranno chance», ha dichiarato domenica 15 luglio alla tivù tedesca «tutti i tentativi di chiedere solidarietà senza alcuna contropartita».
Del resto «se si ha una moneta comune questo significa, naturalmente, che oltre ai vantaggi ci sono degli obblighi e che le decisioni politiche di ogni singolo membro hanno effetto sugli altri Paesi».

Junker: «L'Italia non avrà bisogno di aiuti»


E se il presidente dell'Eurogruppo, Jean Claude Juncker, parlando con lo Spiegel, ha affermato che «nessuno» dei 17 leader di Eurolandia «si aspetta che l'Italia possa aver bisogno di aiuti», ha anche ricordato che «se richiedesse un salvataggio dovrebbe sottoporsi alle regole di supervisione esistenti».
Un'idea, quella di non ammorbidire i controlli congiunti sulle politiche dell'Eurozona, che Merkel ha legato anche al salvataggio delle banche spagnole «garantito dal governo».
«EUROPA SULLA BUONA STRADA». Unica apertura all'ottimismo, quando ha concesso che «si è sulla buona strada» e «si è fatto più negli ultimi mesi che negli anni precedenti» per risolvere la crisi. Certo, «i leader europei non hanno ancora risolto la crisi».
Un altro passo nella lunga marcia è atteso venerdì 20 luglio quando i ministri delle finanze dell’Eurogruppo, probabilmente in videoconferenza, hanno in programma l'approvazione formale al 'memorandum d'intesa' con le condizioni per la ricapitalizzazione delle banche e la ristrutturazione - con un programma che si concluderà in 12 mesi - delle banche spagnole.

Allarme in Italia dopo il declassamento di Moody's

Il declassamento di Moody’s sui titoli di Stato ha però fatto suonare i campanelli d'allarme per l'Italia.
Nei palazzi delle istituzioni europee hanno negato la nascita di una 'task force' anti-spread, ma si dà per scontato il contatto tra le cancellerie per reagire alle possibili emergenze estive.
È in questo scenario che potrebbe essere usato lo scudo, che comunque non scatterebbe automaticamente (lo Stato deve richiedere l'intervento e dimostrare di essere adempiente, dopo una valutazione della Bce e l'approvazione dell'Eurogruppo, scatterebbe il 'monitoraggio' Bce-Commissione) né gratuito.
Soprattutto rischia di avere risorse troppo limitate di fronte a un debito da quasi 2 mila miliardi come quello dell'Italia.
ESM DA 500 MLD. Fino alla ratifica dello Esm da 500 miliardi, solo quanto resta dello Efsf (dei 440 miliardi iniziali, 130 sono stati impegnati per la Grecia, 85 per l'Irlanda, 80 per il Portogallo e fino a 100 per la Spagna).
L'avvio operativo del fondo salva Stati permanente è teoricamente slittato al primo agosto, ma è legato alle ratifiche parlamentari. Il presidente del Consiglio Mario Monti ha chiesto il via libera prima della pausa estiva dei lavori.
Più complessa la situazione in casa Merkel, dove - prima che il trattato possa essere portato davanti al Bundestag - la Corte Costituzionale di Karlsruhe deve esprimersi su migliaia di ricorsi che ne mettono in dubbio la costituzionalità.


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