Pensare Globale e Agire Locale

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sabato 21 luglio 2012

FRANCIA - Arriva la super-tassa

Al via il contributo straordinario per tutti i cittadini con patrimonio superiore a 1,3 milioni di euro.
Sono tempi difficili per i contribuenti francesi più facoltosi. Il parlamento ha infatti votato giovedì 19 luglio un provvedimento sull'Isf (imposta di solidarietà sulla fortuna), la supertassa che il fisco incassa annualmente dai cittadini con redditi estremamente elevati. Inoltre, l'assemblea di palazzo Bourbon ha deciso di aumentare i diritti di successione e ha raddoppiato la tassa sulle banche.
La misura è stata adottata in un'atmosfera di calma inabituale per un provvedimento fiscale. Il pacchetto, che è stato costruito nell'ambito del budget rettificato per l'esercizio 2012, prevede che tutti i contribuenti che dispongono di un patrimonio superiore a 1,3 milioni di euro debbano pagare un “contributo straordinario”.
UN CONTRIBUTO UNA TANTUM. Per il momento, la legge dispone un prelievo una tantum, che però basta e avanza per cancellare tutti i benefici fiscali messi in atto durante la precedente legislatura.
Il contributo eccezionale dovrebbe permettere allo Stato di incassare ben 2,3 miliardi di euro, nell'attesa di un provvedimento più globale circa l'Isf nel 2013.
Nel corso delle discussioni con i parlamentari, il ministro incaricato di seguire i conti pubblici, Jérôme Cahuzac, ha parlato di un «rude sforzo richiesto a chi ne ha la possibilità». Gli interventi dei membri della maggioranza socialista hanno permesso al Ps di congratularsi per una legge simbolo dello «sforzo per la giustizia» voluto dal presidente della Repubblica François Hollande.
LA CRITICA DALLE OPPOSIZIONI. Le opposizioni di centro e di centrodestra hanno da parte loro aspramente criticato il provvedimento, secondo loro riflesso di una “fiscalità vessatoria” che il Consiglio costituzionale francese dovrebbe comunque bocciare. L'assemblea, tuttavia, ha approvato anche l'abbassamento dello scudo fiscale sulle successioni da 159 mila a 100 mila euro per ogni erede. L'unica misura dell'era Sarkò sopravvissuta alle forbici dei progressisti è la defiscalizzazione dei diritti di successione in caso di morte di uno degli sposi: in questo caso il consorte vedovo potrà continuare a godere di un regime favorevole.

Il dazio anche per le banche e il settore petrolifero


Molto violente anche in questo caso le critiche giunte dai parlamentari neogollisti, che hanno accusato l'esecutivo di voler «impedire ai francesi di trasmettere i frutti degli sforzi di una vita», secondo le parole del deputato Hervé Mariton, che ha detto della sinistra che «non ama la famiglia». L'argomento portato dal Ps è stato il seguente: «Vogliamo privilegiare il merito individuale piuttosto che l'eredità», come lo ha ribadito Pierre-Alain Muet, un membro di palazzo Bourbon.
RADDOPPIATA LA TASSA SUL RISCHIO BANCARIO. Anche le banche e il settore petrolifero, comunque, dovranno pagare il dazio all'implacabile governo francese: la tassa sul rischio bancario è raddoppiata, così come il prelievo sulle transazioni finanziarie, passato da 0,2% a 0,4% della somma totale scambiata. Una nuova tassa è poi stata introdotta sulla conservazione dei prodotti derivati dall'idrocarburo sul suolo nazionale.
LA TASSAZIONE DEI DIVIDENDI. Una parte del provvedimento fiscale adottato ha fatto rabbrividire gli azionisti e gli specialisti del mercato finanziario: si tratta della tassazione dei dividendi, che per definizione sono distribuiti al netto delle imposte di competenza che gravano sull'azienda. I ricavi verranno utilizzati per coprire una parte degli interessi passivi sul debito contratto presso grandi gruppi stranieri stando a quanto hanno indicato i funzionari dell'amministrazione interessata a Bercy, sede del ministero dell'Economia e delle Finanze.
Ma nonostante l'importanza del voto, il palazzo del parlamento francese non era particolarmente pieno. L'atmosfera era addirittura meno agitata che nei giorni scorsi, e l'opposizione conservatrice ha finito per cedere all'approvazione del provvedimento. Hanno deciso di fare diversamente Gilbert Collard e Marion Le Pen-Maréchal, la giovanissima nipote di Marine approdata a palazzo Bourbon, prendendo la parola per la prima volta e chiedendo di diminuire la pressione fiscale sui consumatori e le imprese.(
di Paolo Saccò)

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