Pensare Globale e Agire Locale

PENSARE GLOBALE E AGIRE LOCALE


mercoledì 18 luglio 2012

ITALIA – Complotto su complotto. Tra fantasia e realtà ….

Che l’umanità abbia sempre avuto bisogno di favole, miti e narrazioni stravaganti per sognare, uscire fuori dalla realtà, o addirittura rifondare la realtà stessa all’insegna di nuovi parametri, è cosa risaputa ed antica. Ogni epoca possiede le proprie “Leggende metropolitane”. Una volta eroi, fate, gnomi e draghi si contendevano il proscenio. Oggi, in piena Tecno-Tronic Age, a contendersi il proscenio dell’umana immaginazione sono gli UFO, i complotti, arcane suggestioni e tant’altro. Fantasia, dunque, sempre e a bizzeffe. L’umanità – come dicevamo – ne ha sempre avuto bisogno. Ma mai, come in questo momento, è tutto un esplodere di ricerche sulla coincidenza, sul segnale premonitore, sull’oscuro disegno, che gettano un’ombra inquietante sulle monotone e oramai insufficienti certezze di un mondo messo apparentemente “in sicurezza” dai parametri del pensiero cartesiano che sorreggono il sistema-mondo occidentale.
E’ vero: lo squallore del capitalismo, il crescente disagio economico e sociale, ma anche il clamoroso fallimento delle narrazioni ideologiche materialiste del Novecento, hanno lasciato campo libero all’inusitato ritorno della narrazione mitica e favolistica in versione post moderna. Accanto a questa basale constatazione, ve ne sta però un’altra, antica come il mondo, a fare da contrappeso, ovverosia: che in ogni leggenda vi è un consistente fondo di verità. Complotto. Termine che indica un’azione volta a mutare a proprio favore in modo occulto, e quindi tramite l’inganno, una determinata situazione, portata avanti da una o più persone.

Il Complotto di cui trattiamo, essendo volto a modificare in modo innaturale ed ingiusto l’intero assetto dell’umana civiltà, non può non essere che il risultato dell’azione simultanea di più individui, di un gruppo o più di persone (a meno di non voler credere che, come affermano taluni, alla testa del Complotto vi sia Satana in persona ma, in quel caso, entreremmo nel difficile ed opinabilissimo terreno minato del credo religioso e della metafisica, sic!). Volendo altresì per ora escludere la mai provata, e dunque, più che fantasiosa presenza degli Alieni, non ci rimane che interrogarci ed analizzare quale può essere la natura dei gruppi di pressione, gli scopi e le modalità d’azione che starebbero alla base dell’eventuale complotto.

Abbiamo già avuto modo, in un precedente articolo, di tratteggiare le origini e lo sviluppo delle varie società segrete, con particolare riguardo alla vicenda della massoneria. Diciamo, allora, che quella delle società segrete è una vicenda connaturata alla nascita della civiltà umana. Nate sotto l’ombra protettrice dell’archetipo paterno del totem, sviluppatesi come profonda linea di demarcazione tra il piano ordinario e quello extra ordinario dell’esistenza, che permette una comprensione, e pertanto un dominio della realtà, che non può che esser riservato a una ristretta cerchia o, altresì, a una particolare classe di individui.

Esse inizialmente conoscono uno sviluppo tutto interno all’ambito religioso o per lo più filosofico, trasformandosi poi in veri e propri gruppi di pressione politicoeconomica. Il primo esempio da annoverarsi tra questi casi è quello del pitagorismo, la cui espressione politica verrà brutalmente liquidata assieme al proprio fondatore, a seguito di una rivolta popolare in quel di Crotone.

Saltando da un’epoca all’altra, il Medioevo con la vicenda dei Templari rappresenterà un altro drammatico e significativo capitolo della storia delle società segrete. Ma il vero salto di qualità sarà rappresentato dall’avvento dell’Era Moderna a cui farà seguito la graduale irruzione della sfera economica, nella vita delle varie società occidentali, la cui matrice e derivazione saranno per lo più massoniche. Difatti, all’avvento del pensiero illuminista e razionalista (che avvierà questa nuova fase della storia occidentale) accompagnata dalla fine del primato ecclesiastico sulla produzione del pensiero, farà da contraltare un ritorno dell’irrazionalismo in tutte le sue molteplici manifestazioni.

Gruppi o società di ispirazione esoterica conosceranno pertanto un duplice destino. Da una parte, talune di esse rimarranno legate ad una sfera attinente alla propria ispirazione originale, quale cioè la riflessione sui simboli, la mera produzione intellettuale o l’azione magica svincolata da scopi attinenti alla realtà spicciola, mentre altri gruppi pur volendo a volte conservare quella mera apparenza di occulto cenacolo sapienziale, inizieranno a perseguire scopi e fini ben altri, legando in tal modo indissolubilmente le proprie fortune a quelle della nascente economia capitalista.

Dagli Illuminati di Baviera alla Trilateral, dalla Skull and Bones alla P2, dagli strani ordini occulti rosacrociani sino ad arrivare ai gruppi senza volto degli sconosciuti superiori, controllori dell’alta finanza mondiale, vi è tutto un fiorire di lobby e gruppi di pressione più o meno occulti e tutti più o meno interessati al perseguimento di un complotto, volto ad assicurarsi il progressivo dominio sul mondo.

La domanda che a questo punto ci dobbiamo porre è sulla natura del Complotto o dei Complotti. Ovvero: delle destabilizzanti azioni segrete, portate avanti dai vari gruppi di pressione di cui abbiamo sinora parlato. Va da sé che, trattandosi di una modalità di azione occulta, quelle che verranno qui svolte, saranno solo delle supposizioni corredate da alcune evidenze, nulla più.

Passiamo, quindi, ad illustrare brevemente quelli che del “Complotto” rappresentano gli aspetti ed i filoni più salienti. Il complotto “ambientale”. Guerra senza limiti è il titolo di un libro pubblicato poco tempo fa, da Qiao Liang e Wang Xiansui, due colonnelli dell’esercito cinese che descrivono e prefigurano il preoccupante scenario di una predominanza globale geo strategica USA, determinata dal possesso di dispositivi militari in grado di provocare delle profonde alterazioni climatiche. Nel Gennaio 2003, il sito della “Pravda” ha ospitato l’articolo del deputato ucraino Yuri Solomatin, sulla presenza in Alaska di un impianto scientifico-militare, in grado di produrre alterazioni climatiche, insomma una vera e propria “arma meteorologica” che, se usata, potrebbe mettere in ginocchio le economie di interi paesi senza il bisogno di sprecare neanche un uomo in inutili e costose azioni belliche.HAARP sta per “High Frequency Active Auroral Research Program” ed è un’impianto ufficialmente realizzato per lo studio della ionosfera e della magnetosfera, una vera e propria selva di antenne ad altissima frequenza, realizzata nel bel mezzo dell’impervia regione dell’Alaska. Studiare la ionosfera per migliorare le telecomunicazioni, ma anche sondare tramite le onde radio, il sottosuolo e scoprire eventuali bunker, ponti radio nemici e quant’altro. Nel 2002 i deputati della Duma Russa, hanno inutilmente richiesto all’ONU la messa al bando di questi esperimenti, prefigurandone quell’ uso ben più pericoloso di cui abbiamo già parlato.

Altre fonti attribuiscono invece, la gran quantità dei disastri ambientali verificatisi nel Nord e nel Centro dell’Europa, allo scriteriato uso sperimentale da parte USA di HAARP. Lo stesso terremoto in Emilia Romagna, la strana persistenza di scosse sismiche dopo il “big one”, oltreché la natura poco sismica dell’area oggetto del sisma, ci pongono di fronte ad inquietanti interrogativi, corredati da strani antefatti. Ultimamente, per esempio, vari comitati locali di cittadini avevano protestato invano contro i trivellamenti indiscriminati operati per ricercare gas ed idrocarburi, in contiguità delle sottostanti faglie geologiche, segnalando la concreta pericolosità di tali operazioni. Stessa considerazione, vale per quanto attiene al disastro seguito al terribile evento sismico con epicentro nella sfortunata regione della centrale nucleare di Fukushima, disinvoltamente gestita da una società privata israeliana (sic!).

Pure illazioni? Una cosa è certa: lo sviluppo e l’uso della tecnologia da troppo tempo oramai, non seguono più un fine meramente conoscitivo, a disposizione e beneficio del genere umano, bensì un fine prettamente utilitaristico, al servizio di un ridotto numero di beneficiari, generalmente identificabili nei “padroni del vapore” dell’economia e della finanza. Oggi, per esempio, si va tanto parlando di degrado dell’ecosistema, paventando soluzioni di cui si vorrebbe sottolineare la carica innovativa, dimentichi del fatto che, se si volesse, di soluzioni alternative se ne sarebbero presentate sin dagli inizi della vicenda del grandioso sviluppo tecnologico occidentale. Volete un esempio? Già agli inizi del Novecento, si era posta al mondo occidentale l’alternativa tra l’uso del motore a scoppio alimentato da idrocarburi e quello unicamente alimentato dall’ energia elettrica. Se la successiva scelta ricadde sul primo, fu in gran parte per alimentare l’immenso mercato degli idrocarburi, dei cui giacimenti, allora, iniziava il serio sfruttamento da parte delle compagnie britanniche e nord americane. Una scelta che, sebbene dettata da mere motivazioni economiche, condizionò in modo dirompente la vita e lo sviluppo di un’intera civiltà.

In termini temporali più recenti, tornando indietro solo di qualche anno, un geniale ed improvvisato ricercatore veneto mostrò alle telecamere la sua trovata, consistente in un marchingegno in grado di trasformare lo smog in carta. Meno eclatanti ma sicuramente dalla maggior applicazione nel concreto, i biocombustibili, i motori ad idrogeno, oppure l’applicazione della tecnologia dei micro conduttori alla erogazione e distribuzione energetica ad alto risparmio, questo senza voler considerare l’energia solare o, in dirittura d’arrivo, la fusione fredda o la già ventilata, ma mai considerata idea, di voler trarre energia elettrica dall’immenso serbatoio oceanico.

Il tutto poi, senza voler privilegiare alcuno dei succitati sistemi, potrebbe avere come esito la creazione di un sistema di interazioni tecnologiche, in cui un sistema si alimenta o fruisce della tecnologia dell’altro. Esiste poi tutta una letteratura sulle scoperte scientifiche in anticipo sui tempi di nascita ufficiali.

L’automobile, l’aeroplano, il carro armato, il sommergibile ed altri prodotti dell’umano ingegno, avrebbero conosciuto nei secoli passati antesignani, prototipi, progetti e chissà quant’altro. Ancor più strano poi, il destino di certi filoni dell’indagine scientifica che, inizialmente accolti dai più rosei auspici, finiscono invece nel binario morto di un sospetto dimenticatoio.

Il caso delle esplorazioni spaziali è, in questo, esemplificativo. Dalla metà degli anni Sessanta del secolo passato, all’esatto indomani del primo allunaggio, sembrò spalancarsi per l’intera umanità un’era di viaggi, esplorazioni e colonizzazione per quel che atteneva, quanto meno, il sistema solare, con tutti i suoi annessi in termini di nuovi spazi di sfruttamento di materie prime, stravolgenti innovazioni tecnologiche e via dicendo. D’improvviso, invece, sull’intera epopea spaziale calò il silenzio. Mancanza di fondi, o qualcos’altro? Una specie di oscura ratio, di precognizione, sembra dominare l’inconscio collettivo, dunque.

Scoperte, novità scientifiche, intuizioni, sembrano essere in gestazione con largo anticipo sui tempi di scoperta ufficiale, lasciandoci con una serie di inquietanti interrogativi senza una valida risposta. Se è pur vero che esistono tecnologie in grado di salvare l’ecosistema, o di curare malattie ad oggi ufficialmente incurabili (vedi la vicenda Di Bella con il cancro, sic!), grazie ad un uso “altro” della scienza che potrebbe imprimere una diversa direzione allo sviluppo globale; se tutto questo si può fare – dicevo – qual è allora la ragione che impedisce la realizzazione?

Qualcuno già azzarda l’ipotesi di nuove ed inedite vie di comunicazione per i trasporti marittimi, nel caso che la calotta polare artica dovesse sciogliersi, grazie all’effetto potenziato del riscaldamento globale su quella parte dell’emisfero. Un mondo sempre più povero potrebbe ancor più dipendere dai ricatti dell’economia finanziaria. Ricatto economico, usura, sfruttamento sfrenato in cambio di cibo, aria pulita e magari quel pizzico di salute in più che non guasta mai… Pochi ricchi e molti, troppi poveri, omologati sotto l’unico asfissiante ed onnipresente marchio del liberal-liberismo globale: ecco dunque disvelarsi l’anima del complotto…

Ma il complotto non si esplicita solamente nel disastro ambientale, ma in altre cento, mille, differenti modalità e situazioni. Si va dai complotti politici nazionali ed internazionali degli ultimi decenni ad altri più inquietanti ed intricati, che una volta forse potevano far sorridere ed oggi invece lo fanno molto meno. La magia usata per procurarsi potere sulle persone e sulle cose, a detta di certuni, per ottenere un effetto potenziato necessiterebbe di sacrifici umani e/o di riti di natura sessuale aventi per oggetto minori indifesi, meglio se di sesso maschile o, in subordine, l’uso di feticci consistenti in umori e liquidi sessuali o parti anatomiche dello stesso tipo.

E non è una novità che certe disgustose pratiche omicide siano state una consuetudine presso taluni popoli semiti come i Fenici, che suolevano ardere vivi bambini al cospetto degli altari del dio Baal e di Moloch in quel di Cartagine. Come, al pari, sembra che talune comunità ebraiche stanziali nell’Europa dell’Est, a detta di quanto scritto da Ariel Toaff (figlio dell’ex rabbino di Roma Elio Toaff), abbiano praticato infanticidi rituali e quant’altro, forse proprio in virtù di un’impostazione cultuale di determinati gruppi etnici del Vicino Oriente.

Questa potrebbe essere una delle ragioni in grado di spiegare i tanti misteriosi ed infami ratti di minori o di omicidi seriali apparentemente inspiegabili, quali quelli del mostro di Firenze, oppure quello della povera Melania Rea, a detta del magistrato Paolo Ferraro, vittima di un omicidio ordito da una setta massonico-militare interna alle Forze Armate.

In questo caso si paventa addirittura lo scenario di sette che, a pieno servizio della NATO, adopererebbero tecniche di condizionamento mentale estremo, attraverso pratiche di natura sessuale, miranti al totale stravolgimento e condizionamento della psiche dell’adepto. Un caso sinistro che ci porta ad interrogarci sulla mai indagata vicenda del criminale macellaio norvegese Brejvik e sul genere di aiuti di cui costui potrebbe aver fruito e sulla natura dei condizionamenti che potrebbero aver fatto di un essere umano, una spaventosa macchina di morte.

Tutte bugie? Mitomanie New Age? Fantasie della tarda modernità? A questo punto, sic stantibus rebus, non ce la sentiamo di provare più alcuna certezza. Un fatto è però certo. I vari gruppi che portano avanti il progetto mondialista, in qualunque veste agiscano (logge, club, ordini, lobby e, chi più ne ha più ne metta…) pur di arrivare ai propri scopi, sarebbero capaci di tutto, senza andare tanto per il sottile. Inquinare, uccidere, stuprare, usando, magari, chissà quali forme di arcana conoscenza per arrivare a modificare e rivoltare la realtà per il proprio personale tornaconto, non lasciando nulla di intentato. Senza dimenticare che, molto spesso, nella lunga vicenda umana, le peggiori fantasie non hanno saputo eguagliare le più terribili realtà.

Umberto Bianchi

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