Pensare Globale e Agire Locale

PENSARE GLOBALE E AGIRE LOCALE


domenica 8 luglio 2012

ITALIA - Lettera aperta ai socialisti italiani

Cari Compagni ,
 Il riferimento culturale al grande patrimonio politico , teorico e culturale del Socialismo Democratico e Libertario europeo , in tutte le sue componenti storiche , non e' in discussione da parte di chiunque voglia ricostruire un grande fronte politico e sociale maggioritario nella società, prima ancora che nella sua traduzione elettorale , che voglia lavorare per un nuovo modello di sviluppo .

 I problemi nascono tutti in rapporto alla concreta esperienza politica a cui assistiamo , in cui cui le grandi forze socialdemocratiche europee considerano in Italia il PD , al di là della  sua denominazione , il loro reale referente politico , con tutto ciò che questo comporta , purtroppo, sul terreno della legittimazione del partito di Bersani nei rapporti politici continentali , anche di natura istituzionale , e sulla sua incidenza sul terreno delle politiche di governo .

 Questo riferimento politico ,consolidato dal nuovo rapporto tra Monti e Hollande , via Obama , di cui il PD si erge a garante con il riconoscimento esplicito del PSF e degli altri partiti, conferisce al Pd una centralità politica ineludibile ogni volta che si viene a considerare il riferimento al PSE come condizione di appartenenza necessaria ed invalicabile per costruire alleanze politiche a sinistra .

 Questo recupero di centralità politica da parte del PD , compreso D'alema , non solo nella sinistra italiana , ma di fatto anche sullo scacchiere principale delle politiche europee di governo che potrebbero esprimere eventuali possibili futuri governi a guida socialdemocratica ,vanifica purtroppo tutti i tentativi alternativi di ristrutturazione della sinistra italiana .

 Fortunatamente , stavolta , Vendola , sembra aver capito perfettamente , in termini molto pragmatici e molto poco ideologici , a differenza di quello che solitamente si pensa , che il riferimento stretto al PSE non può più allo stato attuale , ed alla luce della nuove convergenze del governo Monti sulle politiche europee a difesa dell'euro , essere usato come grimaldello delle contraddizioni di un PD che su questo terreno e' perfettamente allineato , sopratutto per il tramite del governo Monti , alle forze guida del PSE ( PSF e SPD) .

 Alla luce di questa considerazione di fondo mi sembra che stia reagendo correttamente spostando il suo tiro, dalla attenzione a primarie da svolgere sulla base delle condizioni politiche e di alleanza poste da Bersani e Dalema ,verso una  forte considerazione del programma come elemento centrale di un confronto preliminare , senza pregiudiziali a sinistra , su cui impostare la ricostruzione di un sistema di alleanze a sinistra .

 Il vero problema politico, che abbiamo di fronte a noi , e' quindi evitare che  il PD nonostante la sua debolezza possa recuperare una centralita' forte i tutti i processi politici a sinistra.

 Noi dobbiamo cercare di combattere questa centralità che e' foriera solo della riorganizzazione di un nuovo centro-sinistra in assonanza con ciò che e' stato l'ulivo nella II repubblica .

 Per tali ragioni  ritengo che, se gli stati generali della sinistra si svolgeranno sulla base di questa impostazione di fondo, la partecipazione ad essi della Sinistra Socialista potrebbe costituire una occasione politica utilissima per contribuire a respingere l'offerta politica del PD  di  un accordo con l'UDC costruito sulla spaccatura dello schieramento della sinistra italiana.

 La nostra partecipazione a quella scadenza potrebbe  inoltre riaprire nel PSI  un dibattito politico oggi stroncato dalla palese volontà del Segretario Nazionale di riservarsi  , attraverso la non convocazione del congresso nazionale ,  una delega in bianco sulle scelte elettorali dei Socialisti alle prossime elezioni  politiche del 2013
Franco Bartolomei

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