Giovedì, 23
Agosto 2012 - Sistemati
gli affari nazionali più urgenti, François Hollande ritorna al lavoro anche sul
fronte europeo. E per farlo, il presidente francese ha scelto di recarsi a
Berlino giovedì per discutere con la
cancelliere Angela Merkel del destino della Grecia, a pochi giorni dai
rispettivi incontri con il Premier Samaras che chiede con insistenza una tregua
del regime di austerity imposto dalla Troika. I francesi sperano che durante
l'incontro tra i due leader europei possa essere deciso un alleggerimento delle
condizioni d'austerità imposte ad Atene in contropartita del sostegno
finanziario.
L'ATTESA DEL RAPPORTO DELLA TROIKA. Un'eventualità che sembra sempre più remota. La Germania, infatti, rifiuta, per il momento, ogni tipo di riforma del piano di aiuti e, nelle ultime settimane, i vari esponenti politici tedeschi non hanno esitato a ribadire che «niente sarà deciso prima del rapporto di settembre della Troika» che valuterà l'avanzamento del processo di riforme fino ad oggi per decidere se sbloccare una busta di aiuti da 31,5 miliardi di euro.
PROVARE AD AVVICINARE LE PROPRIE POSIZIONI. Dall'altra parte del Reno, la posizione sull'argomento resta molto più flessibile. Hollande e i suoi collaboratori considerano che «senza soldi freschi, il governo greco potrebbe rapidamente ritrovarsi in una situazione di default, e quindi di fatto al difuori della zona euro». Se non sarà quello decisivo, l'incontro di giovedì 23 agosto dovrebbe permettere ai due capi di stato europei di avvicinare le proprie posizioni, e riaffermare la stabilità dell'asse franco-tedesco, che secondo molti sarebbe stata compromessa da quando Hollande si è installato all'Eliseo.
LA ZONA EURO E IL NODO DELLA CRESCITA. A Berlino, comunque, François Hollande vuole andare «a difendere ciò che ha sempre difeso»: l'attuazione delle misure decise al consiglio europeo del 28 giugno scorso e la necessità di far prova di coraggio per «difendere l'integrità della zona euro», ha spiegato il porta-voce dell'Eliseo. Posizione confermata dalle parole del primo ministro francese Ayrault che ha spiegato come «la zona euro, non è unicamente una questione di equilibri finanziari, ma è soprattutto una questione di crescita». In poche parole, la Francia vuole che dopo questo incontro siano presentate misure «che mettano la crescita sempre più al centro del programma di aiuti ad Atene e che la Bce giochi pienamente il suo ruolo a servizio della stabilità della zona euro».
L'ATTESA DEL RAPPORTO DELLA TROIKA. Un'eventualità che sembra sempre più remota. La Germania, infatti, rifiuta, per il momento, ogni tipo di riforma del piano di aiuti e, nelle ultime settimane, i vari esponenti politici tedeschi non hanno esitato a ribadire che «niente sarà deciso prima del rapporto di settembre della Troika» che valuterà l'avanzamento del processo di riforme fino ad oggi per decidere se sbloccare una busta di aiuti da 31,5 miliardi di euro.
PROVARE AD AVVICINARE LE PROPRIE POSIZIONI. Dall'altra parte del Reno, la posizione sull'argomento resta molto più flessibile. Hollande e i suoi collaboratori considerano che «senza soldi freschi, il governo greco potrebbe rapidamente ritrovarsi in una situazione di default, e quindi di fatto al difuori della zona euro». Se non sarà quello decisivo, l'incontro di giovedì 23 agosto dovrebbe permettere ai due capi di stato europei di avvicinare le proprie posizioni, e riaffermare la stabilità dell'asse franco-tedesco, che secondo molti sarebbe stata compromessa da quando Hollande si è installato all'Eliseo.
LA ZONA EURO E IL NODO DELLA CRESCITA. A Berlino, comunque, François Hollande vuole andare «a difendere ciò che ha sempre difeso»: l'attuazione delle misure decise al consiglio europeo del 28 giugno scorso e la necessità di far prova di coraggio per «difendere l'integrità della zona euro», ha spiegato il porta-voce dell'Eliseo. Posizione confermata dalle parole del primo ministro francese Ayrault che ha spiegato come «la zona euro, non è unicamente una questione di equilibri finanziari, ma è soprattutto una questione di crescita». In poche parole, la Francia vuole che dopo questo incontro siano presentate misure «che mettano la crescita sempre più al centro del programma di aiuti ad Atene e che la Bce giochi pienamente il suo ruolo a servizio della stabilità della zona euro».
Un organismo di
controllo bancario europeo
La cena di
giovedì 23 agosto, comunque, non presenterà solamente un menu «greco». Secondo Les Echos,
infatti, il summit sarà l'occasione di discutere «di un organismo di controllo
bancario europeo», tappa indispensabile ad una futura unione bancaria della
zona Euro, e dell'aiuto diretto del fondo salva stati alla «banche spagnole in
difficoltà». Secondo il quotidiano economico «se Angela Merkel vuole ridare
credibilità all'Europa, Hollande vuole semplicemente riprendere il controllo
dell'agenda politica».
Oltre che all'Europa, Hollande deve guardarsi anche dalle insidie della politica interna. Cedere all'inflessibilità tedesca, ha spiegato Le Point, significherebbe per Hollande «dover rimettere in discussione la sua promessa elettorale» di rilanciare la crescita senza degradare le finanze pubbliche già malmesse dei francesi. (Paolo Saccò)
Oltre che all'Europa, Hollande deve guardarsi anche dalle insidie della politica interna. Cedere all'inflessibilità tedesca, ha spiegato Le Point, significherebbe per Hollande «dover rimettere in discussione la sua promessa elettorale» di rilanciare la crescita senza degradare le finanze pubbliche già malmesse dei francesi. (Paolo Saccò)
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